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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Londra '17 / Giro di boa: nulla di nuovo per noi

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Martedì 8 Agosto 2017

400h-londra

di Daniele Perboni

Cinque giorni iridati. Metà Mondiali archiviati. Sta prendendo corpo lo spettro da molti palesato e da altri temuto: lo zero nel medagliere. È presto per cantare il de profundis ma stiamo cominciando a prepararci, almeno moralmente. Detto questo, passiamo a quanto accaduto sulla pista di Sua Maestà. Sempre limitandoci al quadro nazionale s’intende. Quello è il compito assegnatoci e diligentemente, da bravo scolaretto, a quello ci limitiamo. Quattro ragazze in gara sulla pista Mondo. Quattro eliminazioni hanno “regalato” le protagoniste. Due di queste, sinceramente, ci hanno lasciato l’amaro in bocca. Parliamo delle specialiste del giro con barriere.

Forse mai, come in questa occasione, abbiamo sfiorato l’opportunità di avere due ragazze azzurre in una finale mondiale. Stiamo sognando? No! Se Yadisleidis Pedroso e Ayomide Folorunso avessero semplicemente corso a ritmi per loro consoni questa possibilità, almeno sulla carta, si sarebbe tramutata in realtà. Analizziamo i numeri. Tre semifinali. Passano le prime due di ciascun turno e i migliori due tempi. Lasciamo perdere le prime due piazze e concentriamoci sui tempi di ripescaggio. Pedroso (primato personale 54”54 e stagionale 54”87) ha corso in 56”40: un secondo e 53 più lenta rispetto allo stagionale. Folorunso (55”40/55”65) si è fermata a 56”47: 82 centesimi il differenziale negativo.

Mettiamoci la giornata fredda (14°/15°), che ha limitato un poco tutte le prestazioni, eppure sarebbe bastato andare un “cicinin” più forte. Facile a dirsi, naturalmente, ma l’occasione, grande o piccola che fosse, è sfumata. Almeno a guardare i tempi delle otto che si giocheranno il titolo: Zuzana Hejnova (Cze) 54”59, Ristananna Tracey (Jam) 54”79, Lea Sprunger (Sui) 54”82, Kori Carter (Usa) 54”92, Dalilah Muhammad (Usa) 55”00, Sage Watson (Can) 55”05, Cassandra Tate (Usa) 55”31, Eilidh Doyle (Gbr) 55”33. Peccato!

Sinceramente non avevano grandi opportunità Irene Siragusa e Gloria Hooper nei 200. Troppo lontane dall’eccellenza mondiale. Ed ancora una volta hanno palesato evidenti limiti sulla “tenuta”, cedendo nettamente nell’ultimo quarto di gara. Ma cos’hanno combinato? Eccovi accontentati: 23”51 la Hooper e 23”73 la Siragusa. Entrambe quinte nelle proprie batterie e rispettivamente 28esima e 34esima su 46 partecipanti. Un po’ poco, onestamente.
 

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