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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Piste&Pedane / Se qualcosa e' cambiato, non ce ne siamo accorti

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Mercoledì 20 Settembre 2017

2017-60hs 2

di Daniele Perboni

"Parturient montes, nascetur ridiculus mus". Orazio, Ars poetica, 139 (Wikipedia).

Una settimana è trascorsa dallo storico evento che avrebbe dovuto stravolgere e cambiare le sorti dell’atletismo patrio. Per chi ha la memoria corta o, più semplicemente, non sa a chi o a cosa ci riferiamo, rammentiamo che l’argomento in questione è l’analisi fatta dalla commissione dei saggi, esperti, dotti, specialisti, competenti guidati dal gran capo il toscano barbuto Alfio Giomi, sullo stato di salute dello sport regina (ma è ancora tale? almeno in queste lande desolate?) dopo la caporetto londinese dell’estate scorsa. Insomma ci si attendeva qualcosa di grande, sommo, geniale. Una rivoluzione proprio no (non ne hanno la stoffa o il coraggio?) ma, insomma, almeno una “manifestazione di protesta” con tanto di pugni picchiati sul tavolo quelle sì. Invece: un topolino.

Ecco cos’hanno partorito i gran visir di via Flaminia in quel di Roma. Preso atto del fallimento iridato (grazie ma ce ne eravamo accorti da un pezzo) la novità maggiore sembra quella di aver allargato o ristretto, dipende dai punti di vista, il gruppo degli atleti élite. Il numero è stato fissato a 40. E qui si racconta di uno “scazzo” fra Elio Locatelli e Stefano Baldini. Proprio su chi dovesse far parte del gruppo e da chi essere seguito.

Premettiamo che non eravamo presenti alla conferenza stampa, quindi le nostre informazioni sono rigorosamente di seconda mano. Sempre stando a quanto siamo riusciti a sapere, ora sembra che l’ambiente si sia raffreddato e gli scontri al calor bianco rimandati a data da destinarsi. E come avevamo previsto il nuovo banco di prova saranno i Campionati Europei dell’anno prossimo (Berlino,7/12 agosto). Piano B per salvarsi da un eventuale nuovo fallimento? Non pervenuto.

Altro punto focale doveva essere il tema società militari. Tanti, forse troppi, atleti tesserati e tanti che vivacchiano su risultati conseguiti in tempi passati. Che fare dunque? Per ora ci si è limitati ad un blando sciroppo omeopatico. Ecco quanto dichiarato dal presidente in conferenza stampa: «Avremo rapporti ancora più stretti e frequenti con le società militari – prosegue il Presidente Giomi – che sono un elemento di fondamentale importanza nella crescita degli atleti di vertice, e con cui abbiamo rapporti a 360 gradi rispetto alle necessità del movimento. Gli atleti militari saranno meno di 200 nel 2018, abbiamo condiviso la necessità di indirizzare gli sforzi verso gli elementi di vertice e quelli che noi includiamo nell’ambito dello sviluppo».

Tradotto in volgare: che volete che vi dica, stiamo studiando la situazione, per ora non sappiamo che pesci pigliare. Punto. Eppure il vicepresidente vicario è un uomo in divisa, uno che sta all’ambiente come i pesci stanno all’acqua. Personaggio importante ma che, da buon politico, non è mai al centro dell’attenzione, lavora nell’ombra, pur guidando una squadra fra le più forti di tutto il movimento. Quindi? Quindi sembra che il politico in divisa riesca a fare il bello e il cattivo tempo ed ottenere concessioni ad altri negate. Almeno questa è la nostra impressione.

Insomma la tanto attesa riunione tecnica ci ha lasciato il forte dubbio di non aver cavato il classico ragno dal buco. Eppure l’atmosfera che si respira nelle stanze federali è sempre di grande tranquillità, così ci è stato riferito. Tutti amici e lanciati verso un futuro luminoso. Fratelli coltelli?

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