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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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Osservatorio / Ma dove sta andando la federAtletica?

Sabato 19 Maggio 2018

domiziano 2

Tre argomenti di stretta attualità mettono in discussione le strategie di gestione e di comunicazione della FIDAL.

di Luciano Barra

Mi sono astenuto negli ultimi mesi dal fare commenti sullo stato della nostra atletica, soprattutto dopo i poco brillanti risultati dei Mondiali Londinesi. Questo soprattutto per non criticare atleti o tecnici che comunque, secondo me, sono gli ultimi ad essere responsabili degli stessi. Alla stessa maniera evito ora di far commenti sui primi risultati positivi della stagione appena iniziata. Lo evito perché gli stessi vanno giudicati solamente in presenza di “reali” confronti agonistici. Sono sicuramente un buon inizio a dimostrazione che se c’è un piano di programmazione tecnica seria i risultati gioco forza vengono. Tra l’altro sono allergico a: a) leggere di risultati (quelli dei 100 metri) ottenuti in condizioni di altitudine e di vento favorevoli. Sperando che prossimamente non si invertano rettilinei od altro. I “garretti” si formano nelle condizioni avverse.

Allo stesso modo sono allergico: b) leggere di “leadership europea stagionale” quando in Europa nessuno ha ancora gareggiato; sarebbe opportuno parlare di prestazioni tecniche sufficienti ad essere ammessi alla finale dei Campionati Europei. Questo nell’interesse motivazionale degli atleti stessi.

Ed infine: c) ad esaltare il raggiungimento del minimo per la partecipazione ai Campionati Europei. Questo anche perché in alcune specialità, per fortuna nostra, siamo quasi in condizione di dover svolgere dei veri “trials”, quindi l’importante non è aver raggiunto il minimo, ma essere in condizione quando i Campionati di Berlino arriveranno. È lì che dovrà essere giudicato il lavoro fatto durante l’inverno.

Ma la domanda a cui vorrei provare a rispondere in questo articolo è “dove va la Federatletica”? Soprattutto perché ci sono molte cose che non capisco. E farò riferimento a alcune di piena attualità.

Il primo argomento è riferito alla Maratona di Roma. Piaccia e non piaccia la Maratona di Roma è stata negli ultimi 20 anni uno dei gioielli della città e dell’atletica Italiana. Può essere migliorata? Certo. Azzerata? Dubito. Ed ora si sta andando verso un azzeramento. Mandante il Comune di Roma e complice la FIDAL. Anche se ora nella paura della decisione del TAR del 23 Maggio, tutti si chiamano fuori. “Non c’ero e se c’ero dormivo e se dormivo sognavo un’altra cosa”, questo l’attuale claim. Ma chi ci sta facendo proprio una brutta figura è l’atletica e in particolare la FIDAL. Non è difficile leggere dietro questa vicenda una serie di interessi non molto trasparenti.

Il peggio che potrà accadere è che la Maratona di Roma nel 2019 non si svolga. Nuovo sputtanamento sportivo della Capitale. Le altre alternative sono solo più complicate e quindi difficili da elencare. Per una Federazione che ci sembra più impegnata nella sua “RunCard” che nell’attività agonistica vera e propria ci pare un suicidio. Questa invece sarebbe stata l’occasione, e se la decisione del TAR andrà verso l’annullamento parziale o totale del bando ci si potrebbe provare, per rafforzare l’organizzazione delle maratone in Italia. La FIDAL avrebbe dovuto mettere intorno al tavolo i vari organizzatori romani (e non solo, onde evitare le concomitanze di questo anno) per rafforzare il “pacchetto maratone” e sfruttare le diverse sinergie che le stesse possono produrre. D’altronde non è quello che sta facendo “RunCzech” nella Repubblica Ceca? E New York e Londra intorno alle loro prestigiose maratone?

No invece la FIDAL pare avere un solo obbiettivo, quello di distruggere l’esistente. Sapendo comunque di non essere in grado di sostituirsi all’organizzazione. Perché allora? Il tempo ci dirà la verità e renderà palesi i veri interessi che ci sono dietro.

Il secondo è il Golden Gala, quest’anno quarta tappa della Diamond League. Si tratta del più importante “asset” dell’atletica e della FIDAL, ma non è sfruttato nella maniera giusta. Viene gestito come un episodio temporaneo e non come uno strumento da sfruttare tutto l’anno. Ciò è un danno per l’atletica e per i suoi sponsor, con conseguenze che ricadono sugli atleti, sui dirigenti di società e su quelli periferici e soprattutto sull’opinione pubblica. Gli altri Meeting della Diamond League vivono 365 giorni l’anno con strutture organizzative che promuovono iniziative che hanno lo scopo di far parlare del meeting, promuovere l’atletica e facilitare la presenza di pubblico e autorità.

