- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Saro' greve / Giugno, mese di record e di ricordi

PDFPrintE-mail

Lunedì 25 Giugno 2018

 

loriga-1949

 

Alle radici del CUS Roma, la grande polisportiva scomparsa tra l'indifferenza delle istituzioni, nazionali e regionali.


di Vanni Lòriga

Non fu difficile prevedere, una settimana fa, che il mese di giugno avrebbe premiato i velocisti e soprattutto il nostro miglior rappresentante. Infatti Filippo Tortu, brianzolo con inoppugnabili radici galluresi, ha abbattuto il muro più emblematico, quello dei 10 secondi netti nei 100 metri piani, Del fatto sono pieni i quotidiani non solo sportivi: al centro della “fronte page” del Corriere della Sera brilla il sorriso a colori dell’uomo più veloce d’Italia! Sono ovviamente felice che si tratti di un mio conterraneo e mi paragono a lui solo per il fatto di essere stato (forse, ma non vorrei montarmi la testa…) fra le persone più lente di quelle plaghe. E lo testimonio con una foto d’epoca. Che necessita di una spiegazione.

Siamo alla fine degli anni Quaranta e mentre Giacomo Tortu, nonno di Filippo e classe 1926 correva i 100 metri nei pressi degli 11 secondi, e si permetteva di battere l’allora imbattibile Tonino Siddi, Vanni Lòriga, classe 1927, navigava nella posizione di retroguardia nella gara dei 10 chilometri nella finale nazionale dei societari a Firenze. Non inganni il fatto che chi firma queste righe si trovasse in testa al fianco di Gianni Corsaro e addirittura avanti a Pino Dordoni (maglietta bianca con la V nera della Virtus Bologna). Eravamo al termine del primo chilometro ed i restanti 9000 metri misero le cose a posto. Tanto per la cronaca era l’11 giugno del 1949: vinse Corsaro (46’16”4) su Dordoni (47’25”8). E Loriga? Ottavo in 55’46”4. Lo stesso piazzamento di Paolo Valenti che la società aveva schierato nella Semifinale di quindici giorni prima (55'53"2).

Questa antica foto testimonia che gareggiavo per il CUS Roma. La maglia sociale era quella della Minerva prestatami da un collega (Guglielmetti) che aveva appena corso i 400 ostacoli. Per me era troppo grande per cui fui costretto a fare dei nodi alle spalline.

Altri tempi ed ero fiero di militare in una società di cui ero stato tra i primi tesserati. Mi aveva presentato al fondatore Emilio Izzo, grande chirurgo plastico, il mio allenatore Oscar Barletta che a quei tempi gareggiava ancora. E che bella compagnia che c’era alle dipendenze dell’allenatore Beppe Cuccotti! Nella velocità Gino Roghi che con me studiava matematica; Mauro Mellini (il radicale della legge sul divorzio che correva 400 ed 800); Stelio Funari, detto il “macellaretto”, che copriva 5000 e 10.000; Beppone Tosi che ovviamente lanciava il disco; l’ingegner Giorgio Marani, ostacolista come Giulio Latini, che aveva iniziato peraltro con la marcia. Ed ogni tanto arrivavano da Ascoli i marchigiani, fra cui Vittori e il triplista Pende. Tempi di assoluta felicità.

Ed ora apprendo che quel CUS Roma non esiste più. Dopo sette anni di commissariamento l’Università La Sapienza si è riappropriata degli impianti di Tor di Quinto e darà vita ad una nuova attività. Ci auguriamo che non ci faccia rimpiangere i tempi della felice povertà quando ci passavamo in prestito la maglia sociale con la piccola Minerva ricamata a mano, …

 

Cerca