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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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I sentieri di Cimbricus / Il guerriero Nandi e l'arte della corsa

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Giovedì 28 Settembre 2017

kipchoge-berlino 2

di Giorgio Cimbrico

Sugli 82 km e 792 metri che compongono e costruiscono l’all around delle corse di media, lunga e lunghissima lena - prende il via con i 1500 e, distanza dopo distanza, porta alla mezza maratona e alla maratona tutta intera -, Haile Gebrselassia sta strenuamente difendendo il suo primato, ridotto a poco più di inezie: 2” su Kenenisa Bekele, 11” su Eliud Kipchoge il regolarista delle alte quote.
Eliud brillava in pista ora è abbagliante: nove maratone corse, otto vinte, il titolo olimpico, la leggenda aurea delle due ore non scritta per 25 piccoli secondi. (nella foto IAAF, Kipchoge a Berlino).

D’accordo, sarà anche stata una maxi-operazione pubblicitaria della Nike ma un uomo, lui, ha corso i 42 km in 2h00”25, ventun chilometri l’ora, una velocità che si augura chi finisce sul GRA di Roma o sulla tangenziale di Milano.

Il triplice faccia a faccia tra Haile, Kenenisa e Eliud:

1500 3’33”73- 3’32”35 - 3’33”20
3000 7’25”09 - 7’25”79 - 7’27”66
5000 12’39”36 - 12’37”35 - 12’46”53
10000 26’22”75 - 26’17”53 - 26’49”02
Mezza 58’56” - 1h00’09” - 59’25”
Maratona 2h03’59” - 2h03’03” - 2h03’05”

La “recerche” su Kipchoge porta a ripercorrere il suo nobile passato in pista: molti altri grandi interpreti della strada non ne possiedono neppure un quarto. La comparsa in scena risale al 2003, Mondiali allo Stade de France di Parigi-St Denis: in possesso di una data di nascita controversa (il 1986, poi corretto in 5 novembre 1984: in ogni caso, giovanissimo) è in grado di piegare, in fondo a un graduale e avvincente aumento della velocità, Hicham El Guerrouj e Kenenisa Bekele, l’uno e l’altro impegnati a provare la doppietta dopo i successi nei 1500 e nei 10000. In tre in 31 centesimi sul piede dei 12’53”. Magnifico.

La collezione personale del giovanotto, che viene dal generoso distretto dei Nandi, una delle miniere dell’atletica kenyana e che è allenato dal compaesano Patrick Sang nobile interprete delle siepi agli inizi dei Novanta, si arricchisce con il bronzo di Atene (gli stessi del podio parigino, ma il marocchino e l’etiope davanti a lui) e l’argento di Pechino (alle spalle di Bekele) mentre ai Mondiali Kipchoge conquista la seconda medaglia - secondo, piegato da Bernard Lagat - ad Osaka 2007. Tutto e sempre sui 5000, quella che sembrava la sua distanza.

Il Kipchoge maratoneta fa capolino quattro anni fa, ad Amburgo quando regala un esordio a molte stelle: vittoria in 2h05’30”. Pochi mesi dopo, a Berlino, estirpa più di un minuto, 2h04’05”, ed è secondo (prima e unica sconfitta) dietro a un Wilson Kipsang da record mondiale (2h03’23”), quasi una costante sul percorso che termina poco dopo la porta di Brandeburgo. Nelle altre uscite, vittorie a Rotterdam, a Chicago (sfiorando il personale in 2h04’11”), a Londra in 2h04’42”, a Berlino in 2h04’00”.

Il 2h03’05” di Londra 2016, a 8” dal record mondale e berlinese di Dennis Kimetto, è stato equamente diviso in 1h’01’24” e 1h01’41” e Eliud, portando una mano al volto, ha immediatamente realizzato, tagliando il traguardo nei pressi di Buckingham Palace, di aver buttato l’occasione per dare una strapazzata alla più veloce prestazione di tutti i tempi alla sua settima esperienza sulla distanza. A 400 anni dalla scomparsa di William Shakespeare sarebbe stata una Tempesta. E forse lo è stata ugualmente.

La calligrafia, nel caso di Kipchoge, si sposa all’efficacia: 6'16” negli ultimi due chilometri e spiccioli dopo aver staccato sul lungo Tamigi, senza uno strappo e in piena armonia, Stanley Biwott che pareva in crisi e ha finito in 2h03’51”, oltre un minuto sotto il personale. La più veloce tra le tratte di 5000 è stata la prima, uno stordente 14’16”,, ma tra il 20° e il 25° e il 25° e 30° Eliud e Stanley, per strangolare Kenenisa Bekele, sono stati capaci di correre fianco a fianco in 14'28” e 14’34”, con una regolarità metronomica da 2'55” a chilometro.

A seguire, la vittoria olimpica a Rio in pieno controllo lascando a 1’10” l’etiope Feyisa Lilesa, il test senza crismi di ufficialità all’autodromo di Monza, l’attacco al record del mondo a Berlino in una giornata in cui Eliud ha trovato strenua resistenza dall’etiope Guye Adola, impavido esordiente che ha centrato il record per chi per la prima volta si è cimentato con i 42 km: 2h03’46”, settimo di sempre. Kipchoge è finito 14” davanti in 2’03’32” per una media, sulle nove prove corse, di 2h04’45”. Ogni commento è superfluo. Subito dopo ha confessato che molte altre maratone lo attendono. Chi ama l’arte della corsa non può che essere felice.

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