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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Quel fascino che spira da Savona

Venerdì 26 Maggio 2023

 

sibilio-23 

“Velocità e altre meraviglie. Ma l’impianto pare sempre più inadatto alla manifestazione. Spostandola però perderebbe l’incanto che scaturisce da quella montagnola da dove si può ammirare il magnifico mare ligure. E allora?”

Daniele Perboni

Sarà finalmente contento l’organizzatore del “Meeting Internazionale Città di Savona”, giunto alla 12ª edizione. Le maiuscole le abbiamo copiate pari pari dal volantino ufficiale della manifestazione. Quindi, cari lettori, non prendetevela con lo scrivente se per caso non ci stanno al posto giusto. Nella città ligure, dove probabilmente esiste l’unica pista italiana omologata per gareggiare anche sul rettilineo opposto, per sfruttare al meglio la brezza che spira dal mare, da sempre si respira aria veloce.

Insomma, una sorta di terra romagnola (riferita ai motori) ma in salsa ligure. Il collega Cimbricus ha già scritto dell’ottima, anzi meravigliosa, prestazione dell’appena maggiorenne Mattia Furlani (8.44/+2,2) che ha fatto gridare di entusiasmo gli astanti, anche se in pochi se ne erano accorti all’inizio. Che dire poi delle altre pregevoli gare? Non serviva molta fantasia per rendersi conto dell’ottimo spettacolo che stava andando in scena sulla pista e sulle pedane. Bastava osservare attentamente i movimenti dell’organizzatore, Marco Mura: salti e urla di gioia. Più che giustificati.

Unica pecca, ma sicuramente non per responsabilità sua (di Mura): l’impianto che ormai è sempre più inadatto per una manifestazione simile. Per crescere ulteriormente abbisognerebbe di spazi appropriati e meno angusti, così da poter ospitare un pubblico maggiore. Ma ci rendiamo conto che spostandolo il “Memorial Ottolia” perderebbe l’incanto che scaturisce da quella montagnola da dove si può ammirare il magnifico mare ligure. E il fascino, si sa, è anche uno degli ingredienti che trasformano una buona manifestazione in un eccellente spettacolo. Punto e a capo.


C’erano (quasi) tutti a Savona …

Almeno quelli che contavano, come il responsabile federale del mezzofondo, “Chicco” Leporati, ma giocava in casa …, e il direttore tecnico La Torre, sempre più curvo e già impegnato nella ricerca dell’ottimale squadra da schierare ai Campionati Europei a squadre (Chorzów, Polonia, 23/25 Giugno) e oltretutto curioso di vedere all’opera il rientrante Alessandro Sibilio (nella foto) nei suoi 400 H (ultima apparizione, con infortunio, agli Assoluti passati) e Fausto Desalu impegnato nella nuova frontiera dei 400 piani. Sufficienza raggiunta da entrambi, rispettivamente con 48”72 e 46”15. 

Sufficienza invece ancora lontana per Filippo Tortu. Dopo il buon 20”30/+0,9 di Nairobi il 13 Maggio, ci si aspettava qualcosa di meglio, specialmente in finale. La doppia sconfitta subita da Patta (10”09 a 10”17/+2,7 in batteria e 10”08 a 10”17/+2,7 in finale) lasciano molte ombre sul terreno. Se perdi due metri abbondanti in partenza non hai nessuna speranza di risolvere la situazione a tuo favore. Preparazione da rimaneggiare, o integralmente sballata? È presto per piangere e lasciarsi prendere dal panico. Ma urge un rimedio. Gli altri non stanno ad aspettare.


Una fumata nera

Notata l’assenza del presidente Stefano Mei, bloccato altrove per impegni istituzionali. Incombenza che, alla fine, gli ha lasciato molto amaro in bocca, anche se nulla è trapelato ufficialmente. 

In quelle ore, infatti, era in corso un incontro tra la FIDAL, presieduta da Mei e il CdA della Fondazione Euro Roma 2024. All’ordine del giorno la firma sulla convenzione tra la Fondazione e la Federazione di via Flaminia nuova. La firma, purtroppo, nonostante una serrata discussione e diverse ore di confronto non è stata posta su nessun atto ufficiale, anche se l’accordo sembrava già fatto.

Molte perplessità sono sorte durante i lavori. In primis la doppia presidenza di Mei: Federazione e Fondazione. In pratica chi dà e chi riceve denaro è la stessa persona. Evidente il conflitto di interessi, più volte evidenziato dall’opposizione in seno al Consiglio Federale e mai presa in considerazione. Conflitto evidentemente colto anche da un membro di una delle componenti del board della Fondazione (Ministero dello Sport, Comune di Roma, Regione Lazio, CONI, Sport e salute e FIDAL) che non se l’è sentita di sottoscrivere l’accordo. Evidentemente chi doveva firmare è stato oggetto degli stessi scrupoli di coscienza dei “reprobini” dell’opposizione …


Marcia, che passione …

Evidentemente la scelta di trasformare la 35 chilometri di marcia ai Giochi Olimpici in una staffetta è gradita a pochi. Anzi, più passano i giorni e più si levano voci contrarie. L’ultima è quella di Maria Perez, la spagnola recente vincitrice sui 35 km, a suon di record del mondo (2h37’15”) alla Coppa Europa.

In una lunga intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Marca si è detta rattristata, smarrita per l’incertezza del futuro della specialità. “Abbiamo il diritto di essere informati, noi atleti e i nostri tecnici, di sapere chi ha deciso e i motivi che hanno portato al cambiamento. Come atleta – ha continuato – sono preoccupata perché ho la responsabilità di aiutare e lottare affinché la disciplina non sparisca dal calendario olimpico. Nel programma dell’atletica ci sono molte discipline e se iniziano a toglierne una poi possono continuare con altre. Questo è il momento, per noi atleti, di unirci più che mai”.

Un grido d’allarme che, si spera, venga raccolto da altri campioni, dirigenti nazionali e internazionali perché la marcia è un patrimonio di tutto il movimento e non solo per quei paesi, come Spagna e Italia, che hanno una forte e antica tradizione.

 

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