CIO / Quanti e quali nuovi sport per i Giochi?

Venerdì, 9 Gennaio 2009

Nella sessione del CIO che si terrà a Copenaghen nell’ottobre 2009 si discuterà dei nuovi sport che chiedono l’ingresso nel programma dei Giochi 2016. Per quanto se ne sa, la lista comprende per ora sette aspiranti: Karate, Squash, Rugby a 7, Pattinaggio a rotelle e Golf oltre a Baseball e Softball, presenti a Pechino ed esclusi da Londra, ma che premono per rientrare (si noti che i primi cinque, sottoposti a votazione nella sessione di Singapore 2005, furono già bocciati per Londra, e che a Torino 2006 venne ancora respinta la nuova richiesta di Baseball e Softball). Logica vorrebbe che non si ammetta più nessuno, e anzi si cominci a sfoltire.

Quattro anni addietro il numero degli sport era stato limitato a 25 da scegliersi tra i 28 riconosciuti (limite alquanto elastico, dal momento che col termine generico di “sport acquatici” si intendono cinque discipline diverse; che sotto la generica dizione di “tiro” vanno accomunati tiro a segno e tiro a volo; che nella pallavolo si comprende il beach-volley). Nella stessa occasione era stato fissato a 10.500 il numero massimo degli atleti e a 5000 quello dei giudici. Quindi, a rigor di logica, o si cambiano le norme o qualche sport dovrà farsi da parte per far posto ad altri.Il CIO non sembra intenzionato a limitare i danni della proliferazione dei programmi olimpici. Tendenza che penalizza i paesi meno attrezzati e con minori risorse economiche. Che, giova ricordarlo, costituiscono la stragrande maggioranza dei 202 che il CIO stesso riconosce. D’altro canto non si può dimenticare che molti degli sport inseriti nei Giochi sono poco diffusi o, comunque, praticati senza uniformità geografica. Si ricorda ancora l’imbarazzo degli organizzatori greci, all’epoca di Atene 2004, chiamati ad allestire le due squadre di Baseball e di Softball, sport completamente sconosciuti a casa loro: imbarazzo risolto rivolgendosi alla … comunità greca degli Stati Uniti e sostenendo tutte le spese. L’attuale programma dei Giochi ha preso forma tra il 1988 e il 2000 quando vennero elevati a dignità olimpica otto nuove discipline, senza peraltro escluderne alcuno. Non è dato sapere il motivo di tali scelte. Torna alla mente quanto scrisse Ernesto Galli Della Loggia sul “Corriere della Sera” alla vigilia di Pechino, proprio in riferimento alle scelte del CIO. Nell’editoriale si diceva: “A decidere è, ogni quattro anni, un gruppo di signori discretamente avidi, con un passato macchiato da numerosi episodi di corruzione, e comunque orientati a prendere le proprie decisioni in base ai proventi ricavabili dalle sponsorizzazioni e dalla vendita dei diritti televisivi”. Speriamo che i fatti riescano a smentire questo pesante giudizio.