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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Londra '17 / Quando l'atletica era musica

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Venerdì 4 Agosto 2017

cova_alberto

di Vanni Lòriga

Preso atto che mi è stato affidato l’àmbìto ruolo di “battitore libero” durante questa edizione del Mondiale; considerato che qualche vago ricordo ultra-ottuagenario mi tiene compagnia in campo atletico; visto che le gare della prima giornata si concluderanno verso la mezzanotte di oggi, mi permetto di “coprire il buco” con qualche pillola informativa. Possiamo iniziare. Ce ne stavamo quasi dimenticando, ma l’atletica mondiale in questi giorni celebra due importanti compleanni. L’ente internazionale, che promuove fra l’altro i vari Campionati Mondiali – si chiama IAAF, acronimo inizialmente (Stoccolma, 17 luglio 1912) di International Amateur Athletics Federation ed attualmente, dal 2001, International Association of Athletis Federations – fu varato nella sede del parlamento svedese e ufficialmente costituito a Berlino il 20 agosto 1913. In definitiva la federmondiale atletica sta per festeggiare il suo 104° compleanno. Almeno che non ne abbia già compiuti 105. Comunque, Auguri!

Come già ricordato, le prime medaglie verranno assegnate nella corsa dei 10.000 metri maschili. Atleti azzurri in gara? Nessuno. Ma anche nel 1912 quando venne fondata la IAAF l’Italia non figurava fra i diciassette Paesi costituenti. Spesso brilliamo per la nostra assenza, … Quando penso che agli Europei di Stoccarda 1986 tre italiani salirono sul podio (Mei, Cova, Antibo) e il quarto era in panchina (Panetta) vengo pervaso da una certa malinconia.

Ventiquattro volte Cova

Ma visto che ho citato Alberto Cova dalle parti di Giussano (dove si allena Filippo Tortu…) voglio chiarire alcuni particolari sulla sua vittoria mondiale ad Helsinki 1983. Ricordo la cronaca di Giorgio Reineri, tratta da Atletica che (allora) scriveva tutto: “All’ingresso in rettilineo successe quello che non, era mai successo in un arrivo di 10.000: quattro corsie occupate in una volata a ventaglio, Schildhauer, Kunz, Vainio, Cova. Albertone gettò il vassoio (allora si diceva che il suo stile ricordasse quello di un cameriere…), spinse con le braccia, i gomiti portati all’indietro, i pugni decisi in avanti mentre le gambe prendevano a girare rapide e forsennate. Uno sprint di 80 metri da mozzare il fiato, con il suo corpo leggero che avanzava…e poi l’urlo liberatore sul filo: Primo!”

Tutto esaltato dalla cronaca già ricordata di Paolo Rosi che, per l’esattezza, ripeté il nome Cova per 24 volte… si può controllare sui siti Internet ovviamente cliccando Cova, Cova, Cova...

Quel momento magico venne completato dal commento tecnico di Giorgio Rondelli. Che raccontò perché Cova non rispose al primo attacco del tanzaniano Shaanga; come si difese in progressivo dagli attacchi dei tedeschi, infine accorciando il passo ed aumentando le frequenze. Paolo Rosi commentò ammirato: “Bravo Rondelli, bravo, … !” Bravissimi tutti, aggiungo ora per allora.

Un pianista per lanciare il martello?

Un po’ di tecnica e regolamenti. Penso che non guastino. Nessuno ignora che l’attrezzo che si chiama martello comprende una sfera ed un filo (detto cavo) con maniglia. Il Regolamento Internazionale stabilisce che il predetto cavo abbia un diametro non inferiore ai 3 millimetri o del tipo standard n.11. Faccio notare agli estensori della edizione italiana che hanno espresso i millimetri usando mm. con il punto finale. Errore. Si deve scrivere mm senza il punto. Perché non si tratta di una abbreviazione, ma di una sigla.

A completamento della notiziola informo i giovani lettori che il Regolamento originale consigliava di usare la corda 84 del pianoforte. Allora i lanci musica erano … (come avrebbe detto Angelo Musco).
 

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