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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
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Sette Giorni / Ranking 2016: si puo' solo migliorare, ...

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Giovedì 5 Gennaio 2017

tfn-2016 2

Sia stata o meno la migliore edizione olimpica - come sostiene qualcuno (di certo lo è stata per gli americani che, malgrado il successo, hanno preferito cambiare, affidando la federazione a Vin Lananna, uomo-copertina Nike) - l'atletica a Rio ha ridisegnato le gerarchie per i prossimi anni. In uno con gli annunci di Seb Coe che sogna di portarla al quarto posto [sic!] nell'interesse generale dopo Calcio, Tennis e F1. E pensare che noi la ritenevamo ancora lo sport N. 1, inarrivabile. Il Ranking di Track&Field News - giunto quest'anno alla 70.a edizione - esamina le 43 discipline olimpiche stabilendo per ciascuna la graduatuaria dei primi 10 atleti. Un gioco dal quale, anche quest'anno, usciamo malconci. Vediamo nel dettaglio.

In assoluto i migliori del 2016 sui due fronti - difficile dissentire - sono stati Wayde van Niekerk e Anita Wlodarczyk. La IAAF, invece, nelle sue scelte all'insegna dell'innovazione, aveva preferito l'usato sicuro, anzi l'Usain sicuro. Qui invece Bolt scende in terza posizione, superato anche da Mo Farah. Queste le graduatorie dei migliori 10 per il mensile californiano:

Uomini
1. Wayde van Niekerk (Sud Africa) - 400
2. Mo Farah (Gran Bretagna) - 5000 e 10.000
3. Usain Bolt (Giamaica) - 100 e 200
4. Eliud Kipchoge (Kenya) - Maratona
5. Ashton Eaton (Stati Uniti) - Decathlon
6. Conseslus Kipruto (Kenya) - Siepi
7. Christian Taylor (Stati Uniti) - Triplo
8. Ryan Crouser (Stati Uniti) - Peso
9. Omar McLeod (Giamaica) - 110 H
10. David Rudisha (Kenya) - 800

Donne
1. Anita Wlodarczyk (Polonia) - Martello
2. Almaz Ayana (Etiopia) - 5000 (1.) e 10.000 (1.)
3. Elaine Thompson (Giamaica) - 100 e 200
4. Ruth Jebet (Bahrain) - Siepi
5. Keni Harrison (Stati Uniti) - 100 H
6. Sandra Percovic (Croazia) - Disco
7. Caster Semenya (Sud Africa) - 800
8. Shaunae Miller (Bahama) - 400
9. Vivian Cheruiyot (Kenia) - 5000 (2.) e 10.000 (2.)
10. Caterine Ibarguen (Colombia) - Triplo

ITALIA  Gli italiani tra i migliori delle singole specialità sono solo 6, tre uomini e tre donne, equamente divisi tra marcia dei 20 e salto in alto. In base alle posizioni occupate la migliore è Antonella Palmisano, quarta come già a Rio, seguita da Gianmarco Tamberi, quinto, ma che a Rio c'è andato solo da spettatore, un posto appena avanti ad Alessia Trost. Più staccati gli altri: ottavo Matteo Giupponi, entrambi in decima posizione Marco Fassinotti e Elisa Rigaudo. Niente altro.

Valutazioni? Qui va ricordato che la spedizione è stata gravemente toccata proprio dall'infortunio di Tamberi occorso nella sfortunata notte monegasca: difficile non credere che sulla pedana di Rio il ragazzo sarebbe stato protagonista assoluto. Così come è da pensare che la presenza di Alex Schwazer - al netto di tutte le considerazioni che di possono (e si potranno) fare sulla sua vicenda - avrebbe portato all'ammasso altri elementi di giudizio, muovendo dagli 1h20'23" e 3h39'00" di maggio, poi annullati.

ANNO ZERO?  Tutto ciò premesso, il nostro 2016 non si chiude con molte valutazioni positive. Tanto più che si è preferito riconfermare in toto il vertice federale, una scelta che suona come una immeritata promozione. Sempre in attesa di verificare cosa avverrà realmente per il settore tecnico. Che, non si dimentichi, non è struttura autonoma, ma dovrebbe essere la punta di un cambiamento dettato da precise scelte politiche e gestionali. Un colpo di timone preteso dalla povertà del nostro movimento dove i numeri crescono solo per i Master (un comparto che farà pure simpatia, ma che aggiunge poco o nulla, se non addirittura sottrae risorse). Sarà così?

Ultima considerazione sui migliori atleti italiani, quelli che nell'anno olimpico hanno trovato posto tra i primi 40 del mondo. Non molti, anche se non qualche novità: su tutti la sfrontata irruenza dell'ostacolista Ayomide Folorunso, a Rio giunta alle semifinali, e la concreta razionalità di Veronica Inglese. Poi, ... valutate voi, guardando ai nomi, alla posizione nella lista mondiale, alle prestazioni e all'età anagrafica.

In attesa che maturi il lavoro svolto dal "non promosso" Stefano Baldini, questo resta il parco da cui ripartire in vista dei Mondiali del prossimo agosto. Dove saranno ancora numerosi gli stranieri di vertice che scelgono di allenarsi in Italia. Se vogliamo, un altro segno dei tempi agri.

Liste mondali 2016 -
Posizione degli italiani tra i primi 40

Uomini
2. Gianmarco Tamberi (24 anni) 2.39
8. Marco Fassinotti (27) 2.35i
17. Marco De Luca (35) 3h44'47"
23. Silvano Chesani (28) 2.30i
28. Fabrizio Donato (40) 16.93
30. Teodorico Caporaso (29) 3h48'29"
30. Marco Lingua (38) 76.03
32. Matteo Giupponi (28) 1h20'27"
34. Matteo Galvan (28) 45"12
36. Hannes Kirchler (38) 64.97

Donne
9. Elisa Rigaudo (36 anni) 1h28'03"
11. Eleonora Giorgi (27) 1h28'05"
11. Desirée Rossit (22) 1.97
13. Libania Grenot (33) 50"43
18. Alessia Trost (23) 1.95i
19. Antonella Palmisano (25) 1h29'03"
27. Libania Grenot (33) 22"56
31. Dariya Derkach (23) 14.15
35. Ayomide Folorunso (20) 55"50
36. Veronica Inglese (26) 31'27"43
38. Yusneysi Santiusti (32) 2'00"04

Quasi assenti nelle gare in pista (malgrado il gran correre, un po' scomposto, che si fa sulle strade italiane), sono ben 25 le specialità che non ci vedono presenti tra i primi 40: sono 14 tra i maschi e 11 tra le femmine. Da pensare.  

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