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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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La stampa sportiva italiana
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Giochi / Australia: futura candidatura olimpica docet

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Venerdì 2 Settembre 2016

melbourne-1956-2

di LUCIANO BARRA

Scuserete se parto da Adamo ed Eva. La mia memoria sull’Australia è strettamente legata allo sport. Dei Giochi di Melbourne 1956 ho memoria solo grazie ai racconti di Vanni Loriga, che se non ricordo male andò a Melbourne con l’incrociatore Monteccucoli, comandante Gino Birindelli che - con Durand de la Penne (predecessore di Barelli alla FIN) - fu tra i primi ad utilizzare i siluri a corsa letta, detti "maiali", violando i porti di Gibilterra e Suez. I racconti di Vanni Loriga su Melbourne meritano tutti di essere ascoltati. Lui e Roberto Quercetani sono gli unici giornalisti in vita di quella trasferta. Divertente il fatto che per rientrare in Italia Montecuccoli impiegò quattro mesi in più essendo obbligato a passare per Panama poiché il Canale di Suez era stato chiuso causa la guerra del 1956.

Melbourne, 22 novembre 1956, l'apertura della XVI Olimpiade (foto CIO),

L’altro ricordo che ho di quei GiochI – che tutti commentano sempre ricordando il sangue in piscina nella partita di pallanuoto Unione Sovietica/Ungheria – è quello di Giorgio Oberweger. Era stato lui, con il Capo Missione Marcello Garroni, a guidare la delegazione Italiana in un interminabile trasvolata con cinque scali. Ad ogni scalo i locali avevano preparato fiori e palchetto per discorsi di prassi per le delegazioni che passavano. Ad ogni scalo Giorgio saliva sul palco e teneva il suo discorso. Parlando una lingua inventata: i locali pensavano che parlasse Italiano, gli italiani che parlasse la lingua del luogo. La stima nei suoi confronti ebbe un’innalzata stupefacente. Un genio, se pensiamo alla pochezza dirigenziale di oggi.

Poi, dell’Australia, come non ricordare il maestoso Herb Elliott trionfatore dei 1500 a Roma e le frecce del nuoto. Per primo John Devitt vincitore dei 100 stile libero, dopo rivisitazione del fotofinish, ai danni dell’americano Lance Larsson. Ai mondiali di nuoto del 2009, casualmente, me lo sono trovato di fianco, e causandogli forte commozione ricordai quella vicenda. In quella finale dei 100 si classificò sesto e ultimo un certo Dick Pound e chi non sa cosa fece dopo può terminare di leggere qui.

Candidatura olimpica: stile australiano

Comunque, nell’immaginario collettivo, l’Australia (con la Nuova Zelanda) era rimasta, almeno per me, il territorio dove le navi di Sua Maestà Britannica aveva deportato gli ergastolanii o al massimo il famoso “Down Under”. Poi, sempre grazie allo sport, a metà degli anni Ottanta, ebbi l’occasione di andare in Australia un paio di volte per riunioni della IAAF e per la Coppa del Mondo di Canberra (record mondiale dei 400 metri ancora vigente di Marita Koch). In una di quelle occasioni fummo prelevati, insieme a Nebiolo, dalla sindachessa Atkinson di Brisbane per andare a vedere la sua bellissima città che si candidava per i Giochi Olimpici del 1992. Al voto Brisbane arrivo terza, dopo Barcellona e Parigi.

Tutto questo mi è venuto in mente questa mattina quando ho letto sulla stampa internazionale che al ritorno a casa gli atleti australiani, guidati al marciatore Tallent (ricordate? quello che tuonò contro Schwazer, secondo nella 50 km di marcia di Rio), insieme ad altri atleti ed alla comunità di Melbourne , hanno reso pubblica una petizione al sindaco di Melbourne, Robert Doyle, perché la Capitale dello Stato della Victoria, si candidasse ai Giochi Olimpici del 2028 o 2032.

Si, avete capito bene: per Giochi che si dovranno svolgere fra 12 o 16 anni. Fa sorridere pensare che, arrivato settembre, grazie alle piogge, in Italia vediamo spuntare candidature olimpiche alternative (Milano e Firenze) come fossero porcini. Mi domando chi ha consigliato Eugenio Giani – persona di cui ho grande stima – di fare tale uscita.

