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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Rio 2016 / Oltre quota 200 i qualificati azzurri per i Giochi

Sabato 7 Maggio 2016

giuffrida

Ultimi tre ingressi nella squadra olimpica che portano a superare quota 200: sono esattamenre 202, maschi 111 e femmine 91. In attesa dell'immonente torneo di qualificazione di Tokyo (14/22 maggio) per la pallavolo femminile di Marco Bonitta (il quale dovrebbe restare sulla panchina azzurra almeno fino a settembre, poi si vedrà). Da Istanbul, dove di disputava l'ultimo recupero per la Lotta, è emerso il greco-romanista Daigoro Timoncini che potrà così disputare la sua terza Olimpiade con la speranza di raccogliere miglior fortuna: nelle due precedenti si era arenato al primo turno. Il faentino Timoncini, che gareggia nei 98 chili, ha dato il meglio in semifinale, superando (2-1) il norvegese Baldauf, rinunciando poi alla finale per non aggravare uno stiramento al pettorale. In ogni caso, il passi era per entrambi i finalisti: quindi missione compiuta.

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Persone&Storie / Tasca d'Almerita: il nobiluomo che andava a cavallo

Venerdì 6 Maggio 2016

tasca lucio

Nobiluomo dagli antichi tratti, ma proiettato nel futuro, regna oggi su in impero che ha fatto dei vitigni di qualità il marchio di origine. Parliamo del conte Lucio Tasca d’Almerita che poco più che ventenne, da studente universitario, ha preso parte ai Giochi di Roma nel Completo di equitazione. Negli annali, si rintracciano un suo quinto posto nella prova a squadre e un dodicesimo nell’individuale. In squadra lo aveva voluto il mitico Tommaso Lequio di Assaba che poi, a cose fatte, venne aspramente criticato (a suo scusante aveva gli incidenti che misero fuori gioco i due cavalli di Alessandro Argenton, in gara costretto al ritiro), ma che si rifarà ampiamente quattro anni dopo a Tokyo con Mauro Checcoli. Così, primo degli azzurri, davanti a Ludovico Nava e Nanni Grignolo, si classificò lo studente siciliano, figlio di un sindaco di Palermo, che “aveva iniziato il galoppo come preda di una strana e improvvisa felicità”.

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Fatti&Misfatti / Torino: addio Stadio Olimpico, ...

Giovedì 5 Maggio 2016

stadio mussolini

di LUCIANO BARRA

La Cultura Olimpica Italiana ha subito un altro scempio senza che nessuno dicesse nulla. Mi riferisco alla fine che ha fatto lo Stadio Olimpico di Torino, già nato come Stadio Mussolini. Voluto da Leandro Arpinati, costruito in soli sei mesi di lavoro nel 1933 e inaugurato da Starace per i Campionati Mondali Universitari e poi sede, nell’anno seguente, dei Mondiali di calcio (vinti dall’Italia) e dei primi Campionati Europei di atletica organizzati da Mario Saini e Puccio Pucci. Nel dopoguerra, diventato Stadio Comunale, sede di epichi scontri tra Juve e Toro, oltre che teatro delle Universiadi 1959 e 1970 e di diversi primati mondiali. Infine ristrutturato, in vista dei Giochi Invernali 2006, grazie al Comune di Torino e anche ai fondi dello Stato. Una prima scoppola lo Stadio Olimpico di Torino l’ha ricevuta dal CONI e dal Comitato Promotore dei Giochi del 2024 quando non è stato incluso negli Stadi proposti per il torneo di Calcio.

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Letture / "Il linguaggio atletico": un omaggio alla bellezza dello Sport

Mercoledì 4 Maggio 2016

carloparola

Questo articolo di Gaia Piccardi - titolo: Cosi lo sport ci disegna il carattere -, pubblicato ieri sul Corriere della Sera, apre la serie "Il bello dell'Italia" dedicata dal quotidiano al "patrimonio di saperi che può rilanciare la nazione". Ne riportiamo la parte iniziale e la chiusa finale. Concetti da condividere.

Ci sono gesti che sono arte, prima di diventare sport. Il salto ventrale nell'alto, quel fare l'amore con l'asticella cui un americano dell'Oregon, l'ingegnere civile Dick Fosbury, impose la rivoluzionme copernicana nell'anno che ribaltò - opla, a pancia in su - l'atletica: correva, con una fretta del diavolo, il 1968. E ancora il tocco di velluto di Gianni Rivera, la veronica di Adriano Panatta, un ghirigoro sul ghiaccio (uno qualsiasi) di Carolina Kostner. E ci sono forme d'arte profondamente innamorate dello sport. L'estetica del gesto è il ponte che unisce chi esegue e chi guarda. "Lo sport può essere un perfetto veicolo di apprendimento del significato di bellezza" annuncia il professor Stefano Zecchi, guru del dipartimento di Filosofia dell'Università degli Studi di Milano: "il brutto è più facile da capire, arriva subito. La percezione della bellezza invece richiede cultura e finezza: non è innata, però può essere educata".

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Doping / Sorpresa Italia nel Rapporto WADA per il 2014

Martedì 3 Maggio 2016

doping

Il 27 aprile scorso la WADA – l’agenzia mondiale antidoping (World Anti-Doping Agency) presieduta da Sir Graig Reede – ha diffuso il suo Rapporto riferito all’anno 2014 (quello relativo al 2015 sarà reso pubblico nel 2017). Il Rapporto rende conto di 1683 violazioni (ADRV) da parte di soggetti appartenenti a 109 nazionalità nell’ambito di 83 discipline sportive. Il numero emerge da un complesso di 217.762 indagini portate a termine (erano state 207.153 nel 2013, ma con un maggior numero di positività: 1953), Delle 1683 violazioni registrate nel 2014, 1462 sono risultate da controlli diretti, le restanti 231 sono emerse da indagini indirette o basate su prove (nello specifico, 185 a carico di atleti e 46 di allenatori, dirigenti o personale di supporto). I dati, si precisa, sono stati raccolti in base al Codice WADA 2009. L’analisi, presentata per la seconda volta, come ha detto il presidente Reede, “costituisce l’insieme più completo di statistiche sul doping nello sport mai pubblicato.”

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