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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

Direttore: Gianfranco Colasante  -  @ Scrivi al direttore

Italian Graffiti / Quando lo sport era un "Palazzo di vetro"

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Lunedì 1° Giugno 2020

 

foro-graffiti 

 

Una visita ai siti istituzionali del Comitato Olimpico e, di conserva, della ministeriale Sport e Salute che ne regge il timone. Una competizione squilibrata e specchio dei rapporti di forza.

Gianfranco Colasante

Non so quanti lo ricordano, ma “Palazzo di vetro” era il titolo di una rubrica settimanale tenuta per molti anni sulla Gazzetta dal vicedirettore Ruggiero Palombo. Un appuntamento imperdibile per chi voleva tenersi aggiornato e, soprattutto, capire con un certo anticipo cosa si stava muovendo all’interno del “palazzo” CONI o nei suoi immediati dintorni. Una finestra sugli indirizzi “politici” dello sport nazionale, ben prima che il populismo di maniera e, soprattutto, la bassa politica – quella dei partiti, beninteso – non lo indirizzasse verso le sabbie mobili del … salutistico. Da alcuni anni la rubrica è solo un ricordo, ma immagino che anche Palombo avrà dovuto confrontarsi con le scelte editoriali della nuova rosea e della RCS del pubblicitario Cairo.

Quel titolo, una provocazione e, in qualche misura, un auspicio, m’è tornato in mente dopo che – non tanto casualmente – nei giorni scorsi mi sono imbattuto nel sito istituzionale del CONI e, di conseguenza, in quello della capo-gruppo Sport e Salute. Cercavo conferma dell’incarico di responsabile della comunicazione di S&S affidato al valoroso collega di Repubblica Goffredo De Marchis, più volte incrociato quando giovane cronista si occupava ancora di sport (e, eventualmente, su quell'altra trentina di nuovi assunti per ruoli di vertice di cui si legge). E, già che c’ero, non mi sarebbe spiaciuto dare un’occhiata ai due organigramma dei separati in casa, in soldoni sbirciare chi oggi fa cosa e a motivo per cui riceve (presumo) consistenti quanto giuste prebende.

Come nei romanzi d’appendice, posso dire che mal me ne incolse. Nel sito CONI – rimasto un po’ indietro sui tempi, del tipo dico-e-non-dico – non ho trovato nulla di più dei nomi dei capi, oltre ad alcuni sintetici elaborati richiesti dalla 33/2013. Faccio un esempio banale, ma illuminante sui rapporti di forza tra le due strutture: alla voce “articolazione degli uffici”, si trova in risposta un lapidario e stizzito: “non sono previsti contenuti”.

Perché? Semplice. Perchè tutto è ormai nelle mani di Sport e Salute, la società governativa che – inaugurando da noi la stagione dello Sport di Stato (emblematica e minacciosa la frase del ministro Spadafora sulla sua pagina FB: “E’ ora che nello sport lo Stato torni a fare lo Stato”) – ha assorbito le funzioni un tempo prerogativa del vecchio CONI (o del CONI vecchio? fate voi), gestione del personale compresa. Sia come sia, dal momento che a decidere è sempre chi dispone dei soldi e ne determina l'utilizzo, questo resta un fatto acclarato.

Si tratta di un sito (www.sportesalute.eu) molto più elaborato di quello dello stesso CONI (www.coni.it), dalla grafica più professionale anche se un po’ lenta, esecutore e fedele megafono delle disposizioni ministeriali, ovviamente versante M5S con la sua vocazione alle poltrone. E che non si fa mancare nulla, dall’attualità ai contributi per i collaboratori sportivi fino ai fondi per le federazioni. Attivismo che si dilata nell’annuncio di un profluvio di iniziative “social-salutistiche”, in buona parte sovrapponibili: Sport di classe, Distanti ma uniti, Sport a casa, Sport di tutti, Scuole aperte allo sport, Dove fare sport, Sport e periferie, ecc. Sperando sempre che i contenuti siano all'altezza dei titoli. Comunque alla fine hai l’impressione che, quanto a dinamismo, il vero CONI ormai sia Sport e Salute.

Quanto alla mia curiosità iniziale – chi è che fa cosa –, devo ammettere che è andata delusa. Su S&S (in attesa dei nuovi assunti) non si trovano più di una ventina di nomi di dirigenti, ma senza collegamento a incarichi o ruoli. Sul fronte giornalistico, in mio soccorso è arrivata però Prima Comunicazione (www.primaonline.it) che di De Marchis (che all’epoca non aveva ancora firmato) il 7 aprile scriveva: “Adesso che di anni ne ha 57, superata una serie di selezioni attraverso il cacciatore di teste Spencer Stuart – 75 ai blocchi di partenza, 5 in finale, lui sul podio – è il nuovo responsabile dell’ufficio stampa di Sport e Salute. […] La notizia è stata comunicata dall’AD Vito Cozzoli in cda”. Come concludere? Con i tradizionali auguri di buon lavoro per Goffredo. Non di maniera.

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PS. Sul sito Internet del CONI aggiungo una considerazione personale mista a una punta di rammarico, dal momento che l'apertura di quel sito era stato uno dei miei ultimi contributi al Palazzo H. Elaborato assieme a Maurizio Cimarelli e un giovane Claudio Mele, l’avevamo presentato alla stampa durante il C.N. di fine 1995 con una dimostrazione sul campo e la distribuzione di un floppy con i risultati agonistici dell’anno. Certo, rispetto ad oggi erano tempi da artigianali pionieri, ma se vogliamo costituiva una rivoluzione, anche perché quello era il secondo sito di sport aperto in Italia (di pochi giorni l’aveva preceduto l’Inter, con ben altri mezzi …). Certo, altri tempi, ripeto, ma …

 

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