Londra 2012 / A mezzanotte loro di Sarmiento e largento di Russo
Sabato 11 Ago 2012
Quindicesima giornata. Nella (terza) magica serata di Usain Bolt e dello stratosferico record mondiale della 4x100 – 36”84 per coprire 400 metri – trova ancora spazio molto azzurro. E il medagliere fa un balzo in avanti, attestandosi sul n° 23, a questo punto un po’ più del previsto, quando ancora manca l’ultima giornata che incrementerà il raccolto. Un oro e un argento, per cause diverse, non previsti, ed entrambi da sport di combattimento, come sta diventando una costante. A cominciare dall’oro che, allo scoccare della mezzanotte italiana, riporta a casa Carlo Molfetta imponendosi nella finale della categoria +80 chili di taekwondo. Medaglia che alla vigilia era difficilmente pronosticabile e, proprio per questo, più esaltante. Per uno strano gioco del programma, pochi secondi prima, Carmelo Russo era uscito sconfitto per il titolo dei Massimi contro l’ucraino Usyk, causa un vistoso calo nel terzo round. Per il lui, comunque, il bis della medaglia d’argento di Pechino.
Dopo aver superato in semifinale Daba Modibo Keita, del Mali, si è trovato di fronte Anthony Obame, solido atleta del Gabon, più giovane e alto e con diversi chili in più. Con qualche problema per il dolore a un piede, Molfetta è andato subito sotto (1-6 al primo round), ha recuperato un po’ nel secondo (2-0) e ha pareggiato nel terzo (6-3) dopo essere andato fino a 6-9. Dopo che l’extra-time si era concluso sullo 0-0, la parola è passata ai giudici che hanno sanzionato la vittoria dell’italiano per superiorità. Un piccolo miracolo.
Poco prima Carmelo Russo aveva chiuso l’ultima (?) avventura olimpica replicando l’argento di Pechino, battuto (14-11) da Oleksandr Usyk, un ucraino che aveva già superato quattro anni fa nei quarti. Verdetto sostanzialmente corretto, anche perché Usyk era apparso più continuo durante tutta la durata del match e, soprattutto, più concreto nel terzo round.
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