Sei Nazioni / Ora gli esami entrano nel vivo
Domenica, 4 Febbraio 2024
Contro gli inglesi la nuova Italia di Quesada ha fatto il suo esordio. Un ottimo esordio si direbbe. Dunque nessun errore. Per ora. Il torneo è lungo, ci attendono altre tappe contro squadre da non prendere sottogamba. Assolutamente.
Daniele Perboni
Dunque da dove partiamo? Forse dal 24-27 finale? O dall’esiguo scarto, mai prima d’ora ottenuto contro la nazionale della rosa? Dalle tre mete a due in nostro favore? Dal bel gioco espresso nel primo tempo, forse il migliore mai visto in simili occasioni? Oppure dai primi venti minuti terribili del secondo tempo dove si è vista un’Italia troppo fallosa e dominata dai bianchi? E come non dimenticare le trentuno sfide tutte perse, di cui alcune devastanti?
Partite da dove volete ma ormai la nuova Italia di Gonzalo Quesada ha fatto il suo esordio nel Sei Nazioni 2024. Un ottimo esordio si direbbe. Dunque nessun errore. Per ora. Il torneo è lungo e periglioso, ci attendono altre tappe contro squadre da non prendere sottogamba. Assolutamente. Per ora ci siamo lasciati alle spalle il primo ostacolo: lo zero punti che tante volte ci ha accompagnato dal 2000 ad oggi. Il punticino di bonus difensivo lo abbiamo portato a casa, ci siamo inorgogliti davanti alle mete di Ale Garbisi, Tommy Allan e Monty Ioane a tempo abbondantemente scaduto.
Ora si volta pagina. Gli esami entrano nel vivo. Tutti d’accordo con le parole di capitan Michele Lamaro, quando afferma «Siamo stanchi di arrivare vicini alla vittoria, è stata una partita dura in cui abbiamo lottato su ogni pallone. Dobbiamo riuscire a gestire queste partite, soprattutto se siamo avanti nel risultato…».
Soddisfatto metà il condottiero argentino: «Oggi sono molto contento della difesa, che non ha si è mai arresa, anche quando era più facile mollare e lasciare andare. Questa è una base per costruire il futuro…». Insomma le basi per un rilancio pare siano buone.
SETTE EURO – Festa doveva essere e festa è stata per i 57.000 sugli spalti (poco più di 20.000 gli inglesi, che si vedevano e, soprattutto, sentivano) per gli sponsor del villaggio olimpico e dei venditori di ogni genere di consumo. Dall’alimentare all’abbigliamento. Dopo la partita è d’obbligo la transumanza del Villaggio del terzo tempo. Tutti fratelli davanti ad un bicchiere, rigorosamente di plastica, di birra, un panino da chef o una semplice fetta di pizza, da consumarsi ascoltando musica o seguendo sul maxischermo Galles-Scozia. E prima di lasciarci alle spalle il tutto pacche sulle spalle con inglesi e scozzesi. Sì, c’erano anche loro, genovesi e napoletani. Tutto per garantire una magnifica festa.
Una sola nota stonata. Stonatissima. Almeno per quanto riguarda il sottoscritto e la bella gente che ci ha accompagnato in questa calda trasferta romana. Consumare qualcosa su quel terreno è come un viaggio nei ristoranti stellati. Vi sembra pochi 7 euro per una birra? Che salgono a sedici se ci aggiungi una piadina? Con quella cifra pasteggiamo da Ernesto che ci scodella un primo sovrabbondante, un secondo, pane a volontà, un quarto di vino o mezzo litro di acqua ed un caffè. E che dire dei novanta euro che devi sborsare per una maglietta a maniche lunghe targata Italia? Tenetevela.
I tifosi son merce da coccolare non da spennare. Alla prossima.
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