- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Baku 2015 / Giochi Europei: realta' o finzione?

PDFPrintE-mail

Giovedì 25 Giugno 2015


baku-2015

 

di LUCIANO BARRA



I Giochi Europei di Baku non sono ancora terminati, ma questo articolo sarebbe stato possibile scriverlo ancor prima che iniziassero. E mi spiego. I Giochi, come era prevedibile, hanno evidenziato tutta una serie di aspetti positivi relativi a impianti di altissimo livello, spesso superiori a quelli Olimpici, un’organizzazione perfetta – poggiata fortemente su Inglesi (Simon Clegg CEO, Doug Arnot COO e Pierce O’Callaghan Sport Director) e strutture di Londra 2012, assieme a produzione televisiva di altissimo livello (grazie a Manolo Romero). Vi è un altro aspetto positivo che ci riguarda da vicino. La circostanza che Sky abbia ottenuto i diritti televisivi dell’evento (credo a costo zero) ha permesso una promozione utile e giusta per molti sport e discipline che spesso vengono ignorati da televisione e media. Una bella scorpacciata per chi ha avuto la pazienza di seguire le gare, trasmesse per un totale di 250 ore. È solo un peccato che questo “format” di Sky – anche questa volta, come per Sochi, fatto tutto da Milano, quindi con costi molto limitati – con commentatori esperti dei vari sport, cosa non facile, aiutati da “talent” di nome, è un peccato dicevamo che non servirà come allenamento per i Giochi di Rio de Janeiro. Infatti Sky, titolare dei “primi diritti”, li ha ceduti alla RAI che invece non ha avuto la possibilità di “allenare” la propria squadra prima delle Olimpiadi brasiliane.

Il contrasto fra queste eccellenze e il riscontro con il livello tecnico delle gare è stridente. Per chi ama lo Sport, qualunque esso sia, ciò non è un problema. La domanda è un’altra: ma si giustificano i costi organizzativi di questo tipo per gare di non pari livello? Si parla di 4/5 miliardi, anche se come in altre occasioni non si saprà mai la verità, come quella della vendita dei diritti Televisivi, pare offerti a tutti e quindi senza grande valore commerciale. La cerimonia di apertura – bella e grandiosa – è costata 100 milioni, il doppio di quella di Londra 2012! Cosa c’entrasse poi con i Giochi Europei Stefani Joanne Angelina Germanotta da New York, in arte Lady Gaga, è qualcosa che il COE e gli organizzatori avrebbero dovuto spiegare, prima di tutto a se stessi. Non sarebbe stato meglio un Andrea Bocelli o, per gli amanti della musica leggera, anche una Conchita Wurst?

Alcuni sport hanno “profittato” dell’occasione per distribuire qualche carta olimpica e grazie a ciò il livello è stato più che accettabile. Un plus su cui il Comitato Organizzatore ha molto spinto ed “oleato” al fine di rendere i Giochi tecnicamente appetibili. Spesso esagerando, come l’inclusione di Nuoto (Campionati Europei Juniores) e Atletica (finale dei terzi della ex-Coppa Europa) fra gli sport validi per la qualificazione Olimpica, sostenendo che se in quelle gare gli atleti avessero raggiunto il minimo olimpico, ciò avrebbe comunque significato una qualificazione Olimpica. Boh!

Molte federazioni hanno anche profittato per includere nel programma discipline e gare non olimpiche, facendo svolgere gare con nuovi formati con l’intenzione di presentare al CIO richieste di inclusione nel programma olimpico. Purtroppo molte di queste nuove gare troverebbero miglior collocazione in manifestazioni tipo “Giochi senza Frontiere”, senza offesa per coloro che vi hanno partecipato.
Ovviamente molti commentatori hanno sottolineato l’importanza per l’Europa di riempire uno spazio – quello dei Giochi Continentali, qualcuno li ha anche chiamati Giochi Olimpici Europei – così come avviene in Asia e nelle Americhe. Spesso però si dimentica che i Giochi Continentali e, quindi, le Associazioni dei Comitati Olimpici, sono nati ben prima delle Federazione Continentali, in qualche caso anche 70 anni prima. In Europa i Campionati Europei dei singoli sport sono nati anche 80 anni prima. Per cui, in un calendario già intasato, non è stato (e non sarà) facile inserire un evento continentale di alto livello.

