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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Londra '17 / Vi racconto io chi e' stato Oscar Barletta

Venerdì 11 Agosto 2017

barletta

(gfc) Perdonerà Vanni se mi intrometto nel suo commosso ricordo. Ho conosciuto Oscar poco dopo i Giochi di Roma, in quello straordinario laboratorio di umanità che è stata la "Sezione Atletica del CUS Roma", il porto nel quale Alfredo Berra aveva portato ad approdare la navicella del "Centrale" erede dell'antico "Capitolino". Di quel laboratorio, Oscar era una delle anime più autorevoli. Ho sentito dire in Tv che non avesse studi tecnici e allenasse all'impronta. Nulla di più errato. Oscar era capace di "sentire", certo, e quasi mai sbagliava, ma pochi hanno "studiato" come lui la corsa lunga, mai in sintonia con i canoni dominanti. Ancora conservo parte dei suoi studi sulla Maratona, atti finali di lunghe elaborazioni, dispense scritte di notte con una vecchia macchina che faticava a tenere separata la parte nera del nastro da quella rossa. Ma c'era molto di più in Oscar, come imparammo nelle lunghe trasferte di quegli anni, quando si viaggiava in treno e in seconda classe. Come era capitato, a guerra appena conclusa, quando gli avevano affidato la gestione di un campo di profughi dalmati ma senza fornirgli il cibo sufficiente per sostentarli. Usciva appena albeggiava, Oscar, e con la sua bicicletta raggiungeva Roma per il giro delle Sette Chiese, come si diceva, per procurselo con cento sotterfugi. Nessuno patì la fame.

di Vanni Lòriga

Nella notte di San Lorenzo il cielo è solcato di stelle e la voce incalzante di Franco Bragagna c’invita a riconoscerne due: Roberta Brunet ed Oscar Barletta. Il ricordo è pertinente in quanto ci sono in pista le ragazze dei 5000: italiane presenti solo nella memoria di tempi felici. Ed è inevitabile un balzo all’indietro di venti anni, quando Roberta, allenata ed addirittura ricreata da Oscar Barletta, guadagnava nel Mondiale di Atene 1977 l’argento sui 5000 metri. Tempi felicissimi che ricostruiamo con la Brunet, che con tutta la famiglia commossa ha seguito, nella sua casa di Aosta, il tributo dedicato a lei ed a Oscar. In sintesi va ricordato che è stata l’unica atleta italiana ad aver vinto medaglie agli Europei (3000 a Spalato 1990); ai Giochi Olimpici (bronzo sui 5000 di Atlanta 1996) ed il citato argento al Mondiale.

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Londra '17 / (7) Al terzo incomodo i 200 della discordia

Giovedì 10 Agosto 2017

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di Gianfranco Colasante

Superato il giro di boa, è già tempo di primi bilanci. Le gare londinesi non hanno mostrato grandi riscontri tecnici, con il livello generale che mostra un certo arretramento, anche se con qualche picco nelle realtà regionali (Bahrein, Venezuela, ecc.). Si conferma una certa "stanchezza" che andrebbe esaminata e affrontata. Specie guardando al futuro. E qui non vale tirare ancora in ballo Usain Bolt e il suo prossimo ritiro e che, a quanto si è visto, resterà senza eredi (d'altra parte non ne ha mai indicato uno). Per di più uno sport corale come l'atletica non può affidarsi in toto ad un solo atleta, per quanto inarrivabile sia o sia stato. O insostituibile. Resta invece intatta la solidità dell'impianto atletico degli USA.

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Biblioteca / L'oro di Londra di Adolfo Consolini

Giovedì 10 Agosto 2017

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a cura di Carlo Santi

Il 2 agosto 1948 Adolfo Consolini vinse a Londra il titolo olimpico superando - sotto la pioggia battente - Giuseppe Tosi e Fortune Gordien. Una delle pagine storiche dello sport italiano. Il favorito della gara era però Tosi - il quale nei mesi precedenti aveva battutto il connazionale sei volte di seguito e stabilito due primati europei, un 54.80 che distava 13 cm dal mondiale -, ma per il corazziere piemontese la pedana gonfia di pioggia risultò avversaria insuperabile. Col 52.78 realizzato al secondo turno, Consolini si prese la rivincita ed entrò nella Storia dello sport. Ora un bel libro di 240 pagine, ricco di testi e foto originali, realizzato - con la consueta passione e competenza - da Carlo Santi in occasione della nascita del "gigante di Costermano", rievoca quel giorno memorabile e molto altro.

Un libro per Adolfo Consolini, il più grande atleta italiano di sempre, un libro per far conoscere le sue imprese che sono state anche le imprese dell’atletica italiana negli anni Quaranta e Cinquanta. Ricordarlo nell’anno del centenario della nascita avvenuta a Costermano il 5 gennaio 1917 era impresa non certo facile. Non era certo difficile, sia chiaro, confezionare un bel racconto della sua carriera ma poche sarebbero state le fonti dirette, a parte quelle statistiche (non sempre precise, a dire il vero) che però non offrono la grandezza dell’uomo.

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Doping / A che punto sono le indagini sul caso Schwazer?

Giovedì 10 Agosto 2017

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Domenica prossima si svolgeranno a Londra le gare mondiali di marcia. In attesa dei nuovi sviluppi sul caso Schwazer e in particolare sul braccio di ferro tra la Procura di Bolzano e la Corte di appello di Colonia, riguardo ai quantitativi di urine dell’ex marciatore da far analizzare dal RIS di Parma, ospitiamo un intervento di Stefano La Sorda. Ex marciatore, attualmente tecnico e organizzatore di eventi, profondo conoscitore della specialità e dell’ambiente nazionale e internazionale, gestore del sito LaMarcia.com, La Sorda, 39 anni, pescarese, ha seguito la vicenda Schwazer in tutti i suoi aspetti sin dal 2013.

di Stefano La Sorda

Le teorie del complotto ai danni di Schwazer sono tutte facilmente smontabili. È sufficiente documentarsi. Ovviamente non si può escludere in assoluto che ci possano essere due diversi DNA nelle provette, ma allo stato dei fatti questa ipotesi appare molto improbabile. Quello che abbiamo sempre contestato non è la possibilità di una manipolazione, ma le invenzioni e le fantasie create ad arte per sostenere tale tesi. Lamarcia.com si occupa del caso Schwazer già dal 2013. Personalmente parliamo per conoscenza diretta dei fatti. Solo su Lamarcia.com si trova la sentenza integrale del TAS sia in originale (inglese) sia tradotta in italiano. La sentenza del TAS è sacrosanta e descrive tutto nel dettaglio: non ci sono state irregolarità!

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Londra '17 / "Nino gentil" e' uscito dal suo purgatorio

Giovedì 10 Agosto 2017

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di Vanni Lòriga

Filippo Tortu (nella semifinale londinese, foto Colombo/Fidal) esce con grande dignità dalla scena mondiale e soprattutto dimostra di essere in grado di sostenere il peso di esagerate attenzione e responsabilità caricate sulle sue giovani spalle. In cronaca troverete tutti i dettagli della sua semifinale. Da parte mia mi piace (ovviamente) ricordare la sua Sardità e, soprattutto, ed in particolare, le sue radici galluresi. Sottolineo che è il primo rappresentante del Giudicato di Gallura ad aver partecipato ad una semifinale mondiale. Per cui gli assegno l’appellativo di “Nino gentil”, quel Nino Visconti che Dante incontrò nel suo viaggio in Purgatorio. Il purgatorio di questo novello “Nino gentil” si può identificare nell’appena (agonisticamente) concluso anno 2017.

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