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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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Piste&Pedane / "Per vincere i mondiali, vado a vivere da sola"

Giovedì 17 Agosto 2023

 

iapichino-6.95 

Il solito T&FN attribuisce agli italiani l’oro di Larissa Iapichino e l’argento di Massimo Stano sulla 35. Penalizzato Gianmarco Tamberi, visto solo quarto. Per il resto poco altro, se non qualche raro piazzamento in finale. Andrà proprio così?

Gianfranco Colasante

A giudicare dalle loro previsioni, gli “esperti” di TrackandFieldNews non devono essere abituali lettori del sito federale. E, a loro disdoro, ignorano i mirabolanti progressi della banda Mei. Infatti, come risulta dal Formcharts dedicato ai Mondiali di Budapest (19/17 Agosto) pubblicato ieri – e diffuso qualche ora prima per i soli abbonati – non si sono affatto impressionati per i recenti risultati di casa nostra. Riservandoci tuttavia due medaglie: l’oro di Larissa Iapichino e l’argento di Massimo Stato alle spalle dello svedese Perseus Karlström sulla 35.

Per il resto, sempre in sede di previsione e con quel che se ne può trarre, si segnala il solo quarto posto di Gianmarco Tamberi nella gara attribuita all’eterno Mutaz Barshim. Poi null’altro, se non alcuni piazzamenti tra i primi otto, come dire a livello dei finalisti. Meglio le donne che gli uomini. Al settimo posto la redazione californiana colloca il duo Ayomide Folorunso (400H) e Sara Fantini (Martello); all’ottavo figurano la 4x400 uomini (ma che molto dipenderà da Sibilio del quale poco si sa), Francesco Fortunato e Leonardo Fabbri (appena davanti a Zane Weir, appena affacciatosi ai +22).

Non oltre la decima posizione sono valutate le ambizioni della rivelazione Mattia Furlani (Lungo), fresco di età e di esperienza. Poco credito infine ricevono le cinque staffette, una sola delle quali – appunto quella del miglio – può ambire alla finale. Del tutto ignorata la 4x100 recuperata in una “gara fredda” (38”03) pur nell’assenza di Jacobs.  

A voler prendere sul serio queste elucubrazioni – spesso smentite dalle circostanze reali –, saranno ancora gli americani a dominare la nuova rassegna iridata (in data anomala, a poco più di un anno dall’edizione di Eugene e a dodici mesi dalle Olimpiadi parigine) con un totale di 30 medaglie, più del doppio dei secondi. Come dire:

• 30 USA (11/11/7)
• 14 ETH (3/5/6)
• 9 KEN (1/4/4)
• 8 JAM (2/4/2)
• 6 CHN (2/3/1)

Sempre secondo T&FN sul piano individuale i nuovi campioni dovrebbero essere i seguenti:

• Uomini
100: Fred Kerley (USA); 200: Noah Lyles (USA); 400: Steven Gardiner (BAH); 800: Emmanuel Wanyonyi (KEN); 1500: Jakob Ingebrigtsen (NOR); Siepi: Soufiane El Bakkali (MAR); 5000: Jakob Ingebrigtsen (NOR), 10.000: Berihu Aregawi (ETH); Maratona: Tamirat Tola (ETH); 110H: Grant Holloway (USA); 400H: Karsten Warholm (NOR); 4x100: USA; 4x400: USA, … 8. Italia; 20 KM: Zhang Jun (CHN), … 8. Francesco Fortunato; 35 KM: Perseus Karlström (SWE); … 2. Massimo Stano; HJ: Mutaz Barshim (QAT), … 4. Gianmarco Tamberi; PV: Mondo Duplantis (SWE); LJ: Miltiádis Tentóglou (GRE), … 10. Mattia Furlani; TJ: Huguers Fabrice Zango (BUR); SP: Ryan Crouser (USA), … 8. Leonardo Fabbri, 9. Zane Weir; DT: Kristjan Čeh (SLO); HT: Wojciech Nowicki (POL); JT: Neeraj Chopra (IND); DEC: Damian Warner (CAN).  

• Donne
100: Marie-Josée Tao Lou (CIV); 200: Shericka Jackson (JAM); 400: Marileidy Paulino (DOM); 800: Athing Mu (USA); 1500: Faith Kpyeong (KEN); Siepi: Beatrice Chepkoech (KEN); 5000: Faith Kipyeong (KEN): 10.000: Siln Hassan (NED); Maratona: Amane Beriso (ETH); 100H: Jasmine Camacho-Quinn (PUR); 400H: Femke Bol (NED), … 7. Ayomide Folorunso; 4x100: JAM; 4x400: USA; 20 KM: Kimberly Garcia (PER); 35 KM: Kimberly Garcia (PER); HJ: Nicola Olyslagers (AUS); PV: Katie Moon (USA); LJ: Larissa Iapichino (ITA); TJ: Yulimar Rojas (VEN); SP: Gong Lijiao (CHN); DT: Valarie Allman (USA); HT: Brooke Andersen (USA), … 7. Sara Fantini; JT: Haruka Kitaguchi (JPN); EPT: Anna Hall (USA).  

Azzurri – Sulle previsioni da medaglia per la numerosa squadra italiana si può convenire: semmai appare riduttivo il quarto posto attribuito a Tamberi (che, come già a Eugene, si vedrebbe sfuggire ancora la sola medaglia che gli manca). A iniziare dalla possibile vittoria della giovane leonessa Larissa apparsa quest’anno molto maturata sul piano caratteriale (“sono andata a vivere da sola, un passaggio fondamentale per il mio futuro, anche se a volta il buio mi fa paura”).

