Musei / Chiude il Ghisallo ma il Governo da' 25 milioni per 14 Musei a tema sportivo.
Lunedì 4 Novembre 2013
Un tema suggerito dall’apertura al Lingotto di “Artissima”. Intendiamoci, stiamo parlando di una delle maggiori vetrine mondiali sull’arte contemporanea che nulla ha da spartire – in quanto a livello culturale – coi circensi maneggi del prossimo venturo (?) “Museo dello Sport” che dovrebbe essere inaugurato nei maltrattati spazi della “Casa delle Armi” di Luigi Moretti, il fondatore di Spazio del quale, proprio quest’anno, ricorreva il quarantennale della morte. Occasione casuale, certo, ma utile per una riflessione sui Musei in genere che tanto bene, da noi, non se la passano. Dei quattromila circa spazi censiti nel nostro Paese, a godere di buona salute non sono più di un centinaio. La quasi totalità arranca tra (mancati) finanziamenti e (cronica) assenza di visitatori, moltissimi poi sono inagibili o semplicemente chiusi. Una riprova della fatica di vivere da italiani, se pensiamo che mentre noi guardiamo Pompei cadere a pezzi, a Londra una mostra sulla stessa Pompei guadagna al botteghino oltre 12 milioni di euro. Ecco, “Artissima” ora propone uno scenario in controtendenza, indirizzato ai giovani, artisti o visitatori. Ma che c’entra con il “Museo dello Sport”? Nulla, per carità: sola una conferma che per fare le cose al meglio, bisognerebbe affidarsi a persone che conoscono il loro mestiere (e, soprattutto, lo sanno fare con la professionalità richiesta).
Negli anni il Museo ha visto crescere fin troppo il patrimonio di cimeli e memorie del ciclismo nazionale e internazionale. Bartali ha donato la bici con la quale vinse il Tour del 1948, Coppi quella del 1949. Magni la sua maglia rosa e la bici con la quale riportò tre consecutivi Giri delle Fiandre. Con loro tanti, troppi, i campioni che hanno portato qualche loro ricordo, tanto che è stato necessario procurare una nuova sede per il Museo, inaugurata nel 2006 da papa Ratzinger. Il nuovo edificio, progettato su due piani, dispone di una superficie coperta di 800 mq e alla sua costruzione hanno partecipato con le loro offerte tantissimi ciclisti, professionisti e amatori. Ma ora, da domenica 3 novembre, la struttura – come tanti altri Musei – ha dovuto serrare i battenti e mandare a casa i due soli dipendenti. E chissà se mai riaprirà o se qualcuno vorrà ripianare i debiti che pare ammontino a circa 100.000 euro. Nulla se si pensa ai 25.822,800 erogati negli ultimi tempi dal Governo per 14 impianti sportivi con “spazi museali tematici”. Argomento tenuto un po’ in sordina, per la verità, regolato dal DL 17-11-2004, ma sul quale torneremo presto. Sempre che a voler parlare di Musei, nello sport, non si faccia peccato …
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