Non so quando è stata l’ultima volta che il Sindaco di Roma, o un qualche Ministro, sia stato presente allo Stadio Olimpico, forse neanche un Assessore allo sport. Una manifestazione sportiva non è importante solo per i risultati tecnici, ma anche perché richiama autorità e personalità del mondo imprenditoriale. Non ci starebbe male anche qualche attricetta un po’ scollacciata. Basta vedere cosa accade nel Tennis. Sport dove, superata la wave di successo delle nostre 4 ragazze 4, ora il massimo dei successi tecnici è un ottavo di finale nel più importante torneo di casa. Eppure alla finale dello scorso anno c’erano quattro Ministri e per settimane si sono scritte paginate di giornali, oltre al grande successo finanziario che garantisce l’organizzazione. Senza parlare degli incontri del Sei Nazioni di Rugby.

L’edizione del Golden Gala dello scorso anno ha segnato come numero di spettatori l’indice più basso per non parlare dell’incasso, non superiore a qualche migliaio di euro. Ma può una manifestazione del genere sopravvivere? E il futuro appare sempre più buio.

Il CONI, causa la partita inaugurale dei Campionati Europei di Calcio, prevista per il 12 Giugno 2020, ha infatti informato la FIDAL della indisponibilità stessa dell’Olimpico per il 2020. Che il Golden Gala non si possa svolgere due settimane prima di una partita di calcio, per quanto importante, e nel rispetto dei vincoli UEFA è tutto da spiegare. I romani al Colosseo organizzavano 100 eventi all’anno, come dire uno ogni 3,6 giorni! CONI Servizi è riuscito a dimostrare la sua efficienza organizzando, un giorno dopo l’altro, una partita del Sei Nazioni di Rugby e una del Campionato di Calcio di Serie A. Allora?

Il Golden Gala, una volta transferito fuori Roma (ma quale potrà essere una sede credibile?), avrà difficoltà a recuperare la sua forza e tornare agli splendori del passato. Quanti di noi piangeranno?

E con questo siamo su 0 a 2.

Non bastasse, la FIDAL ha ora messo in piedi una sfida ancora più complessa: organizzare nel 2022 i Campionati Europei di sette sport nella versione compattata prevista quest’anno fra Glasgow e Berlino. Dubito che la FIDAL stessa sia in grado di essere il motore di questa manifestazione. Forse CONI Servizi, anche se i costi (fra organizzazione ed impianti) sono molto elevati. Ma quello che mi sfugge è il motivo di questa impresa. L’avrei capito se servisse a “ricucire” con la Sindaca di Roma ed il Movimento 5 Stelle, ma non mi pare il caso. E Dio sa quanto una ricucitura servirebbe in un momento in cui le “nubi politiche” sullo Sport Italiano sono, causa la possibile nascita del nuovo Governo formato da due partiti che hanno più volte mostrato poca simpatia verso il Foro Italico e i suoi dirigenti, alquanto scure, se non minacciose.

Di questa possibile avventura ne sapremo di più fra alcuni mesi. Utile sarà vedere cosa stanno facendo a Glasgow e a Berlino soprattutto le rispettive municipalità e non le sole Federazioni Sportive. Vedremo e vigileremo.

Tutto questo serve solo a far capitalizzare per Roma brutte figure. Ora pare in difficoltà anche la Ryder Cup che potrebbe emigrare in altra sede italiana (con una prevedibile disfida Milano vs Torino) nonostante i cospicui finanziamenti governativi. Sulla pipeline delle brutte figure ora ci sono ancora le Universiadi. E chi è pronto a sottoscrivere che lo Stadio della AS Roma si costruirà? Di certo, a Roma, ora che hanno tolto anche le azalee di Piazza di Spagna, rimane solo lo … Stadio di Domiziano, cinque metri sotto Piazza Navona con una capienza di 30.000 spettatori (nella foto, l'ingresso). Come diceva Emilio Fede?

Circa le motivazioni di queste tre “azioni” alcune fonti ben informate parlano di una strategia sul post quadriennio della FIDAL. È noto che, almeno in teoria, nelle Federazioni sarebbe possibile un terzo mandato per i presidenti già in carica. Si discute se sia necessario un cambio statutario o no. Ed anche se non servisse, ci si domanda che possibilità avrà l’attuale presidente di essere rieletto? Ecco allora che, all’italiana, esce la soluzione che potrebbe permettere un compromesso fra le forze in campo e un cadreghino, stipendiato, per chi deve lasciare il posto.

Ma è proprio vero che i nostri politici sono i peggiori di tutti gli altri cittadini?

           

 

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