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Piste &Pedane / Dal mazzo dei tarocchi estraiamo Samuele

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Domenica 4 Giugno 2023

 

ceccarelli-firenze 


Detto della buona riuscita tecnica della DL di Firenze, soffermiamoci su una vera e propria conferma. Il riferimento, tra attese e progetti, riguarda il velocista toscano Samuele Ceccarelli. Ce ne parla il suo allenatore Marco Del Medico.

Daniele Perboni

Brutte storie a Firenze, come titola “The fabbrino”, al secolo Leo Fabbri, sul profilo Instagram dopo il suo successo nel peso (21.73) e di Larissa Iapichino nel lungo (6.79/+0,7), unito a quello di Fabrice Diaz Hernandez nel triplo (17.75/+0,9), nella tappa italiana della Golden League. Vittorie che hanno esaltato il pubblico forse anche più dello strepitoso primato mondiale di Faith Kipyegon (3’49”11), nata e cresciuta come ottava di nove figli in una fattoria della Rift Valley, a Bornet, il 10 gennaio 1994.

A riprova, l’esaltazione, che anche la tanto bistrattata atletica, se ben proposta, con un cast d’eccezione e presentata in un impianto dalla buona capacità di pubblico ma non immenso, difficile da colmare anche per il calcio, può fare la sua “porca figura”. Tanto per non infarcire il discorso della solita retorica letteraria.

In quel di Firenze, comunque, si sono ben distinti anche altri figli di una Federazione che ancora stenta a ritrovare la serenità in ambito dirigenziale e che si trova sbatacchiata da continui fremiti e incidenti di percorso che ne minano la credibilità in ambito nazionale e internazionale.

L’ultima bordata è stata lanciata da Franco Bragagna, in diretta tv, quando il commentatore ha svelato che la moglie di Pietro Mennea, Manuela Olivieri, a cui è intitolato il Golden Gala, non era stata invitata alla serata. Naturalmente la FIDAL si è affrettata a smentire il gossip. Smentita a sua svolta smentita dalla diretta interessata che all’ANSA ha dichiarato: “Ho appreso che il presidente della FIDAL, Stefano Mei, sostiene di avermelo mandato [l’invito]. Non posso escluderlo a priori, ma quand’anche fosse così, perché non mi ha chiamato, visto che non aveva ricevuto conferma? Non era difficile trovarmi. Mi sembra una grande mancanza di rispetto nei confronti di Pietro …”.

In mancanza di tatto parlano, fortuna vuole, i risultati di piste e pedane. Risultati, non ci stanchiamo di ripetere, che non sono, a priori, frutti della nuova (28 mesi) gestione targata Mei-Londi.

Ripartiamo da dove avevamo lasciato? Proviamoci, suvvia. Si diceva degli ottimi risultati scaturiti nel dopo temporale fiorentino. Detto della buona riuscita in ordine tecnico, possiamo anche soffermarci su ciò che riteniamo una vera e propria conferma. Il riferimento, ovviamente, riguarda il velocista toscano, ecco un altro i punto a favore delle brutte storie …, Samuele Ceccarelli, quinto a suon di primato personale portato a 10”13. Miglioramento netto di trentadue centesimi (10”45 risalente al 2021).

Reduce da una stagione invernale eccelsa, che gli ha regalato titolo italiano ed europeo a spese di sua maestà Jacobs, lo si attendava con non nascoste speranze a risultati di una certa rilevanza. A detta di molti, ancora non si poteva aprire una felice parentesi: i 100, per Ceccarelli, un mondo inesplorato. Così non è stato. Il ragazzo non si è fatto prendere da eccessivo entusiasmo, o da una sorta di timore referenziale rispetto all’impegno a cui era chiamato. Il parterre, infatti, presentava una sorta di élite mondiale della velocità, con Fred Kerley in testa che, naturalmente, ha stracciato tutti con un sontuoso 9”94/0,0.

Il “nostro” ha svolto il suo bravo compito da diligente scolaretto anche se, a detta del suo tecnico Marco Del Medico, «ha commesso qualche piccolo errore: si è alzato troppo presto dopo la partenza e nel finale si è scomposto eccessivamente. Nel complesso, però, è andato più che bene, considerando anche la serata umida e un poco fresca. Almeno per i velocisti». Errori che avrebbero potuto migliorare ulteriormente la prestazione. «Ma da questo momento – afferma il tecnico – non può che fare meglio. Continueremo a seguire i nostri programmi iniziali. L’esordio era previsto per metà giugno, ma non potevamo rifiutare questo invito. Il “focus” è centrato sui tricolori di fine luglio e, se il ranking lo consentirà, sui mondiali di Budapest d’agosto. Per avere la certezza di fare punti a sufficienza ci servono ancora un paio di grandi appuntamenti. Il minimo, infatti, è fissato a 10 netti e, sinceramente, non è facile centrarlo. Non voglio azzardare tempi, lasciamo che sia la pista a parlare».

L’unica incertezza è la chiamata in nazionale, se avverrà. Il 9 a Parigi, nell’ambito della quarta tappa della Golden League, è in programma una prova di staffetta. Samuele sarà della partita? A fine giugno, poi, è in programma il Campionato europeo a squadre, la vecchia Coppa Europa. Chi rappresenterà l’Italia nei 100? Il legittimo proprietario della maglia è Marcell Jacobs. Riuscirà a rimettersi in sesto? Diversamente? «Saremo in pista il prossimo fine settimana (10-11) a Palermo per i Campionati di società».

ALTRO – Per ora gustiamoci la vittoria individuale di Yeman Crippa (la seconda) nella Coppa Europa dei 10.000, condita dal secondo posto a squadre e il ritorno di un azzurro, Pietro Arese, ai vertici continentali del mezzofondo veloce: 3’34”37. Il 3’32”78 di Genny Di Napoli, datato 1990, è ancora lontano ma non irraggiungibile.

Chiudiamo con una bella storia. L’8.24/-0,7 di Mattia Furlani a Hengelo, record italiano under 23. Il precedente risaliva al luglio del 2004, quando Andrew Howe, a Grosseto, vinse l’oro iridato di categoria con 8.11/+,0,9. Un’altra carta da giocare.


Foto FIDAL Grana/FIDAL

 

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