Ma per tornare a noi, sapete cosa ha risposto il sindaco di Melbourne? Bene, facciamo uno studio di fattibilità e parliamone subito con il presidente del Comitato Olimpico Australiano, quel John Coates che è anche vice-presidente del CIO e presidente del TAS/CAS. Quindi, un’eventuale Candidatura che parte dal basso e va verso l’alto. Proprio il contrario di quanto accaduto per Roma 2024, scelta che è la causa dell’attuale situazione kafkiana (e credo di poterlo ben dire grazie, o nonostante, i suggerimenti gratuiti forniti al presidente del CONI ancora nel 2013, ben prima che Roma si candidasse).

foro italico-cavalli

A proposito di CONI, questa mattina calo a Roma, dopo il nubifragio di fine estate che ha fatto scattare il solito “piove, governo ladro”. Vado al Foro Italico dove si trova la mia banca, anche per vedere se è ancora imbandierato per le medaglie olimpiche. E lo era anche con la bandiera Paraolimpica issata. Dico questo perché, a parte le giuste interviste alle nostre quattro più importanti medaglie (Paltrinieri, Detti, Garozzo e Viviani) degli altri, sui media, non c’è più traccia, mentre impazza il trasferimento di ... Balottelli al Nizza.

Oibò, una fiera di cavalli allo stadio Mennea

Ma trovo il Palazzo H completamente recintato. Oibò dico, non avevo avuto notizia di retate dei Carabinieri. Allora ho subito pensato con stupore che, grazie alla notizia apparsa sul Messaggero, sotto il titolo “Il Codice segreto dell’Obelisco” (per chi l’avesse persa la notizia si riferisce a due studiosi olandesi – non facenti parte del gruppo che sfregiò la Barcaccia – che hanno ritrovato negli archivi Capitolini e dell’Opera Balilla le copie di una pergamena sepolta alla base del monumento per Mussolini al Foro Italico, l’Obelisco che si trova all’entrata del Foro Italico davanti alla sede del CONI e ultimato nel 1932), la zona fosse stata opportunamente transennata dal Ministero retto da Franceschini. Poi mi sono reso che la recinzione non riguardava l’Obelisco, ma solo la zona est del Foro Italico dove c’è la banca e lo Stadio dei Marmi.

La seconda ipotesi poteva riguardare l’avvenuto deposito presso la Tesoreria del CONI, appunto alla BNL, dei sette milioni prodotti dal testimonial ... Snoopy, di cui Sportolimpico ha avuto modo di parlare più volte. La mia curiosità è stata però soddisfatta quando, non essendo riuscito ad avere accesso alla Banca causa la recinzione, mi è stato detto dagli addetti che si stava montando la Fiera dei Cavalli che si sarebbe inaugurata da lì a pochi giorni allo Stadio dei Marmi e dintorni. Il tutto organizzato non dall’Unire, o dalla Società per la protezione delle razze equine, ma da una rispettabilissima società internazionale che non lo fa certo per beneficenza, ...

In una città così ricca di spazi dedicati ai cavalli - pensate a Tor di Quinto, al Galoppatoio, a Capannelle, perfino alla disastrata Tor di Valle (per non ricordare i Pratoni del Vivaro, un pezzo pregiato di Roma '60) - proprio allo Stadio dei Marmi si doveva tenere? Forse la costruzione più famosa del Foro Italico, frettolosamente intitolato a Pietro Mennea che non ci ha mai corso, ora dedicato alla Fiera dei Cavalli. La battuta sugli odori di cui il CONI verrà inondato nei prossimi giorni è automatica e ve la risparmio, non cito neanche la famosa parola di Cambronne.

Un bel viatico per la Candidatura di Roma 2024, ora che il presidente Montezemolo ha annunciato che, portati i Giochi a Roma – che secondo lui è favorita od in vantaggio - lui si farà da parte perchè non ambisce a fare il presidente del Comitato Organizzatore, dimenticando che nel 2024 avrebbe 77 anni. Poi subito dopo Giovanni Malagò ha sigillato questa affermazione di Montezemelo. E te credo, dicono a Roma, il Presidente lo vorrebbe fare lui!

Peccato che, sempre grazie ai “carotaggi” che regolarmente verifico, Roma 2024 è data largamente favorita per ... la medaglia di bronzo.
               

 

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