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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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I sentieri di Cimbricus / Quel potere che rende arroganti

Giovedì 26 Gennaio 2023


suarez-juve 

Può apparire, in tanto sconquasso, un risvolto minore: ma l’essere arrivati a convincere docenti universitari a concedere la patente di comunitario a Luis Suarez, dice che potevano arrivare ovunque. Tristemente.

Giorgio Cimbrico

Sommando due magistrali scrittori di lingua tedesca (Heinrich Boll e Friedrich Durrenmatt): “L’onore (da tempo) perduto della vecchia signora”. Parafrasando Mina: “Una zebra a puah”. Citando, con qualche ritocco, Marguerite Yourcenar: “L’opera al (bianco) e nero”.  Rispolverando Ionesco: la lezione. “Mi dica, Suarez, come si dice coltello”. “Coltello?”

Fra poco –, 26 aprile –, un quarto di secolo da quel pomeriggio di un giorno da cani al vecchio Comunale di Torino: Piero Ceccarini, livornese come Baralla, l’arbitro “severo e irascibile” che compare nel perfetto resoconto gassmaniano in “Audace colpo dei soliti ignoti”, non vede il fallo in area di Iuliano su Ronaldo e sul rovesciamento di fronte ne vede uno da rigore pro-Juventus. 

Ricordo che quel buonanima di Gigi Simoni finì nel cerchio di centrocampo, più che incazzato, attonito, e subì una dura sanzione. Per l’aggettivo, vedete voi: quella situazione era irreale, grottesca o dannatamente seria. Diceva che il potere non logora. Tutt’altro: può essere spudorato.  

Ma quello fu anche l’inizio di una serie di rivelazioni: l’inchiesta di Guariniello sugli imponenti acquisti di farmaci (alla fine, l’unico a pagare fu il dottor Agricola), l’infiltrazione negli ambienti arbitrali e, più tardi, la rivelazione di una “cupola” che faceva capo a Luciano Moggi, in seguito prosciolto e oggi piccolo azionista della Juventus. Nel 2006, il 25 luglio (data che nella storia patria ha un carta importanza alla rubrica “cadute”) la Juventus venne spedita in serie B e privata di un paio di titoli ancor oggi reclamati. E poteva andare peggio. 

Ora, la più amata dagli italiani ha preso 15 punti di penalizzazione, ha incassato una serie di pesantissime inibizioni, ha assistito all’azzeramento dei suoi vertici, ovviamente dimissionari, ne ha nominati di nuovi che altrettanto ovviamente presenteranno ricorso. 

Questa volta, nessuna “piovra”, nessuna “cupola”: solo la finanza allegra, disinvolta, spregiudicata delle plusvalenze che correva parallela alle ambizioni dell’ex-presidente Andrea Agnelli di una Super Lega europea che doveva segnare un avvenire radioso ai club molto ricchi e molto potenti, e che gli altri andassero in mona. 

Di fronte a questa nuova architettura, ferocemente attaccata dall’UEFA, a queste palesi infrazioni amministrative (che in altro loco verrebbero etichettate come truffe), a questa sentenza che, in attesa delle motivazioni, già non nasconde che gli ultimi campionati siano stati falsati, certi pasdaran bianconeri (pochi e imbecilli? La speranza è questa …) che meritano il mordacchio imposto al povero Giordano Bruno, hanno minacciato di morte il procuratore Chiné e il presidente Gravina, dal volto così simile a certi asceti e santi dipinti in piena Controriforma da Zurbaran. 

Il potere non dà solo alla testa, rende arroganti, arricchisce l’improntitudine: l’episodio perugino contiene al suo interno questo non amorevole foglietto. Erano arrivati anche a convincere docenti universitari a facilitare l’esame di Luis Suarez, uruguayano, per ottenergli una patente di comunitario. 

Fra tutti i fatti vergognosi maturati in questo quarto di secolo, ha l’apparenza di un fatto minore, insignificante, da commedia all’italiana. Al contrario, ha una valenza forte: dice tristemente che potevano arrivare ovunque ed essere accreditati. 

Attesi sviluppi. Per ora, i corifei attendono la rincorsa della Juventus a un posto buono per conquistare la Conference League. Che tristezza.  

 

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