Fatti&Misfatti / Dietro la lavagna c'e' sempre posto
Lunedì 13 Novembre 2023
Prendersela col calcio per non cercare nella cantina del basket dove Brescia, Venezia e la Virtus tirano bene la corsa, dove Napoli, Scafati, Reggio Emilia, e anche la Trento sfinita, sono le vere novità. E Milano, direte voi?
Oscar Eleni
Sul treno che porta a Ladispoli dove Messina e Pioli, dopo la finta estate di San Martino milanese, andranno a cercare il leone sperduto dopo aver recuperato Fiona la pecora solitaria lasciata per due anni su uno scoglio a nord di Iverness, in Scozia. Sullo stesso treno Napoli ha legato Garcia, chiedendo al Milicic che fa volare la squadra di basket un breve interregno in attesa che ”o presidente” trovi uno capace di far volare gli asini ridando ai campioni d’Italia la fantasia perduta un po’ come fa con i cinepanettoni.
Lo scudetto pesa tanto anche sulla maglia dell’Armani che i soliti esagerati vedevano guarita dopo aver schiantato Valencia che deve valere molto meno di Scafati.
Mentre il calcio si prende una pausa azzurra, promettendoci due settimane di tormento per la sfida Juventus-Inter che deciderà il premierato nel campionato più obeso del mondo, dove tutti fumano troppo, spesso sostanze proibite, fingendo che sia fra i più belli del mondo prendendo in giro gli inglesi che invece giurano di essersi divertiti moltissimo vedendo il Chelsea rimontare quattro volte il Manchester City.
Noi, insomma il campionato italiano, siamo molto più avanti. Le emozioni le viviamo dopo partite giocate male e infatti lo 0 a 0 nel derby romano è passato in secondo piano perché il vero spettacolo è stato il Mourinho del dopo partita, certo più abile del Dybala dal dribbling solitario e del Lukaku evaporato dopo un minuto.
Prendersela col calcio per non cercare nella cantina del basket dove Brescia, Venezia e la Virtus tirano bene la corsa, dove Napoli, Scafati, Reggio Emilia e anche la Trento sfinita che ha ridato vita ai sogni di Sassari, sono le vere novità. E Milano, direte voi? Beh nell’Armani c’è grande confusione e quando Messina omaggia Alessandro Gentile e condanna il pessimo attacco qualche risposta dovrebbe darsela da solo.
Diciamo che nell’angolo buio della Milano sportiva dove le due squadre di pallavolo hanno attraversato insieme traguardi importanti, le donne superando l’imbattuta Novara, gli uomini riprendendosi dalla crisi battendo Zaytsev e Civitanova, il milanista Messina è giustamente più solidale col Pioli che sembrava santo dopo la vittoria sui parigini di Donnarumma e che dopo il pareggio con spavento a Lecce ha perso l’aureola che invece circonda la testa dell’Inzaghi più giovane in casa interista.
Prima dei voti a perdere sulla settima del basket, aspettando l’euroscontro di domani sera a Bologna fra Virtus Segafredo ed Armani, lasciateci emozionare nel ricordo di un inizio carriera professionale come inviato ad Helsinki per gli Europei di atletica. Era il 1971. Da solo, o quasi, purtroppo, per la malattia che aveva fermato il maestro Alfredo Berra. Per fortuna il grande Quercetani e Fiammetta Scimonelli sostennero l’implume inviato ben protetto anche dal direttore Gualtiero Zanetti che, contro il parere di molti, aveva scommesso sulla nostra gioventù arrivando in tribuna stampa per il finale meraviglioso, quello dove Franco Arese fece il suo capolavoro sui 1500.
Ci è venuto in mente tutto questo dopo aver saputo che il nostro campione, l’ex presidente federale, ci sarà anche a Roma per gli Europei dell’anno prossimo. Eh sì perché la Karhu, l’azienda finlandese che fu sponsor già nel 1971, fornirà l’abbigliamento tecnico anche all’Europeo di Roma. La Karhu che da dieci anni è guidata proprio da Franco Arese che continua una storia capace di dargli ancora oggi energia ed entusiasmo per una nuova sfida che affronterà con i suoi figli e i collaboratori dell’azienda che ora dirige.
Presa una boccata di ossigeno sano con l’atletica eccoci davanti e dietro questa lavagna del basket:
• 10 A Pino SACRIPANTI (nella foto di Napoli Basket) e Ale GENTILE che con Scafati hanno colpito al cuore l’Armani, nel ricordo delle sfide ai tempi di Cantù per l’allenatore, nel filone degli ex avvelenati il figlio di Nando che ha festeggiato bene anche il suo 31° compleanno.
• 9 A VISCONTI e BAMFORTH che con la grande rimonta nell’ultimo quarto su Tortona hanno dato a Pesaro la prima vittoria in casa.
• 8 A Riccardo ROSSATO che nella festa di Scafati ha ricordato all’Armani come si tira da tre punti se davvero è quella l’unica arma nell’attacco di Milano.
• 7 Al PULLEN che fa sognare Napoli squadra nata per salvarsi e ora fra le prime in campionato. Quando le squadre e le società sono costruite bene i premi arrivano.
• 6 La coppia HARVEY e GALLOWAY sta facendo volare Reggio Emilia, altra Cenerentola nata per salvarsi e che adesso è nel gruppo play off e ben messa per la Coppa Italia a Torino.
• 5 Alla NAZIONALE FEMMINILE non certo per il rendimento sul campo, vittorie contro Grecia e in Germania, ma per non aver avuto la diretta televisiva dove in tanti avremmo voluto vedere la prestazione del folletto Matilde Villa classe 2004.
• 4 A TREVISO che non riesce proprio a staccarsi dal fondo classifica, ancora senza vittorie dopo 7 partite. Un tormento per chi credeva in questa rivoluzione tecnica.
• 3 A TORTONA che nel quarto tempo perde troppe partite e vantaggi importanti. Stagione tormentata, ma RAMONDINO saprà come rimediare, gli serve soltanto un po’ di furore con giocatori spesso distratti.
• 2 All’EUROLEGA se non tutelerà la REYER nel caso CABOCLO che ora ha trovato un ingaggio al Partizan Belgrado. La nostra LEGA e la FEDERAZIONE hanno giustamente protestato, vediamo cosa decideranno BODIROGA e la lega più bella dell’EUROPA.
• 1 All’ARMANI per questo inizio stagione davvero mortificante per chi ha investito oltre 30 milioni di euro. Ai VETERANI di Messina che non riescono a risvegliare i nuovi acquisti anche se molti dei nuovi stanno spesso a guardare.
• 0 Alle SOSTE PROLUNGATE davanti al monitor che stravolgono le partite magari soltanto per decidere una rimessa che sarebbe importante nei minuti finali, non certo nei primi tre tempi. Era meglio quando si poteva pensare il peggio degli arbitri, trovando magari una bella scusa per certe sconfitte.
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