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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / La solita vecchia puzza di zolfo

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Lunedì 16 Gennaio 2023

 

maccarani 

In mezzo alla cloaca dello sport svenduto. Non pianga la Maccarani, ma se si arrabbia è meglio e, meglio ancora sarebbe se, come è successo a Damilano nella marcia, a Cerioni nella scherma, accettasse offerte dall’estero.

Oscar Eleni

A Fasano, in missione per Fiorello che su Rai-2 è tornato a dirci buongiorno davvero, provando a liberare il gorilla triste che nel 1991 è stato rubato alla sua vita africana. Obiettivo, dice il mandato fiorelliano, portarlo magari a Roma in festa perché, dopo trent’anni, guarda il caso, è stato finalmente preso il latitante Messina Denaro.

Voglia di libertà camminando in mezzo alla cloaca dello sport svenduto, discarica da dove esce puzza di zolfo dopo quello che è successo ad Emanuela Maccarani (foto), che anche dopo meraviglie con le sue farfalle della ritmica, dopo un lavoro straordinario, è stata destituita e ora sarà “soltanto” allenatrice e non più direttrice tecnica del settore, ma, per concessione dei dirigentoni che con le sue medaglie brindavano e si facevano belli, dovrebbe restare al centro di Desio dove è nato tutto.

Con lei al cento per cento, domandando ai giudici solerti se sono mai andati su un campo, in una palestra. Ruvido e morbido. Per aiutare a crescere anche se, come dice la Maccarani, le magie non si creano con i maltrattamenti. Non lo erano gli schiaffi se palleggiavi troppo, se non passavi mai la palla, gli urli per un fondamentale fatto male. Non lo sono i rimproveri quando si cerca di far migliorare chi sta sognando medaglie, vittorie, primati. Come ha detto Stefano Olivari non risulta che Lukaku si sia sentito umiliato quando Conte lo pesava davanti a tutti. Non la pensavano così i giocatori di basket a Napoli quando l’ex presidente federale Salerno li faceva pesare al primo allenamento dopo il riposo. Come confessava il geniale Mandelli era tutta una risata, soprattutto se era stato corrotto il massaggiatore che doveva registrare ogni pesatura.

A parte tutto questo, mille episodi sul campo, mille liti, mille “insulti”, centomila abbracci. Fatica condivisa come la battutaccia, mai cattiva davvero, si direbbe nelle famiglie dove ancora si riesce a parlare oltre i telefonini.

Non pianga la Maccarani, ma se si arrabbia è meglio e, meglio ancora sarebbe se, come è successo a Damilano nella marcia, a Cerioni nella scherma, accettasse offerte dall’estero.

Che vadano avanti i giudici, i dirigenti, quelli che sotto sotto qualcosa devono aver detto se addirittura ci sono inchieste. Chissà perché ci è venuto in mente già al primo giorno delle “confessioni” che qualcosa stava accadendo. Nell’atletica ci eravamo abituati nei giorni in cui sembrava che tutto fosse emotrasfuso, anche se stavi nove ore sul campo ad allenarti. Nel grande sport, il calcio, ogni giorno, non trovando regole purificatrici per bilanci e sceneggiate sul campo dove, come dice Mourinho c’è chi passa la palla e la fa sembrare rotonda, ma ci sono moltissimi che la fanno sembrare quadrata, in questo folber, si trova gente da mandare nella polvere dopo averla beatificata sull’altare.

La stessa puzza di zolfo dei giorni in cui la pallavolo si staccò da Velasco, la pallanuoto decise di sostituire Rudic, lo sci Cotelli, il rugby Coste, senza dimenticare baci, abbracci e litigate nel grande nuoto dai tempi di Bubi Dennerlein. Nell’atletica ogni giorno una esecuzione, ogni settimana un tormento, figurarsi nei giorni di Mennea o della Simeoni, calunnie ad ogni ora del giorno.

Siamo entrati in questo argomento per arrivare al basket che, proprio nel giorno in cui ha chiuso il girone di andata, vede i social scatenati contro Ettore Messina, non Danaro per carità, che pure con l’Armani dei lungodegenti ha chiuso al primo posto nel campionato nazionale, pagando debiti ad una squadra sbagliata in Eurolega. Cercando di tradurre l’elegante slalom di don Sergio Scariolo grande non solo di Spagna, sembra che anche alla Virtus Segafredo, seconda dopo 15 giornate, pur con lo stesso record di 12-3 di Milano, qualcosa non vada nel rapporto fra società e staff tecnico, una cosa già vissuta ai tempi del Djordjevic mandato via dopo lo scudetto vinto.

Ora speriamo che a Tortona dimentichino in fretta lo sfogo del bravissimo Ramondino che dopo non essere mai stato in partita contro Milano si è preso tutte le colpe, chiedendo scusa a proprietà e giocatori per come aveva preparato male la sfida che poteva valere il primo posto.