Non so se l’Associazione dei Comitati Olimpici Europei, presieduta dall’irlandese Pat Hickey, ha fatto bene a “profittare” delle risorse finanziarie dell’Azerbaijan (si dice che lo stesso abbia versato nelle casse del COE un fee di 20 milioni di dollari) che ha “innaffiato” di prebende tutti, dagli organizzatori, alle federazioni europee, ai Comitati Nazionali Olimpici, a cui ha pagato le spese di viaggio e di soggiorno di quasi tutti i partecipanti. Invitati anche tutti i Membri del CIO, pare 70 siano stati i presenti, per promuovere la propria potenziale candidatura ai Giochi 2024. Tanto che viene spontanea una domanda: dopo Baku chi sarà in grado di ripetere questo modello? Il tempo ce lo dirà.

Tutte queste forzature hanno visto la loro sintesi nella pubblicazione da parte del Comitato Organizzatore e del COE di un medagliere scandaloso. Sommare medaglie di gare di diverso livello e formato non ha significato. Aggiungere al medagliere di alcune discipline che si sono svolte al massimo livello europeo, con medaglie come quelle del Nuoto legate ai Campionati Juniores che significato ha? Il massimo si è toccato nell’atletica: le gare previste riguardavano – come detto – la Finale C dell’ex-Coppa Europa. Verranno assegnate tre medaglie alle prime tre squadre classificate (al momento di scrivere dopo la prima giornata di gare Austria, Slovacchia ed Israele). Ma che significato ha tutto questo? Non rende poco credibile il medagliere e, di conseguenza, l’intera manifestazione.

Ovviamente nei prossimi mesi si gioca il futuro di questi Giochi. Il problema primario per il COE è quello di trovare una sede dopo la rinuncia dell’Olanda. C’è da domandarsi chi dopo lo “sfarzo” dell’Azerbaijan sarà in grado di imbarcarsi in questa impresa. Si parlerebbe della Bielorussia, impraticabile politicamente, della Russia con Kazan, forse l’unica che può garantire le risorse necessarie, mentre la Turchia – già delusa dalle recenti candidature olimpiche – si è dichiarata indisponibile. Fossi nelle vesti del COE darei l’assoluta priorità a due aspetti: a) trovare un formato uguale per tutti gli sport (limite di età, svolgendosi l’anno prima dei Giochi Olimpici); b) tentare, con le varie federazioni europee, di armonizzare i vari calendari. Solo così i Giochi potranno avere un futuro. Avendo ben chiaro che Nuoto ed Atletica , come ha chiaramente dichiarato alla TV il presidente della LEN Paolo Barelli durante l’ultimo Sette Colli, non potranno mai farne partem visto che i propri Campionati Continentali si svolgono negli anni pari, e con i Campionati del Mondo in quelli dispari, e con entrate economiche per le rispettive Federazioni Continentali irrinunciabili. Al massimo potranno inserire i Campionati Juniores o, nel caso dell’Atletica, quelli Under 23.

Un commento tecnico sulla partecipazione dell’Italia mi pare difficile e inopportuno, viste le premesse sul livello tecnico dell’avvenimento. Fanno piacere le medaglie degli sport del Tiro, come Arco, Volo e a Segno con le rispettive carte olimpiche e certamente Scherma e Pugilato, che vedranno le loro finali questa settimana. Qui, come nei vari tornei Mondiali e Continentali, i grandi assenti per l’Italia sono gli sport di squadra. In vista di Rio forse solo la Pallavolo (femminile?) e la Pallanuoto (maschile?) sembrano avere qualche speranza, per il resto non esistiamo. Significherà pur qualcosa?

Ma che nelle previsioni relative ai Giochi Estivi si sia in sofferenza, è ormai noto anche al CONI. Nei prossimi mesi si svolgeranno molti importati Mondiali che ci daranno una situazione più concreta sulle nostre possibilità a Rio 2016. Vi è stato un buon progresso nelle proiezioni del Giochi Invernali, d’altronde peggio di Vancouver e di Sochi non si poteva certo fare.
 

Cerca