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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Il profumo acre dei soldi

Giovedì 4 Gennaio 2018

basket-avellino

di Oscar Eleni

Con il fucile le pinne e gli occhiali per risalire la Darsena milanese ed arrivare in tempo ad ascoltare Gabriele Salvatores, l’uomo di Mediterraneo, dei grandi premi, dei grandi film, della grande squadra che va oltre Marrakech e non finisce ad Abatantuono. Argomento il ragazzo invisibile di seconda generazione. Il suo secondo lavoro sull’argomento. Una bella storia per il cinema, una storia interessante anche per questo basket dove se paghi il giusto ti vendono il loculo della finta popolarità, per un movimento che ha deciso di valorizzare la categoria ragazzi invisibili, soprattutto se italiani, cercando un’alleanza fra ricchi e poveri, pochi i primi, moltissimi i secondi, come ormai dappertutto, cercando come si fa nella questua chi poteva spezzare le fragili catene a difesa del portone federale. Come è già successo con gli arbitri non è stato difficile far entrare Iago dalla porta di servizio.

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Terza pagina / Luis Trenker, l'avventura e' il mio mestiere

Mercoledì 3 Gennaio 2018

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di Gianfranco Colasante

Come è risaputo, la prima edizione dei Giochi Olimpici d'Inverno si tenne sulle nevi di Chamonix dal 25 gennaio al 4 Febbraio 1924. A quel tempo, più o meno come accade oggi, le competizioni su neve e ghiaccio erano circoscritte a pochi paesi europei e ai nord-americani. Intendiamoci, Giochi non lo erano affatto. Lo sarebbero diventati solo l'anno seguente quando il CIO - sconfessando una certa diffidenza, se non proprio un'aperta ostilità alimentata dai nord-europei - si risolse a riconoscerli ufficialmente. Una decisione che non piacque molto a De Coubertin che, coincidenza o meno, proprio in quell'occasione scelse di farsi da parte. Si apriva così una cronologia che tra un paio di mesi vedrà il prossimo atto a PyeongChang, quasi al confine tra Corea del Sud e del Nord, circostanza che potrebbe tradursi in una tregua nelle relazioni tra le due nazioni della tormentata penisola asiatica.

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Editoriale / 2018, dodicesimo anno per il nostro giornale

Martedì 2 Gennaio 2018

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di Gianfranco Colasante

Almeno una volta l'anno, concediamoci una riflessione su noi stessi. Per ricordare, non certo per celebrare, che in questo 2018 che inizia il nostro giornale entra nel suo dodicesimo anno di vita. Se vogliamo, in quest'epoca dell'effimero e dell'immagine non è poco. Nessuna enfasi, per carità, ma solo un grazie di cuore ai tanti amici che lo hanno sostenuto e lo sostengono giorno per giorno con la continuità dei loro scritti. Un gruppo nutrito e fedele la cui professionalità, competenza e passione stride un po' con la gestione un po' artiginale del sito. Ma tant'è. In fondo questo contrasto resta la nostra forza e, se vogliamo, fornisce lo stimolo giusto per proseguire.

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I sentieri di Cimbricus / Ultima frontiera, lo sport del coraggio

Martedì 2 Gennaio 2018

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di Giorgio Cimbrico

C’è uno sport che gli inglesi adorano ed è la guerra da irregolari: un’avventura che profuma di ardimento e di snobismo, di coraggio e di sublime disinvoltura, una dimensione frequentata da aristocratici e proletari, da ufficiali e da gentiluomini di fortuna. Alpinisti e giocatori di rugby, canottieri e pugili l’hanno praticata scegliendo situazioni al limite e luoghi estremi. Il bellissimo Paddy Leigh Fermor, indefesso camminatore (da Londra a Istanbul a piedi all’inizio degli anni Trenta) che animò la resistenza a Creta e rapì il generale tedesco che comandava la piazza, intrattenendolo citando le Odi di Orazio, ne è uno dei più luminosi esempi.

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Saro' greve / I cent'anni delle leggi di Murphy o del paradosso

Martedì 2 Gennaio 2018

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di Vanni Lòriga

Anno nuovo, vita nuova. Entriamo nel 2018 e cerchiamo di non dimenticarci che un secolo fa, esattamente l’11 gennaio 1918, vedeva la luce, nella zona del Canale di Panama, Edwards Aloysius Murphy jr. [1918-1990], inventore conclamato di quel “pensiero murphologico” che ha deliziato gli amanti di paradossi e di assiomi che molto spesso sono più attendibili delle verità assolute. Il capostipite di queste asserzioni è il seguente: "Se qualcosa potrà andar male, andrà male". Murphy, per i pochi che lo ignorassero, era un geniale ingegnere, specialista in sperimentazione dei razzi nell’ambito dell’Aeronautica Militare statunitense.

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