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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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PyeongChang 2018 / (13) Sulla ruota di Casa Italia esce il 10

Giovedì 22 Febbraio 2018

fontana-1000 m 2

La rocambolesca ottava medaglia sui 1000, fa di Arianna Fontana l'atleta più vincente nello Short track ai Giochi, alla pari con Apolo Ohno (Usa) e Viktor Ahn (Kor/Rus).

di Gianfranco Colasante

La giornata n. 13 ha portato fortuna. Nella caotica finale dei 1000 metri dello Short track, Arianna Fontana - il simbolo della squadra italiana in Corea - terza al traguardo, ha completato il suo personale trittico di medaglie, compreso quell'oro che le era mancato nelle due precedenti edizioni. Ma soprattutto ha portato a dieci il numero dei podi scalati dalla squadra italiana, dando ragione a Giovanni Malagò che lo aveva dato per certo alla vigilia. Con quel bronzo rocambolesco ora Arianna (nella foto, sul podio dei 1000), tra gli azzurri più medagliati ai Giochi Invernali, scala una posizione e va ad occupare il secondo posto di sempre alle spalle di Stefania Belmondo. Le sue carte la nostra portabandiera le aveva messe sul tavolo già in semifinale, chiudendo al secondo posto con un riscontro cronometrico (1'29"156) che migliorava di 68/1000 il suo miglior risultato sulla distanza. Poteva dirsi pronta per la finale a cinque (la sua prima sui 1000) causa il recupero della Choi Minjeong. Finale che non ha smentito il copione di imprevibilità che caratterizza questa disciplina.

Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 13. Giornata.


La bagarre cominciava alla conclusione del terzo giro, quando le due coreane, la giovane Choi e Shim Sukhee, si ponevano da sole fuori gioco, scontrandosi in fase di sorpasso. Restavano quindi solo in tre a contendersi un titolo finito alla meno accreditata, la 21.enne olandese Suzanne Schulting, sul podio in staffetta, davanti alla canadese Kim Boutin, già vincitrice di due bronzi nei 500 e nei 1500. A quel punto Arianna, rimasta attardata, doveva andare solo a raccogliere la sua ottava medaglia.

ITALIA - Non c'è stato molto altro per gli italiani. Anticipata d'un giorno la Combinata delle donne, Sofia Goggia rinunciava all'impegno e la migliore delle italiane - in un acceso duello Svizzera/USA - era ancora Federica Brignone, ottava. La stessa posizione ottenuta dalla squadra della Combinata Nordica, mai veramente in gara malgrado le convincenti frazioni nel fondo. Più ambizioso era il quartetto del staffetta donne del Biathlon, con le azzurre nelle posizioni di testa fino alla terza frazione, quando Federica Sanfilippo - schiaffeggiata dal vento - incappava in una serie di errori al secondo poligono, retrocedendo dalla terza alla nona posizione.

Si è detto delle dieci medaglie. Era, come direbbero quelli che ne sanno, il minimo sindacale. Senza voler ricorrere alla solita considerazione che le medaglie sono solo un aspetto e che, oltre che contarle, è necessario anche valutarle, a PyeongChang si è toccato con mano come alcune discipline sono da ricostruire. A cominciare dagli sci, larghi o stretti: la splendida affermazione di Sofia non basta a coprire diverse controprestazioni che non lasciano ben sperare per il futuro. Per di più le dieci medaglie vinte sono fortemente squilibrate sul versante femminile.

Se ne riparlera a Pechino nel 2022, passando per Tokyo 2020. La campagna d'Asia è appena cominciata e ci sarà molto da lavorare e, soprattutto, innovare. Sperando sempre che, dopo aver esultato in Corea, Malagò non si distragga troppo col calcio e pensi alla riscrittura delle regole dello sport italiano. Che, Olimpiadi o meno, appaiono sempre più datate ed obsolete.

MEDAGLIERE - Com'è noto, sono due i sistemi per conteggiare le medaglie per nazioni: quello in uso in America che privilegia il totale dei tre colori, l'altro più diffuso in Europa che guarda solo agli "ori". Premesso che il nostro giornale utilizza il primo, che ci appare più rispondente a fotografare la realtà, va ricordato che con entrambi i sistemi a PyeongChang l'Italia resta fuori dalla Top Ten, dominata dagli atleti norvegesi che hanno raggiunto quota 35 (beneficiando di un altro bronzo tolto per doping nel Curling alla coppia russa del Misto).

Per il secondo posto è in corso un acceso confronto tra Germania (25), Canada (24) e Stati Uniti (21), questi ultimi in risalita dopo un avvio piuttosto deludente che ha avuto pesanti ripercussioni sugli indici d'ascolto del NBC. Ma dal momento che sono ancora da assegnare 17 titoli, tutto è ancora possibile.

ATLETI - Con una partecipazione record dell'83,86% degli atleti accreditati a PyeongChang, sono stati designati due nuovi membri per la Commissione Atleti del CIO. Sono risultati eletti la finlandese Emma Terho (Hockey) con 1045 voti e l'americana Kikkan Randall (Sci di fondo) con 831. Entrambe hanno disputato cinque Olimpiadi. In lista era anche Armin Zoeggler che ha ricevuto 761 preferenze, quinto tra i sei nomi propostisi.


13. GIORNATA - 22 Feb 2018

Uomini
COMBINATA NORDICA / GUNDERSEN A SQUADRE
1. Germania
2. Norvegia
3. Austria
...
8. Italia

FREESTYLE / HALFPIPE
1. David Wise (USA)
2. Alex Ferreira (USA)
3. Nico Porteous (NZL)

SCI ALPINO / SLALOM
1. Andre Myhrer (SWE)
2. Ramon Zenhaeusern (SUI)
3. Michael Matt (AUT)

SHORT TRACK / 500 M
1. Wu Dajing (CHN)
2. Hwang Daiheon (KOR)
3. Lim Hyojun (KOR)

SHORT TRACK / STAFFETTA 5000 M
1. Ungheria
2. Cina
3. Canada

Donne
BIATHLON / STAFFETTA 4x6 KM
1. Bielorussia
2. Svezia
3. Francia
 
HOCKEY

1. Stati Uniti
2. Canada
3. Finlandia

SCI ALPINO / COMBINATA
1. Michelle Gisin (SUI)
2. Mikaela Shiffrin (USA)
3. Wendy Holdener (SUI)
...
8. Federica Brignone

SHORT TRACK / 1000 M
1. Suzanne Schulting (NED)
2. Kim Boutin (CAN)
3. Arianna Fontana (ITA)
 

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