Politica sportiva / CONI: austerita (per le federazioni) nel 2012

Sabato 3 Dicembre 2011

Tempi di austerità. Un po’ per tutti, quindi anche per lo sport. Almeno per quello che, come il CONI, vive e prospera di denaro pubblico. Per le federazioni – olimpiche o meno – la cura dimagrante per il 2012 si tradurrà in un “taglio” di poco superiore al 20%. Una sforbiciata consistente, in qualche maniera conseguenza delle manovre dello scorso agosto volute dal ministro Giulio Tremonti. Annunciata l’ultimo giorno di novembre, poche ore prima che il governo del presidente affidato a Mario Monti rivelasse la sua ricetta “lacrime e sangue”, la manovra al ribasso per lo sport capita in un momento poco propizio, coincidente com’è con l’anno olimpico. Tutto muove dal ridotto contributo statale (comunque superiore alle attese) che, per il 2012, si attesta a 408,9 milioni di euro, mentre per il 2011 era stato di 447,8 (in linea costante con l’ultimo quadriennio, come si rileva dall’ultima relazione della Corte dei Conti sulla gestione economica del CONI). Una riduzione netta, quindi, di 38,9 milioni che, secondo i dati resi noti, andranno a pesare per oltre 16 milioni sulla sola federcalcio. Per tutte le altre federazioni il taglio sarà “lineare”, attestato cioè su una riduzione media del 20,4%, sia pure corretta per le federazioni olimpiche da altri parametri (risultati recenti, contributi olimpici, ecc.). Non subiranno riduzioni rispetto al passato quelle federazioni che disponevano già di finanziamenti inferiori al milione di euro.

Così, tanto per ricordare qualche dato, nell’anno olimpico l’Atletica potrà disporre di 5.125.072 euro (a fronte dei 6.438.531 ricevuti nella stagione precedente), mentre alla federazione Nuoto, per la gestione delle sue cinque discipline olimpiche, andranno 4.720.286 (contro i 5.930.007 del 2011). Il Calcio, come detto pesantemente colpito, passerà da oltre 78 milioni a poco più di 62. La previsione di spesa per il 2012, limitata ai fondi erogati alle federazioni e alle strutture sportive, si attesta quindi a 150.462.684 euro contro i 188.118.770 dell’ultimo anno, con un calo di oltre 37 milioni. Il che sta a significare che, in termini assoluti, la riduzione del finanziamento andrà a pesare quasi esclusivamente sul comparto sportivo: infatti, a fronte di 38,9 milioni di euro in meno ricevuti dall’Erario, alle federazioni verranno tagliati 37,7 milioni. Considerato che restano immutate le spese per il personale, per gli uffici e per gli impianti sportivi, per il suo funzionamento e per le spese correnti, per l’anno 2012 il CONI dovrebbe ancora disporre di 258,4 milioni di euro.

Sempre nella direzione del risparmio vanno le annunciate riduzioni dei componenti dei Consigli federali (generalmente ridotti, con qualche eccezione, a un massimo di 10) e lo scioglimento dei Comitati provinciali del CONI, le cui competenze (in gran parte peraltro già ridotte) verranno affidate alla nuova figura di un Delegato provinciale. La presenza sul territorio verrà assicurata dai Comitati regionali. Una mossa, quest’ultima, in sintonia con quanto annunciato da Monti sulla sorte che attende le Province. Tutto ciò premesso, per il CONI non si tratta della temuta traversata del deserto, di un passaggio epocale, ma ne deriva comunque un primo segnale di ammodernamento che però andrebbe proseguito nel futuro con maggior coraggio e attraverso qualche ritocco legislativo. L’esistenza di un unico organo pubblico che coordina tutto lo sport – dal professionismo più spericolato a quello più amatoriale – appare sempre più stridere con le mutate (e mutabili) realtà economiche e, perché no, sociali.

Tabella dei contributi alle Federazioni per il 2012