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Doping / CIO all'attacco: una trentina di atleti rischiano Rio

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Giovedì 19 Maggio 2016

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Una trentina di atleti di un certo nome potrebbero vedersi preclusa la strada verso Rio. Almeno stando ai dati diffusi dal CIO in teleconferenza. Altra tappa del contrasto alle pratiche doping, ben lontano da raggiungere un esito soddisfacente. Stando ai dati diffusi in queste ore dal presidenrte Thomas Bach, il riesame dei campioni B - conservati per otto anni nella sede di Losanna, ad una temperatura tra -20 a -80 gradi - ha fornito 31 "positività" per 6 discipline, con 12 paesi coinvolti (dalle anticipazioni pare che nessun italiano figuri nella lista. La curiosità è che si tratta di provette risalenti ai Giochi di Pechino, conservate per tanto tempo per poter disporre di sistemi di rilevamento più avanzati. Almeno questa è la tesi del CIO.

I riscontri sono emersi dal riesame di 454 campioni delle Olimpiadi cinesi. All'epoca dei Giochi i 4133 controlli avevano evidenziato 21 casi di "positività" cui ora vanno ad aggiungersi i risultati delle nuove scoperte. Per la verità, una seconda fase di controllo era stata attivata già nel 2009, un crivello attraverso il quale non era passato indenne il ciclista azzurro Davide Rebellin il quale, dopo aver restitutito il premio CONI, era stato assolto da un tribunale civile, ma senza alcuna incidenza sulla squalificata comminatagli (con il ritiro nel bronzo vinto a Pechino nella prova in linea).

Nella sua comunicazione il CIO ha precisato che "tutti gli atleti che hanno infranto le regole anti-doping saranno esclusi dai Giochi di Rio" (sempre, ovviamente che siano ancora in attività e, soprattutto, ad alto livello). Nello stesso tempo è stata annunciata una nuova ondata di controlli con 250 test riguardanti i Giochi di Londra. Prima ancora di aver rivelato i nomi dei 31 incriminati, che dovrebbero venire svelati nei prossimi giorni, gli investigatori del CIO (guidati dal direttore del settore medico-scientifico Richard Budgett) si apprestano ad aprire un nuovo capitolo che da Londra dovrebbe estendersi a Sochi 2014. Tra sospetti e delazioni recenti.

Staremo a vedere. Come in tutti i galli che si rispettano, il nome dell'assassino, sarà svelato all'ultima pagina. Per quanto più ci interessa, come ha diffuso l'AP, per i Giochi di Torino 2006 il CIO ha testato 500 campioni, ma senza rivelare se tra loro ci fossero o meno casi di doping.
 

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