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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
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Piste&Pedane / Opposizione, che ci sia ognun lo dice, ...

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Martedì 29 Novembre 2022

 

gola 


"Dicono di lui parole che non si possono scrivere se non rischiando la denuncia per diffamazione. Dice lui di loro che hanno il dente avvelenato per la sconfitta e non sopportano di esser stati messi all’angolo."

Daniele Perboni

Che si fa? Come il buon Paolo Conte in Sparring Partner? “È un macaco senza storia. / Che gli manca la memoria / in fondo ai guanti bui. / Ma il suo sguardo è una veranda / tempo al tempo e lo vedrai. / Che si addentra nella giungla / no, non incontrarlo mai!” Ma chi è il macaco? lui o loro? La storia risponderà! Veramente? Semmai tutto finirà nel dimenticatoio. Gente senza memoria. O senza attributi? Ed ecco la solita domanda che ritorna: lui o loro?

Certamente non Gianni Gola, collaudato dirigente in pensione messo lì, a “onorare” la presidenza FIDAL (lo scrutatore non votante) come i santi sui parapetti dei ponti a proteggere l’anima degli annegati. Ma lui (il Gianni da Mantova, ex martellista, ex presidente del Comitato Lazio, ex presidente FIDAL, ex di tante altre cose) non ci sta. Non è un santo, non vuole esser ricordato come colui che se ne stette assiso senza batter ciglio. Lui, il generale della finanza Gola, ad un certo punto si è svegliato di soprassalto ed ha mandato a quel paese l’altro, l’ex di turno, ma solo ex atleta e campione europeo. Un titolo su cui ha costruito una carriera. Meritata? Fate vobis.

Con una letterina che non abbiamo letto, ma crediamo molto delicata, ha rassegnato le dimissioni da consigliere della Fondazione Roma 2024 e da presidente onorario della Federazione. Evidente che non poteva più condividere una linea di condotta (politica) che assolutamente non apprezzava. Troppi consigli, troppe riunioni in cui ci si riuniva con la pappa già bella che cotta. Magari anche scotta. Dai oggi, dai domani, si è “rotto”, non intendendo più “reggere il moccolo”. 

Presa carta e penna, presumiamo –, o magari la tastiera –, ed ecco sfornare le sue dimissioni, recapitate al Megadirettore Clamoroso Duca Conte Pier Carlo ing. Semenzara. Questi, il Megadirettore, pare abbia risposto velocemente chiedendo di ripensarci. Con altra lettera il navigato politico ha ribadito la sua scelta.

Per “fare” un po’ di storia, ci piace ricordare come Gola, fu il solo che in una lontanissima assemblea di mezzo (inizio dicembre 1982 in quel di Venezia) ebbe il coraggio (o l’impudenza?) di criticare –, solo alcuni accenni, veramente –, il Megadirettore Galattico Duca Conte Balabam, alias Primo Nebiolo.

Nessuno, allora, avrebbe immaginato che sarebbe rinato dalla ceneri come l’Araba Fenice, andando ad occupare la poltrona del Balabam. Altra storia. La scelta di Gianni Gola smuoverà qualcosa? Si avvertiranno sussulti tellurici? Qualche mente si accenderà? L’opposizione finalmente riuscirà a fare il suo mestiere? Cioè opporsi. O continuerà supinamente a subire?

Opposizione. Già, ma è mai esistita?

 

 

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