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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Piste&Pedane / Arriva dal Sud Africa la medaglia n. 100

Sabato 4 Marzo 2023

 

weir-istanbul 


“Terzo turno per Zane. Leccatina alle dita per inumidire il collo dove appoggiare la sfera, un attimo di concentrazione e fuoco alle polveri. Il proiettile si schianta a terra, anzi sui sacchi speciali, a 22.06, nuovo record nazionale”.

Daniele Perboni

La medaglia che ti aspetti, attendi, sai che potrà arrivare, anche se ne ignori il colore. Ma che importa. La medaglia che aspetti, la centesima dell’Italia ai Campionati continentali al coperto. E la medaglia arriva sul far della sera, quando il sole sta tramontando. Almeno dalle nostre parti perché la, sullo stretto del Bosforo non si vede, chiusi come sono fra le volte dell’Ataköy Arena. Arriva ed è la più preziosa e in quella specialità che proprio alla vigilia era la più “sicura”, conoscendo il valore attuale dei protagonisti.

E quando la palla da sette chili e qualche etto, scagliata da Zane Weir, sudafricano, in maglia azzurra grazie a nonni materni triestini, atterra a 21.89, record nazionale, sai che quel metallo è al sicuro. Ma l’oro no. Per quello devi attendere ancora, perché in pedana è presente anche un vecchio lupo di mare che non si arrende mai: il ceco trentunenne Tomàs Stanek, già oro a Torun 2021 e terzo agli Europei della scorsa estate a Monaco.

In pedana Stanek spara una bordata a 21.90. Un centimetro. Un maledetto centimetro fa una enorme differenza. Tutto finito? Certo che no. Ora è il turno del “biondo”, occhi chiari e determinazione a mille. Quasi sembra di assistere al triello del “Il buono, il brutto e il cattivo”. I ruoli sceglieteli voi. Manca però il terzo incomodo. Potrebbe essere Leonardo Fabbri. Ma per il ragazzone fiorentino non è giornata. Nessun feeling con la pedana o seri problemi tecnici? Comunque Leo ci regala una “splendida” serie di sei, diconsi sei, lanci nulli. Vabbè …

Ma torniamo al triello/duello. Terzo turno per Zane. Leccatina alle dita per inumidire la parte del collo su cui poggiare la sfera magica, un attimo di concentrazione e fuoco alle polveri. Il proiettile si schianta a terra, anzi sui sacchi speciali, a 22.06, altro record nazionale e quinta miglior prestazione continentale di tutti i tempi. Non è malaccio per uno che ha passato nove mesi senza lanciare a causa di un dito rotto all’inizio della scorsa estate. 

«Non ho parole! Dopo nove mesi senza lanciare – racconta Weir – non è stato facile, ma sono contento di essere tornato a questo livello. Poter festeggiare con la bandiera tricolore per me è una grande emozione. E devo ringraziare chi mi ha aiutato ad arrivare fin qui, il mio tecnico Dal Soglio, la Federazione e le Fiamme Gialle, senza di loro non ce l’avrei fatta».

I restanti lanci segnano tre x (21.18, 21.89. 22.06, x, x, x). E Stanek? Ci prova ma non è più un pericolo (20,54, 21.90, x, 21.45, x, 21.06). Terzo l’ucraino Khokoshko al record nazionale con 21.84.

Grande soddisfazione anche per Paolo Dal Soglio, ultima medaglia d’oro conquistata dall’Italia in questi Europei prima di oggi. «Zane ha fatto un capolavoro: tornare così dopo la frattura alla mano di lancio, rispondere subito al sorpasso dell’avversario. Ha avuto una forza di volontà incredibile e tanta determinazione».

Il sodalizio fra i due è nato nel 2019, come racconta Dal Soglio: «Mi ha contattato nel 2019 e ci siamo incontrati nel raduno all’inizio del 2020 in Sudafrica, poi è venuto in Italia rimanendo a casa mia durante il lockdown. Da lì è nata l’amicizia, un rapporto particolare. E questo è solo il primo passo». 

Il resto della giornata azzurra? Buoni piazzamenti ma pure una messe infinita di eliminazioni, a dimostrazione che è pur vero che il livello medio del movimento è cresciuto ma resta comunque lontano dall’eccellenza continentale. Poche “teste di serie” non fanno primavera ed anche queste hanno grandi difficoltà a primeggiare. Eccoli i migliori di giornata nelle rispettive finali: Pietro Arese, quinto nei 1.500 (3’38”91), Tobia Bocchi sesto nel triplo (16.39), Nadia Battocletti quarta nei 3000 (8’44”96), Ludovica Cavalli nona nella stessa gara (8’53”97).

Sveva Gerevini è ottava nel pentatlon (4363 punti), vinto dalla belga Nafissatou Thiam che firma il record mondiale con 5055 punti, davanti alla polacca Adrianna Sulek (5014). Superato, dopo undici anni, il primato dell’ucraina Nataliya Dobrynska (5013). Bronzo alla belga Noor Vidts (4823).

Il resto della truppa? Nei 400 Aceti, Polinari e Lukudo fuori in batteria; Mangione eliminata in semifinale. Mattia Furlani (lungo) eliminato; Sinta Vissa (1500) promossa alla finale di oggi; Del Buono (1500) eliminata; Roberta Bruni (asta) la rivedremo in finale mentre la Molinarolo se ne è andata a casa, sia pure con lo stesso 4.45 della collega; Dariya Derkach e Cestonaro (triplo) promosse con lode; Bongiorni e Siragusa (60) fuori in semifinale, con la Hooper fermatasi in batteria; Falocchi e Fassinotti (alto) superano le qualificazioni con Sottile che ancora una volta delude: ultimo dopo tre nulli a 2.14. Eppure il DT La Torre continua a scommettere sul ragazzo … Non giudicabile Meslek, incolpevolmente coinvolto in una caduta nella finale dei 1500 e ritiratosi per necessità.

Oggi è un altro giorno e non siamo su RAI-1 e le possibilità di medaglia sono limitate ai 60 con Jacobs e Ceccarelli, se riusciranno a ripetersi sugli standard di Ancona. Sinceramente non un grande bottino.

Medagliere: guida il Portogallo (2 ori), davanti a Germania (1 oro, 2 argenti, 1 bronzo), Belgio (1, 0, 1), Italia, Norvegia e Svizzera (1, 0, 0).


Foto di FIDAL Colombo/FIDAL

 

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