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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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I sentieri di Cimbricus / "Italia, venti centimetri neve, catastrofa"

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Mercoledì 28 Febbraio 2018

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Nevica a Roma (e in mezza Italia), si fermano anche i treni, la farsa diventa tragedia. Dalla saggezza del camionista bulgaro al motto nazionale: "non compete a me".

di Giorgio Cimbrico

Freddo siberiano, gelo storico, Roma trema, treni che non partono e non arrivano. Scena dal Dottor Zivago: appena dopo la rivoluzione (per far capire che c’era abbastanza casino): Zivago (Omar Sharif), Lara (la meravigliosa Julie Christie, ancora bella adesso, ultrasettantenne) e il vecchio zio (Ralph Richardson) lasciano Mosca e partono per la Siberia. Il treno supera gli Urali, fende la neve, va. Bella forza, è un film. Ma la Transiberiana marciava e marcia davvero.

Sei anni fa, non riesco ad arrivare a Roma per Italia-Inghilterra: scambi ghiacciati e treno cancellato. Non solo il mio.  

Tre anni fa, altra ondata di gelo, si fa per dire. Camionista bulgaro intervistato. “Bulgaria, uno metro neve, tutto pulito, andare. Italia, venti centimetri neve, catastrofa”.

L’avesse detto uno svedese uno svizzero, ma un bulgaro.

Malpensa, inverno 2001-2002: un palmo di neve e molti festeggiano il Natale nelle sale d’imbarco, bloccati per 48 ore. Poche settimane sono a Edinburgo per Scozia-Italia, nevica, e nevica anche la mattina della partenza. Chiamo al ricevimento dell’hotel e, preoccupato, chiedo notizie. La ragazza mi dice: “Sir, qui gli aerei partono e arrivano se c’è il sole o nevica”. Mi sono sentito come uno di quei re africani con la sveglia al collo: ma ora l’immagine è proibita, discriminatoria, etc. In effetti l’aereo arriva da Zurigo con 10’ di ritardo e riparte puntuale.

Ancora un tuffo nel passato recente: nevica sulla Liguria e si forma una coda da Genova a Ventimiglia. Anche in questo caso, festività in auto, soccorsi che tardano ad essere organizzati. Catastrofa.

Gennaio 1985, prima domenica dell’anno: mi sveglio nel silenzio di una Roma che ha ricevuto la visita della bianca messaggera dell’inverno. Giornata indimenticabile, fiabesca. Il giorno dopo, traffico da apocalisse e tasso di assenteismo che sfonda i grafici.

Ho deciso: vado a rileggere le avventure di Shakleton, del suo equipaggio, dell’Endurance stretta e stritolata dai ghiacci dell’Antartide. Si salvarono tutti. Devo ricordarmi di mandare una copia del diario di bordo alla Protezione Civile.

 

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