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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Tempo di cross e dei (soliti) sottovoce

Lunedì 6 Novembre 2023

 

cross-gen 


Si riparte dai campi. Intanto, a quanto pare, qualcosa si muove anche nel campo della “politica” (elezioni il prossimo anno, post Europei e Olimpiadi…). Si posizionano gli schieramenti, con uomini e donne all'ombra dell’ambizione.

Daniele Perboni

È ufficiale: siamo entrati nella stagione fredda. Si comincia con maratone e corse campestri (gli odierni cross, fa più figo). Per le esibizioni in sala dobbiamo pazientare ancora un po’. La “Grande Mela” naturalmente ha tenuto banco. E come poteva essere diversamente? Considerata la più famosa e la più iconica 42 del mondo, anche questa 52ª edizione sarà consegnata agli archivi. Tutto finirà e si ricomincerà a pensare ad altro.

Buoni tempi (2h04’58” il crono del vincitore Tamirat Tola) e buon piazzamento anche per Iliass Aouani (7º in 2h10’54”) che poco meno di un mese fa ha cambiato guida tecnica. E sembra proprio che con il nuovo preparatore Giambrone abbia trovato la chiave vincente. Staremo a vedere se il prossimo impegno sarà altrettanto proficuo.

In Trentino si è cominciato e pestare i piedi nel fango, con il “Cross della Valsugana”, prima prova valida per formare la squadra che, il 10 Dicembre a Bruxelles, prenderà parte al Campionato continentale di Cross. Prossimo appuntamento a Venaria Reale (Torino, il 19 Novembre) con il “Cross La Mandria International”. Anche qui, noterete, uno spruzzo di inglese che non fa mai male. Serve a darsi un tono, un accenno di internazionalità. E che cazz…, basta con questi provincialismi. Già annunciata la presenza di Yeman Crippa, di ritorno dal raduno (stage) a Iten in Kenya. 

Altre grandi novità sul palcoscenico dell’atletismo nazionale pare non essercene. Tutto calmo. Almeno stando alle notizie che si captano ai confini dell’impero. 

Anzi no! Qualche pettegolezzo trasuda dalle pieghe della “politica” in vista della tornata elettorale del prossimo anno. Dato per scontato, così presumiamo, che se la tendenza resterà pressoché identica a quella degli ultimi due anni, sul fronte dei risultati tecnici e delle medaglie, l’attuale inquilino di via Flaminia Nuova può vivere sonni tranquilli. “Ma chi l’ammazza quello” sussurrano i bene informati. Un presidente vincente non si cambia, anche se sulla via per Damasco ha trovato e troverà diversi inciampi più o meno gravi. Medaglie e ottimi risultati sono lì, a testimoniare a suo favore, Se poi non tutto è oro quel che luccica è un altro paio di maniche. Noterete che non abbiamo criticato il Numero Uno. Ma non per questo siamo approdati sulla sua sponda. Fossimo su qualche social qui ci starebbe bene una faccina sorridente…

Accennavamo a qualche pettegolezzo. Già, pare proprio che si stia formano una cordata nel tentativo di scalzare quello la, che all’anagrafe fa Stefano Mei. Un uomo del Sud (non Stefano), ex maratoneta e attualmente presidente regionale e una donna di Milano, ex presidente del Comitato provinciale meneghino (preso singolarmente è paragonabile, in quanto a tesserati, al quinto Comitato regionale…) stanno cercando accordi per condurre in porto una nave difficile da pilotare.

Divisioni e incomprensioni da sempre lacerano il mondo dell’atletica e anche in questo caso l’impresa appare ardua, nonostante i due si dicono fiduciosi. Per ora si stanno muovendo senza intorpidire troppo l’acqua, ma neppure così sotto traccia. Anche in questo caso non resta che attendere futuri sviluppi. 

Chiudiamo con gli ennesimi e più recenti acquisti di una squadra militare: le Fiamme Oro di Padova (polizia). In questo caso si tratta di Samuele Ceccarelli, e della giovane marciatrice Alexandrina Mihai, argento nella 20 km di marcia, ai Campionati europei under 23. 

Inutile nasconderselo o far finta di nulla. Senza questi supporti nel nostro Paese è praticamente impossibile diventare veri “professionisti”, specialmente ora che lo sport in generale non è più solamente l’accoppiata tecnico/atleta. Facciamocene una ragione. Non sono nel torto, comunque, quei dirigenti “civili” che chiedono da sempre correttivi e soluzioni, non facili da scovare. Ma che devono essere trovati.

 

 

 

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