I sentieri di Cimbricus / Entry standard & Target numbers

Mercoledì 21 Dicembre 2022

In queste ore l'ex-IAAF (ora WA non vuol dire più solo Atletica, ma anche Arco e Nuoto) ha diffuso l'elenco di tempi e misure per il viaggio a Parigi '24. Qualche riflessione a margine, tanto per non restare invischiati nel banale sentire comune.
 

Giorgio Cimbrico 

Una volta c’erano i minimi. Se uno o una lo aveva, andava; se non l’aveva, amen, rimaneva a casa. Con l’eccezione degli americani nelle loro specialità di parata o poi degli africani nel mezzofondo e fondo o dei sovietici nel lancio del martello al tempo delle tute CCCP. Adesso minimo, anche la parola, non si usa più: c’è lo Entry standard e poi ci sono i Target numbers. Le spiegazioni che accompagnano queste due categorie, specie la seconda, sono lunghissime e fanno venire una barba come quella dell’abate Faria. 

Rimane il fatto che il minimo – scusate, ma l’età e l’abitudine obbligano all’uso di termini desueti – per i 100 di Parigi 2024 sia 10”00. Non con uno ma con due zeri. E’ una prestazione che, in caso di pioggia e vento contrario, potrebbe anche essere quella vincente. Proprio a Parigi, al Mondiale 2003, lo strambo e simpatico Kim Collins di St Kitts la spuntò in 10”07. D’accordo, era l’evo prima di Bolt ma il fatto sussiste, è registrato. 

E’ chiaro che per andare a calpestare la pista dello Stade de France non sarà necessario aver corso in 10”00 o meno. Per ottenere il Target number, numero obiettivo, dei 56 ammessi ad andare sui blocchi si ripescherà all’indietro. Idem per le donne: per loro, indicato un 11”07 piuttosto impegnativo. 

Resta il fatto che 10”00 fa rizzare peli e capelli ed è il picco di un iceberg che in realtà procede in acque assai più tiepide. Scorrere l’elenco delle prestazioni richieste significa imbattersi in un morbido e accessibile 8’15” sulle Siepi o in 2h08’10” nella Maratona. L’una e l’altra sono distanze praticate a siderale o alto livello da pochi paesi e così, nel caso dei 42 km, accanto a tre kenyani, tre etiopi, un paio di eritrei, ugandesi, tanzaniani e giapponesi, era necessario concedere qualche chance anche al resto del mondo che, grazie ai percorsi sempre più scorrevoli e alle scarpe magiche, divora sempre più rapidamente le 26 miglia e spiccioli, rimanendo comunque a debita distanza dagli uomini dell’Africa Orientale. 

A volo d’allodola – con ripetuti scarti per non farsi impallinare – su tutto il resto del repertorio di scena in pista o sul prato, Track and Field, si scova che per essere sicuri di partecipare nel salto con l’asta sarà necessario saltare 5.82 e nel lancio del peso spedire la palla da 7 chili e un quarto, 16 libbre inglesi, a 21.50. 

Per chi ha ricordi che pescano sino a Roma 1960 e, in qualche caso, con preoccupante dato anagrafico, a Melbourne 1956, cifre che facendo traballare invitano a sedersi e che suggeriscono un’idea di sport riservato a pochi, allenatissimi eletti e, ovviamente, professionisti, e che escludono l’ipotesi della sorpresa, della cometa improvvisa. Come Bikila a Roma, tanto per suggerire l’esempio più banale. 

L’Olimpiade sempre più come il Mondiale e il Mondiale sempre più come un meeting della Diamond League, con la solita compagnia di giro. Una finale come quella dei 400 a Messico ’68, con il senegalese Gakou, l’etiope Bezabeh, l’ugandese Omolo non la vedremo mai più. Non si accettano quote. 

STANDARD QUALIFICAZIONE [50%]
1° Lug 2023 / 30 Giu 2024

Uomini (905 atleti)
10"00; 20"16; 45"00; 1'44"70; 3'33"50; 8'15"00; 13'05"00; 27'00"0; 2h08'10";
13"27; 48"70; 
1h20'10;
2.33; 5.82; 8.27; 17.22;
21.50; 67.20; 78.20; 85.50;
8460 p.

Donne (905 atlete)
11"07; 22"57; 50"95; 1'59"30; 4'02"50; 14'52"0; 9'23"00; 30'40"00; 2h26'50";
12"77; 54"85;
1h29'20";
1.97; 4.73; 6.86; 14.55;
18.80; 64.50; 74.00; 64.00;
6480 p.