Stagione ancora lunga, la Coppa Italia avrà le sue sfide a Torino dal 15 al 19 e in sala scommesse sembra che Milano possa sentirsi già finalista anche se Brescia, anche questa ammalata e deludente dell’inverno, potrebbe essere una lisca nella gola, anche se la sfida fra le rivelazioni povere, ma ricche, Pesaro-Varese dice che in gara secca anche l’Armani dovrà fare attenzione. Figurarsi, nell’altra parte del tabellone se la Virtus, dopo aver vinto a 8 secondi dalla fine la sfida con la Reyer, grazie al mago Teo, potrà sottovalutare questa Venezia purificata bene, come sempre, da De Raffaele anche se al Taliercio restano i mugugni per il blob oscurato come ci ricorda Fratel BOSCO. Dalla sfida fra scudettate recenti a quella, probabile con la Tortona pentita che non dovrebbe temere la Trento vista in briciole, a casa sua, contro la Reggio Emilia ultima in classifica che sta arroventando la maniglia della porta che si aprirà sulla retrocessione dove sono in 8 fra i 12 e gli 8 punti.

Tabella Peterson, dopo averlo ringraziato per il bellissimo ricordo del suo ex campione John FULTZ capo degli indiani felici che ci ha lasciato a 74 anni, per le prime 15 giornate, dal +2 al –2 per chi ha fatto meglio o peggio del previsto:

• ARMANI, SEGAFREDO 0
• TORTONA e TRENTO +1
• PESARO e VARESE +2
• VENEZIA e BRESCIA -1
• SASSARI 0 scarabocchio
• SCAFATI +2
• VERONA +1
• BRINDISI -2
• TRIESTE +1
• NAPOLI, TREVISO 0
• REGGIO EMILIA -2

Per chiudere nel gelo dando 0 alla Federginnastica, non riuscendo a capire bene CONI e magistratura nel caso MACCARANI, diciamo che le pagelle di oggi saranno da giornata rigida.

• 10 A Diego ABATANTUONO che sul Curierun, dove abbiamo ritrovato l’amica geniale LEA PERCOLI, compagna di viaggio al Giornale con MONTANELLI, GRANDINI e CARUSO, ha spiegato bene cosa si può fare nello sport per evitare la “viuleenza”, senza penalizzare chi va allo stadio, in trasferta soltanto per seguire la propria squadra del cuore e magari per il piacere dello spettacolo, della gita, della scoperta di nuove città.

• 9 A RAMONDINO per il suo atto di contrizione. Non capita spesso che un allenatore ammetta il peccato, ma con TORTONA lui è in super credito.

• 8 A PESARO e VARESE che hanno riacceso la passione in due città storiche per il nostro basket e lo diciamo, ricordando a chi dirige, non per le molte e bellissime vittorie, ma per quello che il basket ha ereditato dalla loro scuola.

• 7 Al caparbio Piero BUCCHI che senza girare intorno alla bilancia ha pesato e capito chi nella nuova SASSARI era da considerare da battaglia.

• 6 Al RAMAGLI che cammina nella selva oscura della salvezza trovando punti deboli anche in squadre molto più attrezzate della sua VERONA.

• 5 Al CINCIARINI che ogni partita fa pentire amaramente chi lo ha lasciato andare via e si trova con finti registi tipo MILANO. Crudele, ma giusto.

• 4 Alla LEGA per averci fatto sgridare anche nella domenica dove tutto sembrava scritto, ma per fare il tabellone della coppa Italia le redazioni hanno dovuto aspettare oltre le ventidue il verdetto di VERONA anche se la vittoria di SASSARI aveva facilitato la previsione tipografica. Recidiva legaiola peccatrice come chi sceglie le dirette TV.

• 3 Ad ARMANI che più della SEGAFREDO Virtus ci ha fatto capire come in Eurolega se chiedi attenzione a rimbalzo devi avere almeno rimbalzisti decenti nella rosa, che se vuoi perdere meno palloni allora devi avere meno illusioni su giocatori che contronatura tecnica fanno pasticci doppi.

• 2 Ancora una volta a BRINDISI ora risucchiata nella battaglia per non retrocedere in una stagione dove eravamo certi di vederla battagliare almeno nella seconda fila.

• 1 A TREVISO che pensavamo risanata perché nella sconfitta casalinga contro TRIESTE ci ha ricordato la Nutribullet della prima giornata quando fu spazzata via dalla REGGIO EMILIA che ancora non sapeva che avrebbe fatto pagare a MENETTI gli errori di tutta la società, tecnico compreso, si capisce.

• 0 A VAN DER SPIEGEL non indimenticato giocatore che ora, da dirigenti fibaiolo, racconta in giro come molti presidenti federali indottrinati, che l’EUROLEGA è la rovina del basket continentale. Capita una cattiva digestione che annebbia stando a certi tavoli.

 

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