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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Calcio / Incontri al Foro Italico: resta tutto come prima, ...o no?

Venerdì 1 Agosto 2014

tavecchio

(gfc) Come era nelle attese, gli incontri al Foro Italico con Giovanni Malagò hanno lasciato le cose come stavano da una settimana, dal giorno della frase incriminata di Carlo Tavecchio, gran capo dei Dilettanti e fino a quel momento presidente in pectore della FIGC, dall'alto del 70% dei consensi. Il riferimento misto alle banane e al fantomatico Optì Pobà, ipotetico top player della Lazio (del presidente Lotito, grande sponsor di Tavecchio), ha messo in moto un terremoto. Che, al netto del profluvio di parole che ha scatenato (alcune non proprio opportune come quelle del senatore Carraro a sostegno di Tavecchio), rischia di lasciare tutto come prima. Malgrado alcuni distinguo che però, allo stato dell'arte, non hanno riflessi decisivi sulle percentuali.

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Atletica / (2) Europei di Zurigo: guardando agli eroi del passato

Venerdì 1 Agosto 2014


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LUCIANO BARRA


I prossimi Campionati Europei di atletica saranno l’evento più importante della stagione 2014. L’Europa, così come gli altri continenti, tiene questo anno i propri Campionati Continentali. L’atletica è molto cambiata negli 80 anni trascorsi dalla prima edizione, tenuta a Torino nel 1934. In meglio o in peggio, resta difficile giudicare. Tuttavia, indipendentemente dal livello tecnico che non è più quello dei decenni passati, il titolo europee conserva sempre il suo valore. Meriterebbe analizzare il perché di questo calo della vecchia Europa nelle gerarchie atletiche, ma si rischierebbe di finire in un’analisi sociale/economica piuttosto complessa. Ma, indipendentemente dal valore tecnico, rimane il piacere di vedere gare dove non si gareggia per il record, ma per una medaglia. E la gioia degli atleti che si aggiudicano quel prezioso riconoscimento vale qualsiasi record. La medaglia, o anche il diploma da finalista, rimarrà appesa sull’ideale parete di ognuno di quegli atleti in maniera indelebile, a differenza del risultato raggiunto in uno dei tanti meeting dove non si capisce chi è chi e dove si finisce col perdere l’identità nazionale degli atleti.

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Scherma / Una sciabola per Matteo Renzi ...

Mercoledì 30 Luglio 2014

Tra un salto a Genova per salutare la Concordia e in attesa di ricevere la visita di Vincenzo Nibali (come Prodi con Pantani ...), il premier Matteo Renzi - presenzialista di prim'ordine - ha trovato modo di salutare a Palazzo Chigi il gruppo dei medagliati azzurri ai recenti Mondiali di Kazan. Un riconoscimento dovuto e affollato perchè gli schermidori saliti sul podio sono stati dodici. Un numero a due cifre cui la scherma ci ha abituato da tempo. Secondo una tradizione che ad ogni occasione importante si rinnova. Accompagnati dal presidente del CONI Giovanni Malagò, che per le vicende del calcio dovrà fare ferie molto ridotte, e dal presidente della federscherma Giorgio Scarso (che, guarda caso, di Malagò è anche vice e vicario), il gruppo ha regalato al giovane presidente del Consiglio una sciabola, arma che sarebbe più che adatta a fronteggiare le difficoltà che sta affrontando in Parlamento. Se potesse usarla ...

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Calcio / Tutto chiarito: sara' Tavecchio il nuovo capo FIGC

Venerdì 25 Luglio 2014

(gfc) Allora, tutto secondo copione. Sarà il 72.enne Carlo Tavecchio, gran capo dei Dilettanti dal 1999, a guidare la federcarlio per il prossimo biennio. L'11 agosto diventerà lui il più anziano presidente nella storia ultra secolare della federazione. In base a logiche e contenuti messi a punto non in Via Allegri, Attorno al suo nome si è consolidata una maggioranza inattaccabile che sfiora il 70% raggiunta sommando il gradimento delle quattro Leghe. Non si capisce a questo punto chi abbia consigliato a Demetrio Albertini di farsi avanti per un incarico che non gli sarebbe mai stato dato. Un diversivo? O, come sostiene qualcuno, per dare maggior titolo all vittoria di Tavecchio? Tra Albertini e Tavecchio ci sono trent'anni di differenza, ma molto più ampio è il divario nella capacità a muoversi all'interno del nebuloso mondo del pallone. Quindi, tutto nella logica. A questo punto non ha senso alcuno disquisire su posizioni subalterne e cambi di rotta delle ultime ore, l'unica incognita (si fa per dire) risiedendo nei nomi che andranno a comporre il C.F. che di certo Tavecchio - e chi lo ispira - non vorrà trovarsi contro. Semmai, e qui si dovrebbe fare un bel passo all'indetro, sarebbe da chiarire il perchè di quello statuto FIGC che distribuisce il potere elettorale secondo il bilancino dello speziale, Studiato tutto perchè un certo potere decisionale rimanga inattaccabile e nelle mani di pochi. E perchè quello stesso CONI - che ora brontola da lontano per bocca di Malagò, dicendosi vigile - non abbia mai trovato nulla a ridire su quelle norme democratiche un tanto al chilo. I Mondiali appartengono al passato, Prandelli prende il sole sul Bosforo, Abete è nella Giunta, la squadra nazionale è tutta da rifare, ma i poteri consolidati restano intatti e ... sereni. Come volevasi dimostrare. La Germania è sempre più lontana, ...       
 

Atletica / (1) Dopo sessant'anni gli Europei tornano in Svizzera

Mercoledì 23 Luglio 2014


1954





LUCIANO BARRA


I Campionati Europei tornano in Svizzera dopo 60 anni. Infatti, la sesta edizione della rassegna si svolse a Berna dal 25 al 29 agosto del 1954. Proprio un mese prima che nella stessa città si concludesse la quinta edizione della Coppa Julius Rimet di calcio, oggi la FIFA World Cup. I due avvenimenti hanno in comune, oltre alla sede, una circostanza non comune: furono i due primi avvenimenti sportivi ad essere trasmessi in tutta Europa dall’Eurovisione. Un anno prima la Televisione aveva distribuito per la prima volta delle immagini Paneuropee con l’incoronazione della Regina Elisabetta II, trasmesse dalla BBC nonostante il parere negativo di Winston Churchill. La finale dei Mondiali di calcio fu un evento storico. Non avevo il televisore, lusso per quei tempi, così andai a vedere la finale a casa di parenti. Si scontravano due super squadre l’Ungheria di Ferenc Puskas (la stessa Ungheria che l’anno prima, in maggio aveva battuto l’Italia 3 a 0 nell’inaugurazione di quello che poi diverrà Stadio Olimpico, dopo essere stato fondato come Stadio dei Cipressi e, più tardi, Stadio dei Centomila) e la Germania Ovest, come veniva allora chiamata, di Fritz Walter.

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