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Piste&Pedane / Finalmente il Cross ha fatto pace con il Cross

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Martedì 13 Dicembre 2022

 

cross-lamandria 


Tora! Tora! Tora! Il grido che si sarebbe dovuto levare dai prati del parco “La Mandria”, alle porte di Torino, sede dei 28.i Campionati Europei di Campestre. Purtroppo l’attacco alla “Fortezza Europa”, non ha dato i risultati sperati.

Daniele Perboni

Almeno non è riuscito nella sua totalità. E, ad esser sinceri, nessuno in casa FIDAL, tantomeno i reggenti della direzione tecnica, erano così ingenui, o visionari, da sperare nella botte piena. Comunque i sorrisi si son levati egualmente. Chi doveva centrare l’obiettivo massimo lo ha fatto (Nadia Battocletti fra le Under 23 e la staffetta mista: Arese, Del Buono, Bouhi, Sabbatini).

Qualche rammarico per la quarta piazza dell’uomo di punta e capitano azzurro, Yeman Crippa, ma contro il mostro Ingebrigtsen non si poteva certo pretendere una facile vittoria, e l’assenza, causa Covid, del maratoneta Aouani. Con la sua presenza, essendo dato in forma smagliante, parola del lupetto Antonio La Torre, il misero punto di distacco accusato dalla Francia nella prova seniores, presumibilmente sarebbe stato facilmente colmato, portando a casa il terzo oro. Ma con il senno di poi, …

Alla fine sul vessillo azzurro si è appuntata anche l’argento delle ragazze Under 23, alle spalle della Gran Bretagna. Inglesi che, come al solito, hanno dominato il medagliere finale, con 5 ori, 4 argenti e un bronzo. A ruota gli azzurri (2/2/0), davanti a Spagna (2/1/2), Norvegia, Francia, Germania, Irlanda, Turchia, Belgio, Finlandia.

Tutto bene dunque? Parrebbe di sì se ci limitassimo a contare piazzamenti, medaglie, ranking ed un percorso che più spettacolare non si poteva. Finalmente il cross ha fatto pace con il… cross, quello vero, autentico, schietto. Insomma, l’originale: fango e fatica, tanta fatica, come hanno ampiamente dimostrato le riprese televisive e le testimonianze di tutti i partecipanti. «Ad avere i soldi – commentava un tecnico di razza – su questo percorso si potrebbero organizzare anche i Campionati Mondiali».

Prossimi Mondiali che –, ringraziando Lord Sebastian Coe –, si terranno a Bathurst (18 Febbraio 2023), in Australia, nel Nuovo Galles del Sud, a poco più di 200 km da Sydney. Presumibilmente saranno pochi gli atleti europei presenti sul quel circuito. Data la “distanza” presenta problemi di fuso orario e altri inconvenienti legati alla logistica. Quindi, nessun azzurro si cimenterà da quelle parti per il titolo iridato, così come ha annunciato la sua regale assenza anche Jakob Ingebrigtsen, già proiettato verso i Mondiali in pista di Budapest (19/27 Agosto). Secondo gli ultimi rumor è intenzionato a tentare l’inedita tripletta 1500, 5000, 10.000. 

Tornando a La Mandria e andando più in profondità, ci si accorge che oltre la crema dei migliori qualche crepa sta incrinando il muro di sicurezze che sembrava aver riportato il mezzofondo italico ai fasti del passato. Scorrendo i risultati delle prove Under 20, in pratica gli juniores, per trovare il primo nome italiano occorre scendere oltre la trentesima piazza: Lucia Arnoldo, 17 anni, a 58” dalla vincitrice, la spagnola Maria Forero. Da sottolineare che per completare la squadra si è andati a pescare nella categoria inferiore. Infatti, oltre alla Arnoldo si è dovuta schierare la sedicenne Sofia Sidenius, finita nelle retrovie. Italia undicesima.

Identica strada percorsa dai colleghi maschi. Vittoria del britannico Will Barnicoat e “solo” 37° Konjoneh Maggi, staccato di un minuto. Italia decima con l’ennesimo successo della Gran Bretagna.

Campanello d’allarme? Forse, ma un segnale un poco inquietante per il futuro della specialità, anche se gli ottimi risultati di Gaia Sabbatini, Pietro Arese, Federica Del Buono, Yassin Bouih, Nadia Battocletti e i vari compagni hanno acceso sorrisi a trentadue denti sui visi dei maggiorenti federali.

C’è chi punta il dito sulla quasi inesistente stagione invernale, confrontandola con quella universitaria statunitense che inizia subito dopo l’estate, mentre dalle nostri parti occorre attendere le prime nebbie novembrine. Altri sottolineano l’anomala collocazione in calendario degli Europei, ad inizio dicembre. Fine della vecchia stagione o inizio della nuova? Ma questo è quanto passa il convento ed occorre fare buon viso a cattivo gioco. Spostarsi in altra data? Servirebbe una forte “influenza” politica in seno alla Federazione continentale, forza che per ora mamma FIDAL non possiede. 

Per ora accontentiamoci del raccolto di Venaria, sottolineando che, a parer nostro, non è stata fatta una buona e profonda pubblicità all’evento. Chi abita a Torino ha evidenziato la mancanza totale di informazioni, eppure alla Mandria si sono presentati oltre diecimila persone (dati forniti dagli organizzatori). Certamente si poteva fare di meglio, anche se portare il pubblico sul luogo dell’evento, strettamente normato da regole ferree, non è stato facile.

Foto: FIDAL

 

 

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