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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Roma 2024 / Malago' rifiuta di entrare nel "dream team" di Renzi.

Martedì 20 Ottobre 2015

MALAGO-6

(gfc) Comincia oggi il processo a Mafia Capitale. Non parrebbe il momento più adatto per parlare della candidatura di Roma ai Giochi 2024. Tanto più che i giudici di Piazzale Clodio stanno valutando se aprire o meno un fascicolo sull'ex sindaco Ignazio Marino, come dire uno dei firmatari della lettera di intenti recapita al CIO lo scorso 15 settembre. Ma ci sono alcuni fatti nuovi che meritano per lo meno una riflessione. Come è noto, mentre sono in corso frenetiche trattativa per trovare alternative a Marino, sia a destra che a sinistra dello schieramento (ammesso che la distinzione abbia ancora un senso), si viene a sapere che le pressioni di Matteo Renzi per far entrare Giovanni Malagò nel "dream team" di pura marca PD sono cadute nel vuoto. Meglio sarebbe dire "sarebbero", visto la volubilità della vicenda. Al momento, quindi, lo sport italiano pare poter tirare un sospiro di sollievo: il prode Malagò resterà tra noi. Obiettivo immediato - molto prima del 2024 - i Giochi di Rio. Dove, a ben guardare, non siamo messi proprio bene.

Vedremo in una prossima puntata nel dettaglio. Tornando però a Roma 2024, pur avendo perso un pezzo importante, la squadra si va rafforzando, almeno nei numeri. Dopo l'ingresso di Nerio Alessandri il quale, in attesa di trasformare Technogym in qualcosa d'altro, una "media company", ha annunciato che donerà 600 mila pasti alle Nazioni Unite con un occhio a Rio dove si svolgerà, parole sue, la "prima Olimpiade digitale"), irrompe un altro nome eccellente. Si tratta di Fabio Guadagnini che andrà a dirigere la Comunicazione. Anche se non è chiaro se nel contempo lascerà la direzione (e la vice-presidenza) di Fox Sports Italia.

Non sappiamo se il Comitato Promotore, come dice un altro sindaco romano in odore di candidature (passate), Francesco Rutelli, sia solo un "club di amici", ma sembra tanto averne sempre più l'aria. In ogni modo, Malagò va avanti a spron battuto. Veniamo così a sapere che il defenestrameto di Marino, scivolato sugli scontrini dei ristoranti, "dispiace", ma non dovrebbe assolutamente "pregiudicare le possibilità di vittoria" di Roma nella corsa ai Giochi 2024 (che verranno assegnati, lo ricordiamo, nel settembre 2017). Sempre che la corsa al Campidoglio non la vincano i Cinque Stelle (come pare possibile): in quel caso, tutti a casa e fine dei giochi.

Parlando a Capri, in un convegno dei Giovani Industriali, Malagò ha annunciato che il programma - ormai è chiaro, articolato sul triangolo Foro Italico, Tor Vergata e Nuova Fiera di Roma - verrà presentato all'Expo di Milano il prossimo 31 ottobre. Finalmente saranno svelati i dettagli e si capirà qualcosa in più anche nella direzione "filosofica" della proposta, oltre che sul versante economico (forse). Ma ciò che più ha colpito nella faccenda, è l'annuncio di Malagò sul futuro di Roma 2024: cioè sul dopo, sulla possibilità che ospitare la 33.ma Olimpiade "lascerà alla città 170 mila posti di lavoro". Il chè sembra francamente un po' azzardato: neanche il jobs act, ...

Un annuncio che ci riporta indietro fino a Italia '90. Ma in fondo, a pensar ben, il presidente è sempre la stessa persona, ...  

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