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Opinioni / In arrivo il nostro piccolo D-Day

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Venerdì 8 Settembre 2017

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di Luciano Barra

Il 12 settembre dovrebbe essere il D Day per l’atletica Italiana. Il 12 settembre, come potete verificare su Wikipedia, è la possibile data della vittoria degli Ateniesi sui Persiani nella battaglia di Maratona. Ma anche quella del record mondiale di Mennea. Ma per noi è il giorno in cui è stata convocata la riunione dell’Ufficio di Programmazione Tecnica della FIDAL, quasi esattamente un mese dopo i Campionati del Mondo di Londra. Quando ho letto quella notizia mi sono tornate alla mente tante cose. Mi è tornato alla mente quando negli anni Sessanta la FIDAL di allora organizzava a Formia la Riunione del Carciofo (in verità questa era la denominazione che gli aveva dato Alfredo Berra che allora scriveva, e pungolava la FIDAL, dalle colonne del Corriere dello Sport). (nella foto: Acquacetosa, una FIDAL di qualche anno fa).

Di fatto era la riunione tecnica gestita da Giorgio Oberweger e Pasquale Stassano per pianificare la stagione dell’anno successivo. Vi partecipavano, oltre ai due massimi dirigenti federali, famosi tecnici come Sandro Calvesi, Peppino Russo, Mario De Gregorio, Lauro Bononcini, ecc., con sacerdoti a latere come Silvio Faraboschi e Andrea Sandonnini. Berra l’aveva soprannominata “del Carciofo” nel doppio senso con cui si intende il carciofo, soprattutto legato alla sua maniera di presentarsi chiuso e di non aprirsi mai.

Ma quel germe ebbe poi un suo sviluppo negli anni Settanta. Io ricordo che in quell’anno, ero Consigliere Federale, eletto dopo i Giochi di Città del Messico, mi fu proposto di fare il Segretario della FIDAL. Un giorno con una scusa fui chiamato da Donato Martucci, Capo Ufficio Stampa del CONI ed eminenza grigia di Onesti, non come i servitorelli di oggi. Dopo dieci minuti che ero lì arrivò Giulio Onesti. Dopo capii che era una procedura usuale quella di “annusare” i futuri dirigenti dell’Ente. Di quell’incontro ricordo solo che Onesti mi disse: “Ragazzo (così mi ha sempre chiamato) ricordati che la FIDAL è soprattutto una Federazione Tecnica e che è importante per la crescita della cultura tecnica dello sport Italiano”.

Non lo dimenticai mai. Ed anche grazie a quel messaggio mi battei perché nel nuovo corso fossero previsti i necessari organismi tecnici. Tra l’altro venivo da una società come il CUS Roma dove i tecnici erano stati Marcotullio, Barletta, Funiciello, Peluso, Rosati, Sciarretta, Gussoni, ecc. Fu poi merito di Marcello Pagani, Enzo Rossi, Sandro Giovannelli, Piero Massai, con il sapiente aiuto di sacerdoti come Gianfranco Carabelli, a far sì che il Regolamento Organico e il Regolamento dei Tecnici prevedessero organismi quali la Commissione Tecnica Nazionale e l‘Ufficio di Programmazione Tecnica.

L’aver dato cittadinanza formale al verbo tecnico credo che sia stato il passo più importane intrapreso in quegli anni. Anche allora i nostri tecnici pensavano di sapere tutto. Ma grazie al Centro Studi, e a personaggi come Gianni Benzi e Peter Tschiene, capirono che bisognava aggiornarsi. Fu anche scisso il ruolo del Responsabile Sanitario (il prof. Mario Boni) da quello dei vari Medici Federali. Il punto d’incontro era proprio la Commissione Tecnica Nazionale e l’Ufficio di Programmazione Tecnica. I nomi di quei tecnici sono noti, erano coloro che in larga maggioranza facevano parte delle due Commissioni. Meno noti i “chierichetti”, che poi divennero sacerdoti, che li assistevano. Oltre al già citato Carabelli, Tiziano Petracca, Pino Gianfreda, Massimo Cozzi, Michele De Lauretis insieme a chi operava nei Centri Federali come Nicola Candeloro, Giuseppe Falco, Paolo Calissi.

Ecco a tutto questo pensavo dopo aver letto la convocazione per il 12 settembre dell’Ufficio di Programmazione Tecnica. Poi è stata la curiosità a farmi entrare dentro la notizia e mi sono sorpreso nel leggere che questo organismo non esiste, non è previsto dal Regolamento Organico né dal Regolamento dei Tecnici. Mi sembra proprio che la sua formazione sia un fatto occasionale. Non solo, ma il tutto ha molto poco di tecnico, essendo in maggioranza composto da Consiglieri Federali, e anche se qualcuno di loro può essere classificato come tecnico, la loro funzione è più politica, in quanto devono necessariamente rispondere a logiche diverse.

Il tutto presieduto dal Presidente Federale. Devo a questo punto ricordare che Nebiolo, nonostante il suo noto autoritarismo, in vita sua non ha mai partecipato ad una riunione della Commissione Tecnica Nazionale o dell’ufficio di Programmazione Tecnica. Io stesso credo di non avervi mai partecipato. Il Consiglio aveva delegato allo scopo, come previsto dal Regolamento Organico, un consigliere (Domenico Ferrito, grande mediatore in riunioni difficili visto il carattere e la personalità dei partecipanti), così come il Consiglio aveva nominato responsabile delle squadre nazionali, permanentemente, Beppe Mastropasqua, dirigente di carisma e di grande umanità.

Viste queste premesse, non so immaginare cosa la riunione del 12 settembre saprà produrre. Ho saputo che nell’incontro al CONI, ancora una volta, l’idea dei “poli di sviluppo” è “ricicciata” fuori come la soluzione del problema. Parliamo di un’idea che va esattamente nella direzione opposta di quanto avrebbe bisogno la Federazione. Sarebbe una decisione con significato molto politico e poco tecnico. Non mi dilungo per rispetto dell’intelligenza di chi legge.

Dimenticavo di sottolineare che la riunione non si terrà nel luogo più indicato allo scopo: la Scuola Nazionale di Atletica Leggera, dove la FIDAL è stata da tempo di fatto espropriata (esplicativa la foto di Formia che abbiamo pubblicato qualche giorno fa). Che bella occasione sarebbe stata per riappropriarsi, anche culturalmente, di quel luogo. No, si terrà a Roma. “in the FIDAL headquarters”, circondata da idee esotiche e progressiste come “Half Marathon, Fly Europe, Mennea Day, Run Card, Run Card Road show, Vertical Cup, ecc.”.

Come concludere? Affidiamoci al nuovo corso: “Now we’re waiting for the final choice concerning the name of Fidal, probably ITFA (Italian Track and Field Association) with headquarters in New Flaminia Avenue, Rome” (by Cimbricus).

Ma siamo sicuri che le abbiamo viste tutte?

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