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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Giochi / La difficile corsa agli Invernali 2022

Lunedì 26 Maggio 2014

Corsa ostacoli verso i Giochi Invernali del 2022. Si susseguono, infatti, le defezioni. Dopo l'iniziale entusiasmo dei promotori, i cittadini di Cracovia hanno infatti sonoramente bocciato la candidatura della città di Karol Wojtyla. Al referendum indetto dal sindaco Jacek Majchrowski, i "no" hanno toccato quasi il 70%. Il dossier del progetto - che prevedeva anche il coinvolgimento della città slovacca di Zakopane e dei vicini monti Tatra - è stato chiuso defintivamente. Come sempre più spesso capita, le spese faraoniche previste (previsioni che vengono ogni volta superate) e, soprattutto, lo sconvolgimento ambientale che ne deriva, hanno spaventano i cittadini. E' ormai opinione diffusa che sulla bilancia costi/ricavi è difficile che si produca un pareggio.

La corsa ai Giochi, sia estivi che invernali, non trova più molti fautori. Stanno a dimostrarlo gli allarmi lanciati dal CIO dopo che la commissione ha visitato Rio de Janeiro, constatando il drammatico ritardo nei lavori e soprattutto l'ostilità dei residenti che hanno problemi più pressanti e quotidiani da affrontare (la violenza e la qualità della vita in primo luogo). Come andrà a finire per Rio 2016, lo vedremo, Intanto registriamo il ritiro della candidatura Cracovia/Zakopane. In precedenza s'erano fatte da parte anche Monaco di Baviera e la solita St.Moritz, anche loro bocciate da referendum che avevano interessato i propri cittadini. Per i Giochi del 2022 restano ora in gara Almaty (Kazakistan), Pechino, Lviv e Oslo. Ma con qualche distinguo, vista la difficile situazione politica dell'Ucraina e l'atteggiamento contrario dei norvegesi.

Segnali che dovrebbero far riflettere certi organizzatori di casa nostra, in servizio permanente effettivo, sempre pronti a riproporre Roma ogni quattro anni. Ma se chiedessero anche loro il parere dei romani?       

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