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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / I soprani di re Giorgio escono a coppe

Martedì 21 Febbraio 2017

armani-coppe

di Oscar Eleni

In viaggio punizione a Kazan per sapere tutto di Aida Garafullina, soprano di grande qualità, donna splendida, vista anche al cinema con Meryl Streep e Hugh Grant per Florence, la stonata ricca che cantava nei grandi teatri perché si pagava tutto, anche gli spettatori, un po’ come succede per certi giocatori, non soltanto di basket, e certa stampa. Importante conoscere il personaggio che è diventato simbolo per le fatiche sportive dei “gladiatori” di re Giorgio, per l’Emporio Armani che ha rivinto la Coppa Italia passando per la cruna dell’ago, una storia dura da pozzo e il pendolo, esaltando i detrattori di Repesa fino a quando Gelsomino ha riscoperto, un caso?, gli uomini per arrivare dove doveva. Eh sì, la Garifullina ha trovato le parole per spiegare agli psicologi da strapazzo che frequentano i bar sport cosa diventa ossessione per i favoriti, per gli unici che non sono autorizzati a perdere perché sono nella società più ricca.

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Mondiali 2017 / Non basta il bronzo della Goggia: si riparte dai tutor

Lunedì 20 Febbraio 2017

st-moritz

Altro che le 4 medaglie sperate. Certo, non si pretendeva di raggiungere i risultati del 2011 o, meglio, del 1997, ma non si può dire che il solo bronzo in Gigante agguantato da Sofia Goggia - la più attesa del gruppo - possa rassicurare sul futuro dello sci alpino. Tanto più a un anno dai Giochi di PyeongChang. Il responso di St-Moritz deve invece preoccupare molto, anche perchè i segnali per un pronto cambio di rotta non si vedono proprio. Non sappiamo se si tratti di un totale fallimento tecnico, ma in gran parte ci somiglia. La squadra schierata per questi Mondiali pre-olimpici è apparsa demotivata e senza giovani di prospettiva, sia pure con le dovute eccezioni. Mancanza di programmazione o insoluti problemi tecnici?

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Saro' greve / Baggio, Vittori e il dono dell'ingratitudine

Lunedì 20 Febbraio 2017

baggio

di Vanni Loriga

Come al solito “Sarò greve”. Viviamo nel momento della beatificazione di Roberto Baggio (nella foto, nello spogliatoio della squadra di Amatrice col sindaco Sergio Pirozzi), e tale definisco la celebrazione del suo primo mezzo secolo di vita (anche se non mi risulta che nel culto buddista esista la venerazione dei Santi). Il primo a partire lancia in resta, anticipando tutti di una settimana, è stato Mario Sconcerti che nella TV di Stato ha presentato una biografia del “Divin Codino“ (altro che Santi, qui siamo un gradino più su …). Ottima iniziativa ma bisogna ricordare che talora anche Omero si appisolava (o, come disse Orazio, “quandonque bonus dormitat Homerus”).

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Cinque Cerchi / La torcia di PyeongChang a un anno dai Giochi

Giovedì 16 Febbraio 2017

pg-2018-torcia 2

Notiziario su Giochi Olimpici, CIO, Federazioni Internazionali (e dintorni)

TORCIA 2018 - E' stata presentata lo scorso 9 febbraio - a 365 giorni dall'inaugurazione dei Giochi - alla Gangneung Hockey Arena dalla ventisettenne Kim Yuna, campionessa olimpica (2010) e mondiale di figura. Disegnata da Kim Young Se, viene garantito che la fiamma continuerà ad ardere in qualsiasi condizione di tempo. La lunghezza è stata volutamente fissata a mm 700, numero che rappresenta l'altitudine sul mare del centro di PyeonChang, mentre i colori scelti sono il bianco e l'oro. La superficie della metà inferiore della torcia è decorata con sagome a cinque punte che vogliono esaltare lo spirito dello sport, capace di avvicinare razze, nazioni, religioni, generi e cultura, così come di collegare i cinque continenti nella passione per i Giochi.

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Fatti&Misfatti / Il grande sognatore e le favole spente del nostro sport

Martedì 14 Febbraio 2017

tanjevic

di OSCAR ELENI

Travestito da gorilla, è il momento direbbe Gabbani che ha gabbato la nostra cara Mannoia con una accozzaglia di parole che assomiglia tanto alla vita, davanti al ristorante preferito di Boscia Tanjevic nella Trieste che è diventata la sua Camelot. Ci sarebbe da brindare ai suoi 70 anni, anche se lui dice di averne 35, eh sì, nella logica del grande sognatore che ha sempre lavorato per dare qualcosa agli altri, l’età vera è quella che senti: 35 nella amata Jugoslavia, la scuola di Belgrado, cultura, matrimonio, nella cara Sarajevo, coppa dei campioni vinta come allenatore a 32 anni, 35 in Italia, andando su e giù per l’Eurosistema, vincendo ovunque, dopo i capolavori di Caserta e Trieste poi trasferita a Milano per l’ultimo scudetto dell’altro secolo, tanti anni prima del primo vinto con il progetto Armani fondato su tantissimi giocatori che difficilmente resteranno nella memoria collettiva di una città che ama i Pascolo i Cerella e non è vero che ama soltanto i talenti.

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