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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Cent'anni Primo / Sempre Primo, sia all'Inferno che in Paradiso

Venerdì 14 Luglio 2023

 

nebiolo-primo


Nessuno come lui. Una storiellina che vuole semplificare ed esaltare le qualità che hanno fatto di Primo Nebiolo il maggior dirigente dello sport italiano. Come stanno a testimoniare la sua storia ed i grandi ed innovativi traguardi raggiunti sulla scena internazionale.


Luciano Barra

Aderisco all’invito di Gianfranco C. di scrivere due righe in occasione dei 100 anni dalla nascita di Primo Nebiolo. Potrei scrivere centinaia di pagine sugli oltre venti anni vissuti al suo fianco. Devo dire che ogni momento che dovessi ricordare servirebbe solo a marcare l’enorme divario fra la dirigenza di allora (non solo Nebiolo) e la mediocrità di oggi. Io invece ho deciso di rinnovare il racconto di una storiella molto emblematica su come era Nebiolo.

La storiella è nota a molti di quelli che fanno parte dell’élite dirigenziale dell’atletica. È emblematico il fatto che la stessa gli fu raccontata da Gianni Merlo nel 1996, alla vigilia dei Giochi Olimpici di Atlanta, proprio quando compiva 73 anni.

Gianni introduceva la storiella con necessario e difficile incipit: “Primo, credo che tu debba comprendere che anche a te un giorno toccherà di passare a miglior vita”. E proseguiva: “Quando ciò accadrà – anche a causa di qualche peccatuccio fatto in vita – ti toccherà fare un passaggio all’Inferno. Lì sarà a riceverti Lucifero, in quanto capo-diavolo dell’Inferno”. Nell’accoglierti lui ti dirà: “Primo, so che sei stato molto bravo in Terra e che hai fatto cose eccezionali. Io spero che anche qui tu sarai in grado di fare qualcosa di utile. Sai la vita qui per i diavoli è terribile e loro hanno bisogno di diversivi per alleviare i loro dolori”.

Primo – segue il racconto di Gianni Merlo – si mette al lavoro e con la sua nota capacità mette in piedi tutta una serie di gare fra i diavoli per poi arrivare ad organizzare una finale che lui chiamerà Diavoliade. Grazie al successo dell’idea Lucifero lo chiama e gli dice: “Primo, sei stato davvero eccezionale e ti sei guadagnato il passaggio in Paradiso. Ne ho già parlato con San Pietro che ti sta aspettando”.

E così Primo arriva in Paradiso dove lo accoglie San Pietro in spirito e gli dice: “Primo, avevo sentito delle cose eccezionali che hai fatto in vita ma credo che tu ti sia superato all’Inferno. Io ho bisogno del tuo aiuto per qui la situazione è completamente differente. Gli angeli hanno tutto e quindi sono spesso demotivati. Sono sicuro che con le tua capacità saprai inventare qualcosa che soddisfi questa nostra esigenza”.

Così Primo mette in piedi una struttura ed incomincia ad organizzare delle gare per gli angeli. Anche qui il percorso è lungo ma di successo. Ed il tutto lo porta ad arrivare alla cerimonia d’apertura delle Angeliadi. Per questo va da San Pietro e gli spiega nel dettaglio cosa accadrà nella cerimonia stessa. Poi rivolgendosi a San Pietro stesso gli chiede: “Ma Dio verrà alla cerimonia di apertura?”. San Pietro lo guarda stupito ed immediatamente risponde: “Ma come puoi pensare che Dio possa venire. Ha tante cose di cui occuparsi e tante preoccupazioni su come vanno le cose in Terra”.

Ovviamente Primo non digerisce bene la notizia e grazie alla sua caparbia si rivolge ancora a San Pietro: “Io voglio parlare con Dio!”. San Pietro lo guarda con stupore, ma non vuole umiliare gli sforzi che lui ha fatto e acconsente dicendo però: “Allora Primo va bene, ti faccio entrare e parlare con Lui, ma solo per pochi minuti perché Lui è molto occupato”.

San Pietro fa entrare Primo e resta ad attendere fuori. Passano cinque, dieci, quindici minuti e si dimostra sempre più preoccupato per la lunghezza dell’incontro. Allora apre la porta e vede Dio che passeggia con Primo tenendolo per un braccio: “Mio caro Primo, sono ammirato per quanto hai fatto fin ora ed io posso fare molte cose per la riuscita del tuo progetto. Ma non posso proprio fare il tuo Vice Presidente”.

Credo che la storiella, anche se un po’ fantasiosa, rappresenti in pieno chi è stato Primo Nebiolo.


 

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