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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Atletica / In margine alle prime assemblee regionali

Lunedì 24 Ottobre 2016

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Riceviamo e pubblichiamo:

"Gentile Direttore, leggo il pezzo di Perboni, che conosco e stimo, sui candidati FIDAL e ravvedo due incongruenze: l'associazione Donati-Rossi, ossia tra lo smascheratore e il CT dei tempi del caso Evangelisti e dei primi scandali doping anni '80; nonché la presenza sotto il tetto di Mei dello stesso Rossi, colui che, stando alle cronache, ne aveva avversato in vari modi la carriera sportiva in quanto "non allineato". Mi è sfuggito qualcosa che abbia ricomposto questi rapporti storicamente di contrapposizione? Cordialmente."
Roberto Pericoli.

Risponde Daniele Perboni

Acconsento volentieri a risolvere il “quesito” posto dal signor Pericoli, perché questo mi da modo di rispondere anche ad altri che si sono, diciamo così, alterati per alcuni passi del mio precedente articolo. Iniziamo dalla lettera giunta in redazione.

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Atletica / Assemblea elettiva: sveliamo i primi nomi, ...

Mercoledì 19 Ottobre 2016

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di DANIELE PERBONI

Dopo lunga e struggente attesa, finalmente il fatidico giorno è arrivato. Sul far della sera di martedì 18 ottobre l’ufficio stampa federale ha svelato nomi e cognomi degli uomini e delle donne (pochissime per la verità) candidatisi a governare la FIDAL e l’atletica italiana per i prossimi quattro anni. In quota dirigenti si contano diciassette aspiranti, cinque in quota atleti e tre per i tecnici. Solo quattro ritentano l’avventura, dunque un rinnovamento robusto, in special modo fra tecnici e atleti: tutti alla prima esperienza.

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Calcio / La segreta historia del bomber Icardi Mauro

Martedì 18 Ottobre 2016

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Non so quante copie venderà il libro di Mauro Icardi, attaccante argentino dell'Inter - antica società milanese passata in tempi recenti dalla famiglia dei petrolieri Moratti a un fondo d'investimenti cinese. Un salto geografico che pare non aver migliorato il rendimento della squadra: l'ultima (dis)impresa, una sconfitta casalinga contro il Cagliari, un club che l'hanno scorso giocava in serie B. Ma il libro - pubblicato in questi giorni - è già diventato un caso, diciamo così, letterario. Balzando in testa alla popolarità mediatica - scavalcando largamente i 60.000 titoli che ogni anno si stampano in Italia -, anche se rimane il sospetto che i frequentatori delle curve calcistiche non siano particolarmente appassionati alla lettura. Ma il caso suggerisce qualche altra riflessione.

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Fatti&Misfatti / Dove si gioca il grande scopone televisivo

Lunedì 17 Ottobre 2016

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di OSCAR ELENI


Da San Diego dove aspettano con ansia il ritorno da Celle dell’amico Giorgio Reineri che tiene nel bagno la pergamena attestante la fine del suo praticantato giornalistico e l’ingresso nel professionismo. Un po’ come certo basket snobistico che non si volta indietro. Ci siamo andati per aiutare l’esperto d’arte dell’Union Tribune californiana a suggerire un posto adatto per sistemare la statua che hanno deciso di fare in gloria di Bill Walton, il grande rosso, campione NBA per Portland e Boston, super asso per la UCLA. Almeno i californiani ci starebbero ad ascoltare, cosa che non avviene molto spesso da queste parti dove si gioca il grande scopone televisivo per aiutare il magnifico Piergiorgio Odifreddi a vendere più copie del “Dizionario della stupidità” che la Rizzoli ha messo in vendita a 18 euro.

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Roma 2024 / I bimbi hanno diritto ad altri sogni, altro che Olimpiadi

Sabato 15 Ottobre 2016

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Nei giorni scorsi - ricevendo il presidente del CONI dopo "l'interruzione" della candidatura di Roma ai Giochi del 2024 - il premier Matteo Renzi ha veementemente accusato il sindaco Virginia Raggi e il consiglio comunale capitolino, di "aver negato i sogni ai bambini" rifiutando di avallare il progetto olimpico. Una affermazione quanto mai bizzarra. Si potrebbe obiettare, ma ce ne guardiamo bene, che la risoluzione del Comune è il risultato di una votazione di rappresentanti che in Campidoglio ci sono arrivati per volontà popolare. Non forzando le porte. Ma ricordare che questo modo di procedere si chiama "democrazia" pare superfluo, tanto più a un premier che maneggia la Costituzione come un'arma contundente. Ma c'è altro.

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