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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Basket / Tutti i colori del dubbio

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Lunedì 16 Luglio 2012

Tra conflitti e mugugni più o meno palesi, il consiglio federale della FIP ha deciso i 16 club che disputeranno il campionato 2012/13 (fischio d’avvio il 30 settembre). Non vi figura il Treviso Basket SpA, sorto dopo il ritiro della famiglia Benetton che ha deciso di limitarsi all’attività giovanile. La FIP dello stanco Meneghin, trincerandosi dietro una norma un po’ contorta – il famigerato comma 128.a che regola attività di base e di vertice – ha deciso che per ammettere il nuovo club non c’erano le condizioni. Se questo è vero o meno lo decideranno altri. A noi preme fermarci sulla crisi incomprensibile di uno sport che, solo otto anni fa, con la Nazionale di Carlo Recalcati in un’amichevole in Germania aveva umiliato gli USA (95 a 78) e vinto l’argento ai Giochi di Atene.

Sul futuro del basket italiano il colore delle nuvole sembra virare decisamente verso il nero. Una crisi si rapporti e di gestione, mentre sempre più si avverte la mancanza di un progetto serio di riforma in grado di rilanciare il basket. Prima di Treviso (una piazza storica che non ha dimenticato trionfi e passione) era scomparsa Teramo e c’era andata vicino Roma, salvata (almeno per ora) dall’imprenditore Toti, rimasto solo per l’assenza di sostegni da parte della città. Sparita anche la Fortitudo, un pilastro della nostra storia cestistica, radiata per debiti. In questo clima non stupisce che si possano registrare casi limite, come gli improbabili passaggi di “titolo sportivo” che vede coinvolte Sebastiani Rieti e Sant’Arcangelo di Romagna. Poi, alla rinfusa, conflitti con la Lega, esposizioni ben superiori alle disponibilità, giocatori italiani (di nascita e formazione) sempre più ai margini di un movimento avvitato su posizioni corporative e autoreferenziali.

Proprio la tutela dei vivai appare il problema dei problemi. Con la nuova stagione sono cambiate anche le regole d’ingaggio. Gli stranieri salgono a 7 per squadra (4 extracomunitari e 3 comunitari), con roster che nella migliore delle ipotesi vedono i primi italiani in nona/decima posizione. Come dire una trentina di posti in meno per accogliere giovani italiani. Difficile che in queste condizioni si possa tutelare la Nazionale che, dopo anni di magra e di delusioni, avrebbe invece urgente bisogno di tornare in fascia alta. Un tentativo parte oggi con il raduno a Milano di 16 convocati per iniziare la preparazione verso gli Europei 2013: un primo girone con Bielorussia, Portogallo, Rep. Ceca e Turchia. Pur con qualche scetticismo dal momento visto che Recalcati, dei tre che giocano in NBA, potrà disporre solo di Gallinari. Ci sarebbe molto da lavorare, ma pare che invece tutte le forze si stiano riposizionando in vista della staffetta tra Meneghin e Petrucci, che ha già cambiato il cappello da presidente del CONI con quello di presidente della FIP. E che, intanto, a denti stretti qualche priorità l’ha già indicata: “un campionato fiorisce solo se è forte la sua Nazionale”.

 

 

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