I sentieri di Cimbricus / Benevolenza o ipocrisia?
Venerdì 25 Agosto 2023
Solo chi cade può risorgere. Vero. Ma una volta gli inglesi non dicevano che cade sempre chi è più debole? Oggi Lord Coe ha altre idee: l’atletica deve stare al passo con i tempi. E anticiparli, se possibile.
Giorgio Cimbrico
“World Athletics”, che caccia a pedate chi segna 99 millesimi (un anno fa, Devon Allen) ed evita di ritoccare un regolamento demenziale o squalifica per un paio di appoggi sulla linea bianca della corsia un “monumento” come Kirani James, è benevola con chi – per spinte o tamponamenti –, frana sulla pista e guadagna il traguardo a distanze abissali. O promuove, motu proprio, chi come Andrew Hudson è vittima dell’incidente tra pullmini diventato ormai un classico moderno dei Mondiali di Budapest.
Budapest 23 (6) / “Marcia. Chiamala, se vuoi, delusione”
Venerdì 25 Agosto 2023
La gara “mista” sui 35 chilometri ha denunciato ancora la faciloneria della WA. Un circuito di un chilometro, con inversioni a U devastanti, è già un grave azzardo. Se poi si raggruppano uomini e donne il caos è totale”.
Daniele Perboni
Possiamo chiamarla delusione questa mattinata dedicata alla 35 km di marcia? Un’altra delusione dopo il ritiro nella 20 chilometri del giorno di apertura? Il D.T. Antonio La Torre, che da inguaribile ottimista, almeno pubblicamente, come da contratto…, non si stanca di ripetere che questo è un buon punto di partenza per i Giochi di Parigi del prossimo anno. Ci consenta prof di dubitare un pochettino. I segnali arrivati dal circuito di Budapest non li consideriamo proprio da prima pagina.
Biblioteca / Storie d'atletica (e del XX secolo)
Giovedì 24 Agosto 2023
(gfc) Com’è ben noto ai nostri quattro lettori, noi non abbiamo volutamente una rubrica di recensioni. Troppi i rischi di sbagliare. Basterebbe, per conferma, scorrere l’elenco dei titoli assegnatari del Premio Letterario del CONI nell’ultimo decennio (o anche prima): tanto che non so se augurare a Roggero di vincerlo. Ma, come suggerisce a bassa voce Cimbricus, "percorrere i sentieri dell’atletica è un po' seguire la strada maestra della storia: era il disegno che Nicola Roggero si era prefisso: ha raggiunto l’obiettivo". E io, che di Cimbricus mi fido ora è molt'anni, a lui mi affido.
Giorgio Cimbrico
Il contenuto è già tutto nel titolo, “Storie di atletica e del XX secolo” (Add editore, 256 pagine, 18 euro): un secolo breve e spietato, secondo un’analisi che ha preso sempre più forza, quella di Eric Hobsbawm, un periodo punteggiato di guerre, rivoluzioni, genocidi, ideologie nate e spazzate via, intolleranza, ricerca della libertà che si è allungato anche oltre la scadenza naturale dei cento anni.
Budapest 23 (5) / Velocita' lenta e altri pensieri
Giovedì 24 Agosto 2023
Dopo i 200 visti a Budapest la Federazione dovrebbe intervenire, magari anche drasticamente. Valutate le esibizioni dei due campioni olimpici qualcosa dovrebbe muoversi. In molti sport succede. Non si vedono sbocchi positivi? Si cambi.
Daniele Perboni
I 200, prova finale del programma mattutino, avevano suscitato grandi aspettative. In gara Eseosa Desalu (prima batteria) e, soprattutto, Filippo Tortu (sesta). Due componenti dell’ormai lontana staffetta d’oro di Tokyo e il più che abbondantemente citato “primo italiano a scendere sotto i 10 secondi nei 100 metri”. Sapete tutti di chi stiamo parlando. Peccato che quella gara (Madrid, Giugno 2018) è lontana nel tempo e nello spazio.
I sentieri di Cimbricus / Nuove storie di isole e di isolani
Mercoledì 23 Agosto 2023
Quattro metri di inatteso progresso per razzolare il titolo del disco. Laulauga Tausaga, tatuata e massiccia come un pilone, sapeva che ce l’avrebbe fatta: “So che qualcuno mi ha aiutato, penso siano stati i miei antenati”.
Giorgio Cimbrico
Ogni uomo è un’isola, diceva John Donne in uno di quei versi diventati imperituri per esser finiti nella pagina che precede l’inizio della vicenda di “Per chi suona la campana”. Anche l’atletica è molto isolana. In queste ore, al solito Caribe si sono aggiunte le Hawaii, dove è nata Laulauga Tausaga che per aspetto, nome e tatuaggi non è rischioso indicare di radice samoana. Lau ha realizzato il miracolo che tutti gli atleti sognano: mandare all’aria un pronostico, spingersi al di là delle proprie fantasie, più o meno come fece Billy Mills a Tokyo ‘64.
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