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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Lunedì 26 Febbraio 2018

ancon057

All'avanguardia per l'attività indoor, la Città di Ancona guarda avanti e ha allo studio importanti progetti di ampliamento nel quadro della legge "Sport e Periferie".
 
di Vanni Lòriga

“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico …” pensavo mentre in macchina (alla guida l’architetto-marciatore Roberto Buccione che cito non a caso) ci dirigevamo verso Ancona per assistere alla quarantanovesima edizione dei campionati italiani indoor. Giovanni Pascoli aveva ambientato ad Urbino, un centinaio di chilometri a nord del capoluogo marchigiano, i versi dell’Aquilone e mi sembravano una sorta di presagio. Nei due giorni trascorsi nella città dorica ho in realtà trovato molto di antico e qualcosa che annuncia il nuovo, ovviamente da innestarsi nel presente.

Sotto il profilo agonistico di “antico” è risultato sicuramente gratificante il comportamento di Fabrizio Donato, un 41.enne che ha ancora le gambe per volare. Alle altre prestazioni, che rappresentano appunto il “nuovo”, dedicherò le prossime puntate, arricchite da una esauriente intervista al presidente Alfio Giomi e corroborate dalle risultanze degli ormai imminenti Mondiali indoor.

Per ora mi limito a valutare la situazione impiantistica di Ancona, una Città dalla bellezza storica ed architettonica tutta da rivelare e che ho scoperto grazie alla guida dell’ingegnere Rodolfo Giampaoli che, fra l’altro, è impegnato nel progetto di miglioramento del locale PalaIndoor (nella foto Colombo/Fidal, a finale dei 60 ost. degli Assoluti).

Come tutti sanno in Italia esistono solo due veri impianti per l’atletica al coperto, a Padova ed appunto ad Ancona. E quest’ultimo è sicuramente il più completo. E’ un piccolo gioiello realizzato, su un progetto dell’architetto Roberto Buccione, per l’impegno politico e la passione sportiva di personaggi come Fabio Sturani (già Sindaco della Città), Terzo Censi, Romano De Angelis e gestito con saggia determinazione dal Presidente della FIDAL-Marche Giuseppe Scorzoso. Ed esiste la concreta possibilità di rendere la struttura ancora più efficiente tanto da potersi collocare fra le prime in Europa.

Si tratta di realizzare un'altra sala di 600 metri quadrati per ospitare il centro nazionale di Salto in alto affidato a Marco Tamberi e di ampliare l’area dedicata alla fase di riscaldamento. Il tutto nell’ambito della legge 9/2016 “Sport e Periferie”.

“Insieme a Roberto Buccione – ci ha detto l’ingegner Giampaoli - abbiamo presentato su incarico della FIDAL un progetto ‘definitivo’ secondo le richieste indicate da "Sport e Periferie” per poter accedere ad un finanziamento di €. 2.000.000,00.

"Il mio studio ha progettato gli impianti elettrici e meccanici (condizionamento e ricambio d'aria) con particolare cura all'efficientamento energetico. oggi fondamentale per poter dare una struttura che sia sostenibile dal punto di vista tecnico e finanziario. Risultato ottenuto, ottimo. Siamo riusciti a dare una struttura con la massima classe energetica (A****).

"Inoltre abbiamo posto una particolare cura all'inserimento architettonico degli impianti che. a nostro avviso, debbono non apparire”

Nella recente riunione della Giunta del CONI, tenuta proprio ad Ancona, il presidente Giovanni Malagò, come ci ha ricordato Alfio Giomi, ha garantito la massima attenzione a questo progetto. Fabio Sturani, attualmente Segretario Generale alla Regione Marche, ha anche annunciato possibili interventi finanziar a favore della gestione dell’impianto. Che è uno dei vanti della Regione Marche, che già si colloca tra le più virtuose in Italia con 2628 impianti sportivi di vario genere.

Appuntamento alla prossima puntata di Sarò Greve per trattare di “cosa di nuovo” si stia registrando in campo agonistico nella nostra atletica. Intanto chi ama e voglia praticare lo Sport, faccia un salto sulle sponde dell’Adriatico. Si troverà bene.

 

 

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