La stagione non eccezionale della specialità, con i 7 metri che latinano, sembra confermare le sue ambizioni. Più che per le tre vittorie in DL, per quella nuova vis agonistica che appare consolidata caratteristica dalla ragazza capace ora di adattarsi alle diverse situazioni. Ed in grado di piazzare la botta vincente all’ultimo salto come capitato a Montecarlo col 6.95 di giornata, cinque giorni dopo il 6.93 d’apertura agli Euro-23. Domando le velleità di Tara Davis-Woodhall – che resta la nostra favorita – e della tostissima serba Ivana Vuleta. Proprio il podio pronosticato da T&FN, colla quarta posizione attribuita alla nigeriana Ese Brume, sebbene non si sia mai vista oltre 6.81.

Iapichino avrà la qualificazione nella prima giornata, dopo che sarà stata assegnata la prima medaglia: quella della 20 km con l’esordio di Massimo Stano che quest’anno si è mosso con molta prudenza. Il solo precedente è la gara di Podebrady in maggio, vinta da Francesco Fortunato davanti a Karlström e allo stesso Stano. Troppo lontana per dare indicazioni affidabili: tanto più che da allora il campione olimpico della 20 e mondiale della 35, si è ritirato nei suoi quartieri di allenamento, disertando anche gli Assoluti disputati dalle sue parti sui 10 chilometri.

Sulla distanza breve la rivista americana dà le sue preferenze ai marciatori asiatici, al cinese Zhang Jun davanti al giapponese Toshigazu Yamanishi. Se di contro Stano dovesse ribaltare questo pronostico e salire sul podio o casomai vincere (più difficile), la spedizione azzurra prenderebbe una strada in discesa. Altrimenti tutto dovrà necessariamente trasferirsi sulla 35 dove la sua difesa del titolo dovrebbe arrendersi di fronte a Karlström. Ma la gara offre poche indicazioni: per entrambi si tratterà dell’esordio sulla distanza. Vedremo.

Budapest ’23 – I “mondiali” saranno il più grande evento (ma non solo) nella storia sportiva ungherese, per ora limitata al nuoto e dintorni. Ungheresi che, per l’occasione, hanno costruito un apposito impianto da 35.000 posti. Un grande impegno che aspetta un giusto ritorno. Le ultime cifre sulle partecipazione parlavano di 2187 atleti sotto 202 diverse bandiere. Un record assoluto, stracciato il precedente 1895 di Berlino 2009. Il gruppo più numeroso è ovviamente quello a stelle-e-strisce con 164 atleti, lontanissimo dagli inseguitori:

• 164 USA (63 uomini + 81 donne)
• 79 FRA (43+36)
• 79 GER (39+40)
• 78 ITA (42+36)
• 76 JPN (48+28)

Medaglie – Nella storia dei “mondiali”, avviata nel 1983, sono state complessivamente assegnare 2494 medaglie (U 1307 + D 1181 + 6 in gare miste). Nel dettaglio: 828 d’Oro, 836 d’Argento, 830 di Bronzo. La prima, sui 50 km di marcia, vinta il 18 Settembre 1976 dal sovietico Veniamin Soldatenko, in un’occasione della quale non si accorse nessuno. Questo ad oggi il bilancio nazionale:

• 414 USA (183/126/105)
• 191 GER/Frg/Grd (63/61/67)
• 181 KEN (62/55/44)
• 154 RUS/Ana (45/60/49)
• 137 JAM (37/56/44)
• 111 GBR (31/37/43)

• 47 ITA (12/16/19 – U: 9/9/9; D: 3/7/10)

La gara regina – i 100, quella che più concede all’immaginario. Specie dopo che a vincere la volata a cinque cerchi di Tokyo è stato – quanto a sorpresa, ognuno faccia da solo – Marcell Jacobs, fino ad allora il più illustre dei carneadi. Sollevando perplessità che il prosieguo ha tutt’altro che spento. Che fine ha fatto LMJ? è la domanda ricorrente. Un anno (quasi) sabatico articolato sulla direttrice Roma-Monaco di Baviera, tra una corona di infortuni e miracolose guarigioni. Protetto come la banca d’Inghilterra dal suo numeroso staff nel quale figurerebbe – ma qui stentiamo a crederlo – anche una nerboruta guardia del corpo. Per difenderlo da chi? Neppure questo è molto chiaro, tra tanti chiaroscuri, nella vita del più ricco poliziotto d'Italia.

Resta la considerazione che la più recente apparizione lo ha visto sulla blindatissima pista dell’Acqua Acetosa in uno statico cambio di staffetta. Basterà a fronteggiare la concorrenza? O, come sostiene qualcuno, la faccenda potrebbe concludersi con uno degli abituali e sibillini referti sanitari? Certo, per uno che nell’anno ha corso solo una volta i 100 – chiudendoli per di più in un melanconico 10”21 – arrivare sul podio mondiale (come non gli è riuscito lo scorso anno) avrebbe del miracoloso. Da tramandare sui libri di storia. Speriamolo, … per quel che ci costa.

Quanto ai pronostici che dei 100 fanno – pur con qualche sciovinismo, gli americani –, ecco quanto scrivono su T&FN: 1. Fred Kerley; 2. Zharnel Hughes; 3. Akani Simbine; 4. Christian Coleman; 5. Letsile Tebogo; 6. Ferdinand Omanyala; 7. Noah Lyles; 8. Oblique Seville. A rimetterci pare essere Lyles che sui suoi profili – finga di crederci o meno – si è accreditato di un 9”65 (un po’ come Paolo Camossi prevedeva per Jacobs) e di uno stellare 19”10 … Tanto per dire. Ed ora, ... alla TV, alla TV.

 

 

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