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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Londra, una giornata memorabile

Domenica 23 Aprile 2023

 

kiptum 


“Diventato il più veloce esordiente della storia con l’improvviso 2h01’53” a Valencia, Kelvin Kiptum è in grado di strappare al grande Eliud il record del percorso londinese (2h02’37”) e di minacciare il record del mondo: 2h01’25”.

Giorgio Cimbrico

Sifan Hassan debutta e vince, Kelvin Kiptum, al secondo atto di una vita di corsa che si annuncia senza confini, va a sfiorare il record del mondo di Eliud Kipchoge. La corsa da Greenwich a Buckingham Palace (lo starter è Kipchoge, scosso dalla resa di Boston e da quel che si appresta a vedere), è un contenitore di emozioni bagnato da quella pioggerella che gli inglesi chiamano shower, doccia.

Sifan, 30 anni, olimpionica nei 5000 e nei 1000, dà il via a una giornata memorabile. Aveva detto che la maratona la spaventava ma era curiosa di assaggiare l’esperienza. Ai 20 km bloccata da un crampo: prova a liberarsene, riprende, si ferma ancora, decide di andare avanti. Il gruppetto, tirato dall’olimpionica Peres Jepchirchir, è avanti di trenta secondi. Rientra con prudenza e aggancia le prime al 35°. Non si fa impressionare dall’allungo di Jepchirchir e non si spaventa neppure dall’attacco di Meghertu poco prima dell’ultima curva, a un tiro di sasso dalla reggia.

Lì esce fuori la migliarola primatista del mondo: altro ritmo, altre ampiezze. Per iniziare, 2h18’33” non è male. E’ un’infaticabile (suo anche il record dell’ora, nei pressi dei 19 chilometri) che a 30 anni ha trovato una nuova dimensione. Da adolescente, al suo arrivo in Olanda da rifugiata, il sogno era diventare infermiera.

Kelvin Kiptum, 23 anni e mezzo, Dopo aver interpretato il ruolo del più veloce esordiente della storia con l’improvviso 2h01’53” a Valencia, Kelvin Kiptum è in grado di strappare al grande Eliud il record del percorso londinese (2h02’37”) e di minacciare il record del mondo del doppio campione olimpico: 2h01’25”, a sedici secondi dal 2h01’09” berlinese di Kipchoge.

Kiptum è uno che fa a modo suo: si era visto anche a Valencia. Va via 30° chilometro con spinte che non diminuiranno in intensità, con un ritmo che va a crescere. La vecchia drammatica frontiera del 35° chilometro viene spazzata via. Mentre gli altri si liquefano, Kelvin aumenta, offrendo chilometri in 2’50”. Una seconda parte più veloce della prima: 59’45” tra i 21 e i 42. Mai nessuno aveva realizzato un parziale così.

Non ha precedenti in pista come quelli di Kipchoge o di Bekele (che a 41 anni deve alzare bandiera bianca perdendo il secondo posto nella lista di tutti i tempi), nasce e progredisce da “stradaiolo”: cinque discese sotto l’ora nei 21 km, niente di più e un modesto 28’30” sui 10.000. E ora, questa prova di forza, di controllo, chiusa con una volata contro se stesso, a denti serrati. Il record di Kipchoge gli resiste per 16”, a quel ritmo meno di 100 metri. Kipchoge esordì da maratoneta a 29 anni, Kiptum arriverà ai 24 alla fine del 2023. Il futuro è roseo per i successi che potrà centrare e per denaro che potrà mettere da parte. Vittoria larghissima: Geoffrey Kamworor centra il nuovo personale, 2h04’29”, ma accusa un ritardo di 3’. L’addio di Mo Farah si trasforma in una resa senza condizioni, nono a nove minuiti, oltre le 2h10” ...

Nona in 2h24’02”, con un personale migliorato di un minuto e mezzo, finisce Sofia Yaremchuk, recente azzurra di radice ucraina. Poco prima, ad Amburgo, Giovanna Epis aveva sfiorato per due secondi, in 2h23’46”, il vecchio record italiano di Valeria Straneo. In previsione degli Europei di Roma 2024, una coppia da podio.

 

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