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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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Basket / Il sigillo di Siena sulla crisi federale.

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Lunedì 18 Giugno 2012

Difficile ipotizzare un esito diverso da quanto poi ha restituito il campo. Tutto è filato secondo copione tra Siena e Milano in Gara-5, atto conclusivo del campionato: 84-73 il risultato finale e serie chiusa sul 4-1. Così, i toscani hanno inanellato il loro sesto scudetto di fila (il settimo nella storia della Mens Sana, a voler partire dal primo raggiunto nel 2004), stabilendo anche un record che prima – a quota cinque – dovevano dividere con la mitica Olimpia Borletti degli anni Cinquanta, quando il basket era in bianco e nero e si giocava su campi all’aperto. Una vittoria ineccepibile che – almeno, a guardare dal fronte senese – chiude un ciclo difficilmente eguagliabile con un sigillo di qualità: l’abbraccio, tra le lacrime, di Simone Pianigiani, l’allenatore dei trionfi (15 nelle competizioni italiane) con il 35.enne Shaun Stonerook, cui era toccato spegnere le ambizioni della EA7 quando, sul finire del match (77-71), il verdetto pareva poter tornare in bilico. E con il capitano, ecco McCalebb e Lavrinovic a contendersi la corona di Mvp.

E adesso? Tutto da rifare per i campioni, sia sulla panchina che nella ricostruzione della rosa. Diverse le cause. Innanzi tutto le difficoltà della banca sponsor – Monte dei Paschi – che non è poco e obbliga a riconsiderare tutto per il futuro, obiettivi e, soprattutto, budget da lanciare sul parquet. Ma quel che più preoccupa è, sullo sfondo, una crisi di organizzazione e di credibilità del basket italiano che la federazione guidata (pro-tempore in attesa di Petrucci?) da Meneghin non ha saputo né anticipare né fronteggiare. E qui i problemi finanziari c’entrano fino a un certo punto. Spenti i riflettori sul campionato 2012, le prospettive appaiono più buie di quanto era lecito attendersi. Con i nostri club che, in Europa, stanno per lo più a guardare e una Nazionale al punto più basso della sua storia, affidata all’ipotesi remota dei tre “tenores” ora in NBA i quali, almeno a quel che pare, non sembrano molto interessati ad occuparsene. E pensare che solo otto anni fa veniva giocata la finale olimpica di Atene … Senza voler contare tutte quelle squadre, e sono parecchie, anche in piazze storiche (vedi Roma) stanno smobilitando nel disinteresse generale.

Con Pianigiani che si dividerà (forse) proprio con la Nazionale per andare ad allenare nella ricca Turchia (Fenerbahçe), la squadra bianco-nera affidata a Luca Banchi, il "secondo" cresciuto alla sua ombra, l’intero gruppo senese andrà rinnovato, ringiovanito, sicuramente tagliando emolumenti che il basket di oggi, crisi o non crisi, ragionevolmente (ed eticamente) non può più permettersi. Si ripartirà dal presidente Ferdinando Minucci, l’uomo della continuità, che ha già annunciato le strategie future: “Vedremo, alle cifre attuali molti contratti già firmati non potremo più permetterceli”. Sull’altro fonte, l’Armani di Sergio Scariolo sta un po’ meglio. Il progetto è già in corso e dalla prossima stagione potrebbe ripartire da un Richard Hendrix in più, un’ala da 2.03 che in Eurolega ha fatto sfracelli. Può bastare. Con una notazione finale, un po’ melanconica, sugli italiani (pochi) che continuano a stare per lo più in panchina. Ormai specie neppure tanto protetta.


● Gara-5 di finale (17 giugno 2012):
SIENA-MILANO 84-73 (19-18, 42-31, 63-44)
Montepaschi Siena: McCalebb 16, Thornton 3, Carraretto 0, Stonerook 11, Andersen 7 – Zisis 15, Lavrinovic 22, Kaukenas 0, Ress 2, Aradori 1. N.e.: Michelori, Lechthaler – All.: Simone Pianigiani.
Emporio Armani Milano: Cook 4, Hairston 15, Mancinelli 10, Fotsis 5, Bourousis 18 – Rocca 4, Melli 3, Bremer 3, Gentile 9, Radosevic 2. N.e.: Filloy, Giachetti – All.: Sergio Scariolo.
Arbitri: Facchini, Chiari, Weidmann.

● La serie:

Gara-1: 86-77
Gara-2: 86-58
Gara-3: 79-82
Gara-4: 88-83
Gara-5: 84-73  

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