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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Dev'esserci confusione nel villaggio ...

Lunedì 13 Maggio 2019

 

lega-basket 


… se tutti accettano che la commissione di controllo intervenga a piedi uniti sulla classifica ad una giornata dalla fine, risultati del campo rivisti dal ragioniere. Lega slegata e Federazione gabbata.

Oscar Eleni

Fra i cervi nobili delle montagne rocciose per dimenticare le cittadelle dell’intolleranza, per sapere da questi nobili animali se anche loro hanno cambiato canale quando nei giri finali al gran premio di Barcellona della Formula Uno il regista voleva farci credere che la battaglia per il decimo posto valeva il prezzo dell’abbonamento. Un po’ come il calcio truffato che si scanna per coppe dove poi a vincere sono gli altri e non vale come difesa, per chi va a spasso con i peggiori, che il calcio della Premier ha successo, ma le squadre in finale, le migliori, sono allenate da stranieri. Per ridere cominciano come nelle barzellette: c’erano un tedesco (Liverpool), un argentino (Tottenham), un italiano, il Sarri fumante sbeffeggiato dal suo antico padrone a mani vuote e inviso persino a chi lo paga oggi (Chelsea) e uno spagnolo (Arsenal) meno bravo forse dello spagnolo Guardiola che ha vinto col City il campionato.

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Saro' greve / Berruti, 80 anni di corsa in Liberta'

Lunedì 13 Maggio 2019

 
berruti_1960 


"Le regole che governano lo sport restano e sono in definitiva garanzia di libertà. Tutti nella Civiltà dello Sport sono eguali quale sia il colore della pelle, la religione o la cittadinanza."

Vanni Lòriga

Questa volta più che Greve sarò Breve. Mi limito ad annunciare che domenica prossima – 19 maggio – si festeggerà a Torino l’ottantesimo compleanno di Livio Berruti. Saremo ovviamente presenti alla cerimonia che si terrà nella sede dell’ISEF Piemonte in Piazza Bernini, cioè in quella che ai miei tempi torinesi (anni Trenta) si chiamava Casa del Balilla. Lì imparai a nuotare e fui messo in guardia da un implacabile Maestro di Scherma: forse per quello, tanti anni dopo, fui chiamato ad allenare la Nazionale di Pentathlon Moderno. La predetta Casa sorge a pochi metri dal famoso Liceo Cavour, che da ragazzo frequentai così come, una dozzina di anni dopo, avrebbe fatto proprio Livio Berruti. Che conobbi come atleta nel maggio del 1956 quando vinse i 100 metri nella finale degli Studenteschi disputata al Campo Agnelli,

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Fatti&Misfatti / Julio chiude un grande libro

Sabato 11 Maggio 2019

 

velasco 2 


A 67 anni il filosofo Velasco si ritira dalla panchina, ma, per favore, non lasciatelo troppo tempo a meditare. Ci servirà sempre questo cavaliere che ha sfondato i muri del conformismo nazionale. Specie in questi tempi opachi.

Oscar Eleni

Per lui era così facile cambiare gli altri, ma troppo difficile cambiare se stesso. Per questo Julio Velasco, l’allenatore di pallavolo che ha plasmato una generazione di fenomeni, l’uomo che ha stravinto ovunque è andato ad insegnare, il gigante dello sport che incantava i potenti e persino quelli del calcio, lascia il suo lavoro di allenatore. Si ritira dopo l’ultima esperienza a Modena, la sua Camelot dall’85 all’89 dove vinse quattro scudetti di fila, perché a 67 anni si deve essere convinto che una vera educazione, anche sportiva, non può essere inculcata a forza dal di fuori perché in questa era di telefonini sempre accesi era diventato troppo difficile andare a cercare certi tesori nascosti nel super io dei giocatori.

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I sentieri di Cimbricus / Iddio strabenedica gli Inglesi

Venerdì 10 Maggio 2019

 

red devils


Elogio del calcio British al tempo della Brexit. En-plein nelle finali delle Coppe con quattro allenatori giunti dal Continente. Quasi una contraddizione. Ma anche riprova di un calcio ricco, di una ordinata Babele, di un mondo organizzato. Una nuova frontiera. Che altro?

Giorgio Cimbrico


Quattro su quattro, mai capitato. Il contrario della Brexit, il ritorno al tempo della Guerra dei Cent’Anni, con le truppe inglesi nel cuore del continente, al di là della Manica. I primi versi dell’Enrico V sono i più eloquenti, i più adatti: “Ci vorrebbe una musa di fuoco per narrare quel che tenteremo di farvi rivivere su questi poveri tavolacci”.
La vertiginosa bellezza del calcio giocato senza paura, i rovesciamenti di fronte e di risultato, i pronostici che colano a picco in una gran procella, l’imprevedibilità che diventa il mezzo più sbrigativo e affascinante per raggiungere la dimensione, non solo letteraria, del meraviglioso. Mai stato un fanatico del gioco con la palla rotonda ma dopo queste dosi assunte nelle ultime settimane comincio a pensare che il mio amato rugby, così cambiato ma ancora tolemaico, non possa reggere il confronto quanto a galoppo imposto al cuore, quanto a scioglimenti imprevisti, violenti.

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Italian Graffiti / Giochi 2026: e se ce ne facessimo una ragione?

Mercoledì 8 Maggio 2019

 

ocse-19

 

Inattese congiunture stanno squassando dalle fondamenta l'assetto economico e politico del Paese, atteso tra qualche settimana alle elezioni europee che potrebbero fungere da detonatore per la stabilità del Governo. In questo scenario l'accoppiata Milano-Cortina si prepara a sostenere l'esame di Losanna. Come finirà?

 

Gianfranco Colasante

 

Fatemi capire. Leggo oggi sul Corriere della Sera che - dopo la presentazione alle federazioni internazionali del dossier Milano-Cortina per i Giochi Invernali 2026 - l'altra candidata, Stoccolma-Are, dovrebbe "dormire preoccupata". Ne prendo atto, ma malgrado l'autorevolezza della fonte, mi permetto di dubitare. Per tanti motivi, ma soprattutto per quanto lo stesso Corriere, non più di un mese fa, aveva sintetizzato in una tabella che elaborando dati Ocse mostrava la distanza siderale che in soldoni esiste tra l'Italia e la Svezia, il solo parametro che la gente avverte sulla propria pelle. Altro che sogni o annunci di guadagni folli e promesse di migliaia e migliaia di posti di lavoro. Nel loro piccolo, qualche dubbio se lo sono fatto venire anche gli albergatori del Veneto che non intendono mollare i loro posti-letto. Questo è per ora il quadro.


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