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I sentieri di Cimbricus / Il rugby dei tre regni d'oltremare

Martedì 4 Aprile 2023

 

moefana 


Due puntolini persi nel in quello che Hugo Pratt chiamava il mare salato. Da quelle acque sbuca, legato a una zattera, Corto Maltese. Da Wallis e Fatuma, assieme ad intrecci di dinastie, arrivano schiere di guerrieri.  

Giorgio Cimbrico 

Almeno vent’anni fa – ma è probabile siano di più – un titolo sull’Équipe che incuriosisce: “Grenoble, Pacifique”. C’è anche una foto, popolata di tipi strani, non alti, massicci, volti decisi, braccia tatuate. Metà della squadra della capitale del Delfinato, allora nel campionato più importante, era formata da giocatori di Wallis e Futuna. Di quella squadra il capitano era Willy Taofifenua, un nome da annotare.

E’ passato molto tempo e ora quelle isole lontane hanno conquistato la fama di nursery ovale. La più fertile del mondo.

Wallis e Futuna, territorio d’oltremare francese, tra Fiji e Samoa, nome indigeno Uvea ma Fatuna, sono piccole, 142 km quadrati. Malgrado la modestissima superficie sono divise in tre regni tradizionali. Il re di Uvea, che comprende l’isola di Wallis, è Patalione Kanimoa; quello di Alo (formato dalla parte est di Futuna e dall’isola di Alofi) è Lino Leleivai e quello di Sigave (che consiste nella porzione ovest di Futuna) è Eufenio Takala. 


A Wallis abitano più o meno in 9000, a Futuna poco più di 4.000, ad Alofi nessuno perché quelli di Futuna nel corso del XIX secolo se li sono mangiati. L’isoletta si sta lentamente ripopolando: all’ultimo censimento risulta la presenza di due persone. 

L’arrivo del rugby dovrebbe coincidere con il trattato con la Francia, firmato nel 1888. Per una dozzina d’anni, tra i Sessanta e i Settanta, Wallis e Futuna hanno avuto una loro selezione “territoriale”: hanno giocato una dozzina di match, ne hanno vinto uno (3-0 con Tahiti) e quando sono andati a misurarsi con le Fiji sono stati duramente puniti: 84-8. La miglior sconfitta (6-0) è venuta con Vanuatu, un tempo Nuove Ebridi, un ex-dominio franco-britannico. Altri avversari: Nuova Caledonia, Papua e Nuova Guinea (dove la league ha da tempo la meglio sull’union) e le Isole Cook che nell’unico contatto, nel luglio dell’80, hanno avuto la meglio sugli azzurri di Villepreux. 

Il fenomeno della presenza – e del livello – di questi cittadini francesi che abitano a un giorno d’aereo dal Charles de Gaulle, sia in campionato che tra i Bleus, ha portato, nel 2016, al parto di un film, “Mercenaire”, la storia di un giovane che, per rompere i cattivi rapporti che corrono con il padre, lascia Wallis e Futuna, raggiunge Agen e diventa un giocatore di rugby. Dalla finzione cinematografica alla realtà il passo è molto breve. 

E così possono entrare in scena le storie recenti di due punti fermi dell’ambiziosa selection di Fabien Galthiè: Yoram Moefana (centro del Bordeaux, 16 caps, nella foto) e Peato Mauvaka (tallonatore del Tolosa, 20), due mete agli All Blacks a novembre. Peato è secondo cugino di Romain Taofifenua, figlio di Willy – proprio lui, il capitano di quel Grenoble, una specie di fondatore della dinastia – e fratello di Sebastien che con la maglia del galletto Diomede ha giocato due test. 

Taofifenua figlio è anche cugino di Christopher Tolofua, a sua volta fratello di Silevasio, del Tolosa. Complessi legami di parentela rivelano anche che Tapu Falatea, dell’Agen, e il fratello Sipili sono, oltre che gli ispiratori, anche gli zii di Mauvaka, pur essendo appena più anziani. In questi incroci famigliari i wallisiani possono reggere il confronto con una delle più solide (in tutti i sensi …) schiatte, quella dei samoani Tuilagi, attivi in Inghilterra, in Francia e in passato anche in Italia.

Di recente si sta facendo largo anche un altro patronimico, Tuipulotu: lo portano uno scozzese e una gallese. La solidità e la forza sono alla base delle fortune degli oceanici: Yann David, quattro test nel 2008 e ancora in campo con il Bayonne, ha una mamma, Mika Fiafialoto, che conquistò il il titolo di Francia nel giavellotto. 

Non tutti sono nati in quelle isole. Romain Taaofifenua ha visto la luce a Mont de Marsan, una zona dove il Jeu a XIII affianca quello a XV. Ad Angers è venuto al mondo Emerick Setiano, il pilone che Jacques Brunel provò nell’estate del 2019 per poi portarlo e utilizzarlo nella spedizione mondiale in Giappone. 

Molti di questi francesi d’oltremare – pardon, lontani due oceani dal paese di Marianna – attivi nei vari campionati e con un passato e un presente in Nazionale, possono sembrare a prima vista originari di un altro territorio, la Nouvelle Caledonie. In realtà, hanno radici a Wallis e Futuna: l’80% dei tesserati del Dombea, il club di Noumea che ha stretti rapporti con il Tolosa, appartiene per stirpe a quei due puntolini persi in quello che Hugo Pratt chiamava il mare salato. Da quelle acque sbuca, legato a una zattera, Corto Maltese; da quell’infinito blu arrivano schiere di guerrieri.  

 

 

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