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Pensieri in Barca / Le plusvalenze che abbelliscono i conti

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Giovedì 26 Gennaio 2023


calcio generica

 

Il calcio tra numeri veri e numeri di fantasia. Sono tornate alla ribalta delle cronache le famigerate plusvalenze, termine misterioso che fa danni veri. Ma tutto è come appare? Cerchiamo di capire. Ad esempio, se …

Gianluca Barca

Si discuteva di calcio con amici assai addentro le cose della finanza, i quali assicuravano che certi scambi si fanno per ragioni semplicemente economiche: io ti cedo Tizio e tu mi dai Caio, oppure Caio e Sempronio, l’importante è il valore totale dello scambio sia pari e che tutti i giocatori siano iscritti a bilancio “a zero” essendo il costo dei loro cartellini ormai stato ammortizzato da tempo.

Quindi il club X (omettiamo i nomi …) vende Tizio per cento milioni e quello Y gli dà per la stessa identica cifra uno o due giocatori. In conseguenza di ciò, sia il club X e quello Y si assicurano, oltre al giocatore, 100 milioni di denaro fresco da spendere sul mercato.

Domando: com’è possibile, visto che 100 milioni entrano e altrettanti escono? È l’economia, bellezza, …! I 100 milioni che escono vanno tra gli “Investimenti” (e si ammortizzano negli anni; sul conto economico influisce solo la quota annuale), la plusvalenza di 100 milioni va a reddito ed è spendile come utile dell’anno.

Dunque, vado dal vicino, quello che ha un’auto sgangherata da più di 10 anni e spesso si lamenta che vorrebbe fare una bella vacanza, ma non ha il denaro. 

Il suo appartamento, posto sotto il mio, è identico per dimensioni, numero di stanze, perimetro e geometria. Stessa vista, stesse spese condominiali. Suono il campanello e gli chiedo di farmi entrare. Poi gli propongo l’operazione della vita: lui mi vende il suo appartamento per 150 mila euro, e io gli vendo il mio per la stessa identica cifra. Non dobbiamo neanche traslocare, tanto sono perfettamente uguali. Mi guarda perplesso. Gli cito l’esempio del calcio e gli assicuro che a bilancio la plusvalenza è netta: 150 mila € da spendere per lui e altrettanti per me, basta spalmare il costo dell’appartamento su quindici o vent’anni e la magia è fatta. Entrambi avremo una bella cifra per cambiare l’auto e andare al mare. Più volte, se vogliamo. Mi dice che non capisce bene, ma ci vuole pensare. “E’ l’economia …”, gli dico. 

“Con quella ci fregano sempre”, mi risponde amaro. 

Ecco: l’economia è complicata, talvolta astrusa, irreale. Le plusvalenze di bilancio abbelliscono i conti e fanno salire gli indici di borsa. Che Federico Caffè –, scomparso il 15 aprile 1987, 36 anni fa –, definì “strumento di un complesso intreccio di manovre e strategie prive di ogni connessione con la logica di un’economia di mercato …”. 

Meccanismi che pochissimi capiscono. Forse sono anche gli artifici contabili che dobbiamo ripensare, oltre a tutto il resto, se vogliamo che il calcio torni a impossessarsi di un briciolo di autorevolezza morale.

 

 

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