Piste&Pedane / Quel pasticciaccio che nessuno chiarisce
Venerdì 11 Agosto 2023
Passano i giorni e il mistero si infittisce. Fermo ad un sibillino comunicato tecnico/sanitario che poco ha chiarito. Ma la domanda resta: il campione olimpico di Tokyo, fermo da più di due mesi e 202° al mondo, sarà della partita mondiale?
Daniele Perboni
A una settimana dall’inizio dei Campionati mondiali di Budapest (19/27 agosto) un grande enigma aleggia sulla spedizione azzurra in procinto di partire per le steppe dalla Pannonia. Quasi come cercar di risolvere il mistero delle linee di Nazca. Quale sarà mai la salute di Marcell Jacobs? Riuscirà ad entrare nella formazione della staffetta 4x100?
Di più (attenzione, non stiamo pubblicizzando un noto rotocalco di gossip…), sarà in grado di prender parte alle competizioni? Del bel giovine si son perse le tracce da un paio di mesi. Da quando fece la sua ultima e “unica” apparizione sulla distanza regina.
Si era a Parigi, sede dei prossimi Giochi Olimpici, ad inizio giugno e l’allievo di Paolo Camossi sulla distanza stampò un 10”21/-0,9 da settimo posto che non convinse nessuno, lasciando altresì l’amaro in bocca a molti. Da allora è letteralmente scomparso dai radar. Lo si avvista saltuariamente su Instagram con post dove non è chiaro se sta recuperando la forma perduta, dove sia la sua base di allenamento (Roma, Germania, a Monaco, a casa del noto professor Hans-Wilhelm Mueller-Wolfarth).
Corre, corricchia, allunga, solleva pesi, posta frasi del tipo (“Togli il non dalla frase non posso …”), ma in pista, il solo luogo deputato per uno come lui, non lo si vede. Eppure è stato convocato per il raduno degli staffettisti, conclusosi sabato 12 agosto e iniziato il 7 agosto allo stadio Paolo Rosi dell’Acqua Acetosa. Con lui la crema dello sprint italiano: Ceccarelli, Patta, Tortu, Desalu, Rigali, Ricci, oltre alle ragazze, sempre della 4x100 e gli specialisti della 4x400 e della staffetta mista.
Pare, a detta dei soliti “malpancisti” che lo stadio fosse off-limits per chiunque. Si sa che i giornalisti ormai non sono propriamente bene accolti in certi ambienti. La colpa? Scrivere. Scrivere e raccontare ciò che vedono, chiedere, magari anche con domande scomode. Però è proprio per quello che sono, o dovrebbero essere, pagati. Altrimenti che giornalisti sarebbero? Dice, il ragazzo (Ragazzo? Ormai ha quasi 28 anni e tre figli l’attivo) deve poter lavorare in pace per tornare ai massimi livelli agonistici. Vero, però esiste anche una specie di “diritto di cronaca”, ovvero un personaggio pubblico vive in vetrina. Difficile? Nessuno lo nega, ma fa parte del gioco. È la stampa, bellezza! E tu non puoi farci niente! Niente! Tanto per copiare una delle più conosciute battute cinematografiche di tutti i tempi. La pronunciò Ed Hutcheson-Humphrey Bogart alla fine del film Deadline – U.S.A. (in italiano: L’ultima minaccia, 1952, regia di Richard Brooks).
Anche in casa il gardesano vive una situazione non proprio idilliaca. Non è più, infatti, il migliore in assoluto. Davanti si ritrova il novello re Samuele Ceccarelli, che già lo sopravanzò quest’inverno in due occasioni (Tricolori di Ancona ed Euroindoor di Budapest): all’aperto sceso due volte a 10”13 (Golden Gala e Campionati Europei a squadre a Chorzow), senza dimenticare il giovane ostacolista Simonelli (10”25/+1,8 a Roma il 30 aprile), il compagno d’oro di Tokyo Lorenzo Patta (10”25/-0,2 a La Chaux de Fonde, Svizzera, il 2 luglio) e Roberto Rigali (10”25/+0,7 a Modena l’8 luglio). Insomma una situazione che non lascia molti spazi a Marcell. Sì, perché a questi occorre aggiungere anche Filippo Tortu, che sembra rinato dopo il 20”14/+1,7 ai Tricolori di Molfetta, ed un misterioso Desalu, per ora deludente nell’arco di tutta la stagione.
E il mondo non sta certo a guardare o attendere il campione. Ognuno per se. È la regola. Ad oggi sono ben 38 gli atleti ad aver corso sotto i 10 secondi. La lista è guidata dal britannico Zharnel Hughes (9”83/+1,3) e comprende, fra gli altri, 11 statunitensi, 8 giamaicani e tre britannici. Si accettano scommesse.
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