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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Mondiali in note (sinfonie magiare)

Venerdì 18 Agosto 2023

 

lyles-23 


Con la 20 km di marcia prende il via domattina (ore 8,50) la nuova edizione dei Mondiali, giunti al ventunesimo capitolo (esordio Helsinki 1983). In palio 47 titoli con una totale parità di genere. Qualche spunto.

Giorgio Cimbrico

• I volti dei Mondiali sono del Nord: Karsten Warholm, Jakob Ingebrigtsen, Armand Duplantis, Femke Bol. Due norvegesi che vengono da coste intricate, uno svedese per scelta e per desiderio materno, un’olandese a cui tutto riesce facile sulle distanze dell’asfissia. Hanno quattro titoli in pugno, cinque se Ingebrigtsen, il veterano più giovane della storia, farà doppietta ma sui 5000 sarà dura.

• Il volto dell’Africa è quello di Faith Kipyegon, tre record mondiali in cinquanta giorni e la concreta chance di diventare la prima donna a centrare l’accoppiata 1500/5000 riuscita ai Mondiali solo a Bernard Lagat e alle Olimpiadi a Paavo Nurmi e a Hicham el Guerrouj.

• Quello degli USA è Noah Lyles. Doveva essere il faccino duro e deciso di Sydney McLaughlin che dal programma massimo (titoli nei 400 e nei 400H) è passata a quello minimo: assente per problemi a un ginocchio. Lyles ha un sorriso che sembra una caverna e ha il suono di un ruggito. Le spara grosse (“posso correre in 9”65 e 19”10) e alle spalle ha una bella storia di miseria e di riscatto. Un primato di Bolt lo ha battuto: 35 volte sotto i 20 secondi, l’ultima a Londra, 19”47, insidiato sino all’ultimo metro da Letsile Teboni, 19”50. Spazzato di due decimi il record africano di Frankie Fredericks, 19”68 sulla scia swoooosh di Michael Johnson.

• La più inconsistente Germania della storia è costretta a riporre tutte le sue chances di successo su Leo Neugebauer, sassone di pelle scura, residente negli USA, alla Texas University, 8836 punti, record NCAA e tedesco nel decathlon, quest’ultimo sottratto, dopo quasi quarant’anni, a Jürgen Hingsen, uno dei più strenui avversari di Daley Thompson. Nella prova record, superati 55 metri nel disco, per tanti un tallone d’Achille.

• Mettendo le mani sul sesto titolo, Pawel Fajdek ha l’opportunità di raggiungere Sergei Bubka, ma l’occhialuto martellista polacco soffre il confronto con il connazionale Wojciech Novicki. Il bilancio dei faccia a faccia è uno schiacciante 90-33 per Pawel.che ha ceduto negli ultimi otto faccia a faccia con il campione olimpico, capace di esprimersi al meglio nelle occasioni che contano. A Tokyo oro e record personale, 82.52.

• Hall of Fame in italiano può essere tradotto in Galleria della Gloria. Se Massimo Stano vince un titolo va al fianco di Maurizio Damilano, un oro olimpico e due mondiali. Il piemontese resta davanti per il bronzo di Los Angeles. Ma se Stano fa l’accoppiata 20/35 va in fuga da solo. “Alza l’asticella più lui di Duplanis”, dice Antonio La Torre, direttore tecnico originato dalla marcia e capace di condurre Ivano Brugnetti al titolo mondiale nella 50 e a quello olimpico nella 20.

• In caso di vittoria, Gian Marco Tamberi diventa l’azzurro che ha vinto tutte le competizioni importanti: Olimpiade, Mondiale, Europeo, Mondiale indoor, Europeo indoor, Diamond League. A Marcell Jacobs mancherebbe la corona del circuito dei meeting.

• Stano e Tamberi sono coetanei, 31 anni. Larissa Iapichino ne ha dieci di meno. E’ un’Italia cocktail di esperienza e di gioventù, si dice in questi casi. Proprio a Budapest, agli Europei di 25 anni fa, Fiona May, madre di Larissa (così chiamata in ricordo di un’avversaria, Larissa Bereznaja), ottenne un record italiano ancora imbattuto, 7.11. Grande gara: vinse Heike Drechsler, 7.16, davanti all’anglo-fiorentina e alla russa Ludmila Galkina 7.06. Quel numero 7 è l’obiettivo di Larissa, di fronte a un’impressionante collezione materna: due titoli mondiali, 1995 e 2001, un secondo e un terzo posto sempre ai Mondiali, due argenti olimpici, due volte sul podio (seconda e terza) agli Europei, un titolo mondiale e uno europeo indoor.

• Per Mattia Furlani, all’esordio mondiale a 18 anni e mezzo, Antonio La Torre ha inventato una bella immagine: “Sembra u Manga, un personaggio dei fumetti giapponesi, velocissimo, leggero, volante”. Nessuno gli chiede niente. E se lui volesse chiedere qualcosa a se stesso?

Il 28 agosto, il giorno dopo la chiusura, saranno vent’anni dalla vittoria parigina di Giuseppe Gibilisco, ultimo successo mondiale azzurro in una gara dentro lo stadio. Nel frattempo qualcuno avrà imitato l’Archimede siracusano?

 

Foto: Trackandfieldnews.com 

 

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