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Nuoto / Il settimo sigillo di Federica: un album per la storia

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Giovedì 27 Luglio 2017

pellegrini-buda 2

di Gianfranco Colasante

Nell'incredibile giornata di ieri - vero mercoledì da leoni per lo sport italiano - tra il luccichio delle tre medaglie d'oro mondiali (Gabriele Detti sugli 800, col campione olimpico Gregorio Paltrinieri al terzo gradino, e la tanto attesa squadra maschile di Fioretto a Lipsia), quella di Federica Pellegrini ha riflessi del tutto particolari. Destinata alla storia dove entra con impatto devastante. Settima finale mondiale sui 200 stile (la prima, con argento, nel 2005 a seguire il sorprendente secondo posto di Atene), una rimonta nella quarta vasca che finirà nei libri di tecnica con quel 28"82 che l'ha portata dal quarto al primo posto (1'54"73), un meditato e atteso regolamento dei conti con l'americana di lungo corso Katie Ledecky, che l'aveva battuta due anni fa e che non perdeva dal 2012, e l'australiana Emma McKean, che a Rio l'aveva lasciata ai piedi del podio. Tutte e due finite a 45/100, appaiate al secondo posto, segno di una resa condivisa e incondizionata.

Come sempre accade in questi casi (s'è scomodato anche il direttore della Gazzetta, ...), s'è innescata la gara a tradurre il tutto in aggettivi e sostantivi: dalla gettonatissima "divina" a un più comune "leggendaria", da "immensa" a un "immortale" che non ammette repliche. Più semplicemente, e alla portata di tutti, si potrebbe concludere come "la più grande di sempre" (copyright Malagò). Ci può stare tutto, ma alzi la mano (per favore, onestamente) chi l'aveva predetto alla vigilia. Forse, anzi di certo, l'unica a crederci era proprio e solo Federica. Sintetizzando alla fine in un lapidario e solare "mi sono fatta un culo così, ... se permettete me lo aspettavo e me lo meritavo". Nessuno più di lei può saperlo.

Da parte nostra, solo spettatori senza bandierine da agitare, godiamoci la giornata e il personaggio, novella araba fenice capace di scrivere una pagina nuova ogni volta che parrebbe impossibile, quando la si poteva dire appagata con quell'oro europeo in VC che le mancava, o dopo la delusione e le lacrime di Rio, pensarla avviata sulla strada degli spogliatoi. Non è stato così. Merito di Federica e della sua capacità, questa si veramente infinita, di rinnovarsi e motivarsi. Mai paga di se stessa e dei suoi limiti.

Ma nel tripudio generale - su tutti ad esultare il padre-padrone del CONI Malagò che, per ragioni antiche e non solo societarie, ha vinto il derby con Barelli sottraendogi il privilegio della premiazione (ma poi l'ex-senatore s'è rifatto con la quasi doppietta sugli 800, futura nuova gara olimpica) - c'è stato anche l'annuncio alla rinuncia di Federica ad altri 200 ad alto livello. Atteso o meno, annuncio accolto con panico e qualche venatura di incredulità, ma si può capire e ci può stare. Tokyo dista almeno tre anni, una nuova medaglia mondiale nel 2019 appare difficile da prevedere, tanto più che tra qualche giorno Fede festeggerà i verdissimi 29 anni.

Tutte considerazioni giuste, scenari possibili e molto credibili, ma che nulla tolgono all'impresa compiuta nella Danube Arena. La prossima generazione di appassionati potrà parlare di questo mercoledì col rimpianto di non averlo vissuto, neppure in diretta TV come capita ai comuni mortali. Per loro restaranno le immagini da cineteca di una rimonta ai limiti dell'umano, quando in soccorso dei muscoli può farcela solo il cuore.


LE SETTE MERAVIGLIE MONDIALI DI FEDE

Riproduciamo l'album che il sito istituzionale della FIN ha costruito per ricordare le sette meraviglie di Federica: tre ori, tre argenti e un bronzo in sette consecutive edizioni mondiali. Se vogliamo un viaggio nel tempo - da Montreal 2005 a Budapest 2017 - che resta soprattutto un luminoso capitolo della storia sportiva italiana, non solo per il Nuoto.

BUDAPEST 2017
1. Federica Pellegrini 1'54"73
=2. Katie Ledecky (USA) 1'55"18
=2. Emma McKeon (Aus) 1'55"18

pelle


KAZAN 2015
1. Katie Ledecky (USA) 1'55"16
2. Federica Pellegrini 1'55"32
3. Missy Frankyn (USA) 1'55"49

Kazan 2015


BARCELLONA 2013
1. Missy Franklyn (USA) 1'54"81
2. Federica Pellegrini 1'55"14
3. Camille Muffat (Fra) 1'55"72

barcellona 2013


SHANGHAI 2011
1. Federica Pellegrini 1'55"48
2. Kylie Palmer (Aus) 1'56"04
3. Camille Muffat (Fra) 1'56"10

shanghai 2011


ROMA 2009
1. Federica Pellegrini 1'52"98 [RM]
2. Allison Schmitt (USA) 1'54"96
3. Dana Vollmer (USA) 1'55"64

roma 2009


MELBOURNE 2007
1. Laure Manaudou (Fra) 1'55"52 [RM]
2. Annika Lurz (Ger) 1'55"68
3. Federica Pellegrini 1'56"97

melbourne 2007


MONTREAL 2005
1. Solenne Figues (Fra) 1'58"60
2. Federica Pellegrini 1'58"73
3. Yu Yang (Chn) 1'59"08

montreal 2005  

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